Da comico a b.. boh!

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[onde evitare spiacevoli equivoci chiariamo che ciò che segue è tutta fantasia dell’autore del pezzo. ndr]

Per la serie ‘Parole in libertà – dopo Marinetti’, un illustre ex comico, ora b.. boh!.. prosegue nella sua lettura ed interpretazione della Bibbia. Un fiore e una lacrima. Anzi, visto il momento che attraversiamo, risparmiate pure sul fiore..

asinoRoberto Benigni legge Levitico 11
“Soltanto questi non mangerete fra i ruminanti: il cammello, perché è ruminante ma non ha lo zoccolo spaccato, è impuro per voi”. Ma è meraviglioso! Io ogni volta che lo sento, mi hommovo. A quale essere umano sarebbe mai venuto in mente di mettere insieme il ruminante, lo zoccolo e la spaccatura? Po’ esse solo opera divina. È stupendo. Ora, se c’è al mondo una hosa che proprio ‘un mi garba, è il cammello.. cammellaccio!.. ma chi ti si fila?.. e poi l’avete mai visto?.. co’ quell’espressione in faccia che pare che ti si sta a piglià pel culo.. è insopportabile!.. Oh, l’ho sentito pochi giorni fa: sapete chi era un grand’estimatore de la harne di cammello? Gheddafi.. dico: Ghe-dda-fi!.. che l’unica cosa bona ch’ha fatto è cacciare via tutti l’italiani da la Libia. Gli è andata bene come gli è andata. Incredibile!.. Ma il meglio, se di meglio si po’ parlare quando si tratta della parola divina, vène ora: “.. l’irace, perché è ruminante, ma non ha lo zoccolo spaccato, è impuro per voi; la lepre, perché è un ruminante, ma non ha lo zoccolo spaccato, è impura per voi”. Ora, lasciamo perdere l’irace che nun l’ho mai sentito, e a giudicare dal nome dev’ esser pure uno che s’incazza facile.. ah, ah, ah.. ma la lepre!.. ‘sto ‘coniglio Abarth’, come si diceva da piccini.. ricordate?.. ah, ah.. che del coniglio honserva l’aspetti peggiori, come il ritirarsi indietro impaurito anche davanti a chi, magari, meriterebbe un cazzottone in faccia, come ci ha esortato a fare Papa Francesco.. ciao Francesco!.. o l’esser troppo sbrigativi in quella funzione lì.. eh, eh.. che è uno dei più bei doni che dio ci ha fatto. È bellissimo. E avete mai provato a acchiapparne una?.. La lepre.. che non sa fare un metro senza sgusciare a dritta e a manca.. e ‘unn’è dignitoso! La sua dannazione vol esse anche un’esortazione all’omo a camminare diritto di fronte a lui.. home disse anche a Mosè.. dico.. Mo-sé! È stupendo. Bene, cammello e lepre sistemati.. pe’ l’irace.. tempo al tempo.. ah, ah, ah.. Ma ora arriva ‘na hosa che mi fa quasi paura a parlarne.. “.. il maiale, perché ha lo zoccolo spaccato e l’unghia divisa, ma non è un ruminante, è impuro per voi”. Ora, sul maiale non vorrei insister troppo, perché c’ho un caro amico che sta a Norcia.. ciao Mihele!.. e perché troppo spesso tanta gente indegna lo associa a.. (punta un indice in alto ndr.).. e ‘un si po!!.. eh, eh.. e poi perché so’ du’ minuti che non riesco a pensa’ altro che all’irace.. bestiaccia.. ah, ah, ah.. È incredibile! Ma soprattutto perché quello che s’ha da capire meglio d’ogni altra hosa, è la potenza e la profondità di ‘sta parola: ‘impuri’.. e non ci si po girare intorno. Non dice brutti, malsani, puzzolenti, pidocchiosi, Calderoli.. no!.. dice impuri. È pe’ di’ che non è solo una cosa fisiha.. esprime un concetto più elevato. È la parola che da sola unisce il cielo co’ la terra e l’omo co’ dio. È meraviglioso!.. Poi, a ‘n certo punto, non richiesto, t’arriva sulla scena tale Gesù di Nazareth.. che dichiara puri tutti i cibi(1).. e insieme a quelli, anche tutti l’animali.. Pure il cammellaccio!.. Ma ‘un c’ha capito nulla! Ha rovinato una legge ch’era perfetta. E andava pure in giro a di’ ch’era ‘l su’ figliolo.. Presuntuoso!.. eh,eh.. Io so’ sempre più convinto che dovea esse un italiano. O italiano, ‘un ti potevi fare i hazzi tuoi?.. eh, eh,eh.. Ma pe’ stasera ho finito, mo’ devo andare. Intanto.. se uno di voi ha mai visto in giro un irace.. lascio un rehapito.. ma mi vorrebbe far sapere come hazz’ è fatto?!.. sennò qui va a finire he ci vo fori di testa.. ah, ah, ah.. Bonanottattutti! (se ne va zampettando a suon di musica).
Alessandro Petrucci
Nota (1) Marco 7,19.

1 Marzo 2015   |   articoli, riflessioni   |   Tags: