I problemi italiani con la scienza: la classe politica e i mass media

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Cominciamo con una storia vera.

Nonostante da decenni la Scienza, in particolare la sua branca che si chiama genetica, abbia stabilito che non si possa, tramite l’esame del DNA, identificare con esattezza il paese di provenienza di una persona ma dare solo una mappa dei contributi ricevuti dai suoi avi e che le razze umane non esistono geneticamente parlando, un politico fanatico razzista dell’est Europa ha mostrato il suo certificato di un laboratorio qualificato in genetica molecolare che attesta l’assenza dal suo DNA di geni appartenenti alla razza ebraica.

Cosa ci insegna questo?

1) che la scienza comunque non mente, non esistendo la razza ebraica il minus habens in questione non poteva di certo avere geni che provenissero da una razza inesistente.

2) che se sei disposto a pagare e a rimescolare nel torbido, cercando fra pseudo scienziati a cui le persone sane di mente non chiederebbero  consigli neanche per comprare una panda usata, alla fine qualcuno che dica quello che tu vuoi che ti dica lo troverai sicuramente.

3) che è totalmente inutile chiedere risposte alla Scienza se poi le ignoriamo e selezioniamo quelle che ci fanno comodo.

Quando il Boccia (non quello di piazzale Loreto ma il ministro attuale) ha dichiarato alla stampa “Chiedo alla comunità scientifica, senza polemica (che delicatezza ndr) di darci certezze inconfutabili” (fonte: —> https://www.ilpost.it/2020/04/14/francesco-boccia-certezze-inconfutabili/ ) qualcuno gli ha fatto notare che la scienza non da, per definizione, dogmi e certezze inconfutabili e che a doveva rivolgersi a Padre Livio Fanzaga di Radio Maria se voleva questo tipo di risposte: dopodiché molti filosofi hanno snocciolato con dovizia di particolari tutta la questione socratica alle spalle di questa domanda.

Tuttavia il problema a nostro giudizio è di ordine diverso, ovvero: fino ad ora che ne avete fatto delle risposte che la scienza vi ha già dato?

Vediamo.

Questione mascherine: su questo la comunità scientifica internazionale ha da tempo espresso un parere inequivocabile, le mascherine servono a poco (anche quelle migliori) e solo in ambienti chiusi dove non si può garantire la distanza di sicurezza. Non devono essere usate all’aperto o quando si è da soli (tipo nella nostra autovettura) perché significa sprecarle perché hanno un’efficacia a durata limitata. Visto che sono Dpi usa e getta poi, un errato uso e soprattutto il loro ri-uso può essere fonte di problemi e addirittura aumentare il rischio di contagio. E infine dovrebbero essere lasciate a chi davvero ne ha bisogno e non usate per far propaganda da Sindaci e politici in disgrazia che le lanciano dal balcone urlando “Godi popolo!” (Fonte: —> https://www.scienzainrete.it/articolo/mascherine-tutti/francesco-forastiere-floriano-bonifazi/2020-04-06 )

Che ha fatto la politica fra gli applausi dei giornalisti di corte? “Obbligo di mascherina per tutti e ovunque”. Ovviamente poi, vedi storia di cui sopra, lo scienziato che dirà: “Bravi, così si fa” a lungo andare si trova.

Questione camminate/runners: l’hanno detto in tutte le lingue gli scienziati, psichiatri e pediatri di tutto il mondo e infine l’ha messo nero su bianco l’Oms —> https://www.corrieredellosport.it/news/altri-sport/running/2020/03/23-68112302/oms_conferma_si_all_attivita_fisica_e_fondamentale_/

Camminare, fare attività all’aperto, uscire all’aperto da soli o con i propri bambini, lo ripetiamo DA SOLI O CON I PROPRI BAMBINI non comporta rischio e anzi, aiuta! Sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico.
Cosa hanno fatto i politici italiani? Limiti di 200 metri dall’abitazione, limiti al marciapiede del proprio palazzo, autocertificazioni per dichiarare “sto andando a comprare il giornale”.
Perché? Perché siamo italiani e sennò c’è chi se ne approfitta. Ovvero: “Facciamo leggi e provvedimenti stupidi perché siete stupidi”. Il che non regge, anzi fa acqua da tutte le parti.
E il mantra “fanno tutti come noi” è falso. —> https://www.wumingfoundation.com/giap/2020/03/modello-italia-coronavirus/

Questione tamponi e tracciabilità: fin dall’inizio dell’emergenza Covid19 la comunità scientifica tutta sta chiedendo una sola cosa: fate più tamponi e tracciate i contagiati per spegnere i focolai.
La risposta qual’è stata? Mormorii, sborbottii, epperò, distinguo, la app non è pronta, la privacy, meglio proseguire con il lockdown totale.

Dopo qualche settimana di questo atteggiamento anche gli addetti al lavoro hanno sbottato (vedi—> https://www.globalist.it/science/2020/03/22/crisanti-epidemia-di-coronavirus-in-italia-numeri-inesatti-male-contenimento-e-monitoraggio-di-positivi-2054890.html ) e hanno detto, guardate che a Vò ha funzionato tutto benissimo senza app e senza analisi sierologica (che servirà indubbiamente, ma se non è pronta per individuare i positivi il doppio tampone ripetuto nel giro di cinque giorni va benissimo). Alla fine come ricorda il Dot. Crisanti (alla cui gestione va il merito di aver fermato il contagio nella provincia di Padova e non aver fatto partire il virus anche lì come successo in Lombardia) una volta individuato il paziente positivo, i familiari gli amici e i colleghi di lavoro possono essere isolati comunque. App o non app, privacy o non privacy. E se poi resta fuori un contatto “misterioso”, diciamo diplomaticamente così, non è certo un dramma.

È così che si sono eradicate malattie come il tifo o il colera dal nostro paese. Senza smartphone, senza app, e senza tutte queste capacità cliniche diagnostiche e mediche.
Ora se la politica non vuole seguire questa strada perché i tamponi costano troppo o non ne abbiamo ancora abbastanza e vengono pubblicate interviste “giustificative” che ricordano:”il tampone comunque potrebbe risultare un falso negativo” (possibilità invero quasi azzerata se si ripetono i negativi nel giro di cinque giorni) è per l’appunto una scelta politica che non segue ciò che dice la scienza.

Del resto è ovvio che organizzare una raccolta di tamponi in una provincia è difficile (quasi come far svolgere elezioni durante l’emergenza Coronavirus, nevvero? —> https://tg24.sky.it/politica/2020/03/09/elezioni-suppletive-umbria-valeria-alessandrini.html ), distribuire mascherine a pendula canis invece è molto più semplice.

Le province non sono tutte uguali eppure qualcuno pensa che sia logico protrarre un lockdown di mesi in modo indiscriminato sia un approccio scientifico. Non lo è, semplicemente. Può esserlo all’inizio, per il tentativo di “appiattire la curva” in modo da non sovraccariche il SSN (obiettivo fallito, chiedere in Lombardia), non dopo 40 giorni.

Bisogna isolare il virus NON le persone sane.

Se vi fermate a riflettere la Cina è vero che ha bloccato 60 milioni di persone nel Huabei, ma per l’appunto ha bloccato una sua provincia, non Pechino e Canton dove i casi erano pochi.

Questo il grafico dei numeri di casi totali delle province di Bergamo, Reggio Emilia e Terni al 14/4/2020. Ci sforziamo, ma la logica del dover continuare a trattarle tutte nello stesso modo, con le stesse restrizioni, non la capiamo.

Ci fermiamo qui, gli esempi ci sembrano sufficienti.

A questo punto, mentre la politica italiana continua a cercare le risposte scientifiche e a-scientifiche che gli fanno comodo e la sua stampa fidata continua a fomentare con notizie false e approssimative l’odio verso il nemico esterno (che siano i francesi senza bidet, i tedeschi in quanto tali, gli olandesi che fumano marjuana ed eludono il fisco, gli svedesi che non fanno il lockdown —-> https://www.wumingfoundation.com/giap/2020/04/svezia-e-coronavirus/ ) invece di fare il loro lavoro da “cani da guardia della politica” (ad esempio un giornalista serio dovrebbe chiedere come sia possibile che l’assessore alla sanità della regione Lombardia, se proprio non vogliamo chieder conto del suo folkloristico presidente, si trovi ancora al suo posto dopo tutto ciò che è successo); a questo punto dicevamo dovremmo affrontare il sempiterno problema della comunicazione corretta della Scienza.

Ma se permettete questa è un’altra storia.

Alessandro Chiometti

 

15 Aprile 2020   |   articoli, attualità   |   Tags: , , , , ,