Terni, lu miraculu de li buchi spariti!

Pubblicato da

Finalmente un po’ di chiarezza sul buco di 25 milioni della diocesi di Terni.
La cifra di 25 milioni, lo ricordiamo l’aveva stimata il Corriere della Sera, definendo Terni come la diocesi più indebitata di Europa.  
Su Umbria7.it Sebastiano Pasero mette nero su bianco alcune cose che a noi (ma forse non solo a noi) erano sfuggite.

1) Sua Eminenza Reverendissima Monsignor Vincenzo Paglia è stato nel corso degli anni INDAGATO (noi la notizia non l’abbiamo mai letta sui mass media, sicuramente siamo stati distratti) in ben cinque (!!!) procedimenti per associazione a delinquere (!!!).

2) Paglia ha speso per risanamenti degli immobili della curia durante il suo vescovato “46 milioni di euro, di cui 28 milioni e mezzo coperti da contributi a fondo perduto mentre 17 milioni e mezzo ottenuti tramite cofinanziamenti dalla Diocesi” (parole di Pasero).
Certo ora uno potrebbe chiedersi questi 28,5 milioni di euro a “fondo perduto” chi e come glie li abbia dati e soprattutto perché, ma siamo sicuri che di questo c’è ogni tracciabilità necessaria per le leggi europee sui finanziamenti (anzi se nel prossimo articolo il Pasero le pubblicasse queste tracciabilità metterebbe a tacere ogni malelingua anticlericale); ma piuttosto che perderci in domande così astratte preferiamo commentare semplicemente: “E i poveri muti!“.
Di certo la Chiesa povera per i poveri tanto cara a Papa Francesco I si rispecchia pienamente in una diocesi che per migliorie immobiliari spende 46 milioni di euro, giusto?
A proposito, a quanto ammonta quindi il patrimonio immobiliare totale? Ah già non è dato saperlo… ma speriamo che a questo punto nessuno abbia più la faccia tosta di contestare le stima che Curzio Maltese faceva sul libro “La questua” di qualche anno fa, ovvero che circa un quinto del patrimonio immobiliare italiano, e quindi certamente anche quello di Terni appartamento più appartamento meno, è della curia.
3) Sempre parole dello stesso Pasero: “La Diocesi di Terni per decenni ha viaggiato con un segno negativo di 350 mila euro l’anno per la spesa corrente. E se non bastasse già nel 2000 c’è un debito bancario di tre milioni e mezzo. La Diocesi paga dai 250 mila euro ai 300 mila euro l’anno di interessi. Infine ci sono tre milioni e mezzo che la Diocesi non ha mai incassato dalle parrocchie. Infine ci sono tre milioni e mezzo che la Diocesi non ha mai incassato dalle parrocchie”
E poi conclude la sua ricostruzione così “Il resto è cronaca nota. Vincenzo Paglia nel 2012 va in Vaticano a ricoprire l’incarico di presidente del Pontificio consiglio per la famiglia. Dal Vaticano arriva a Terni monsignor Vecchi, amministratore apostolico. Lo Ior interviene con un prestito di undici milioni di euro.”
Ora, a parte che il prestito a tasso zero dello Ior sarebbe di 12 milioni  , ma di certo mica stiamo qui a far distinzioni meschine, cosa volete che sia un milione di euro in più o in meno per l’ente CCAR (che fa sempre del bene a tante persone del resto) e che non abbiamo ben capito come il calcolo degli interessi lì riportato… ma cosa ci vuole dire il Pasero? Che è normale che i conti di una diocesi vengano gestiti in perdita per decenni? Ma stiamo parlando di alta finanza e quindi di scatole cinese e conti alle Cayman o di una confessione religiosa che ogni anno prende già oltre 6 miliardi euro (di cui oltre un miliardo cash con l’8 per mille di cui il 40% è specificamente destinato all’acquisto e alle migliorie del suo patrimonio immobiliare) dallo Stato Italiano che vengono giustificati perché “La Chiesa fa del bene”?

E’ quindi normale che con “l’uomo dall’intelligenza veloce e dallo sguardo che brilla” (altro che le poesie di Bondi a Silvio Berlusconi) alla sua guida la diocesi di Terni ogni anno aumentava di mezzo milione di euro i suoi debiti?

4) Il finale già lo sapevamo, tutti assolti non è successo nulla. Evviva, è arrivatu lu miraculu.
E non ci mettiamo certo a contestare le decisioni dei giudici, ci mancherebbe. Ma torniamo a chiederlo: come ha fatto una diocesi piccola di una realtà geografica medio-povera come quella di Terni ad essersi indebitata di 15 o 25 milioni di euro e a diventare la diocesi più indebitata di Europa senza che nessuno si accorgesse di nulla? E’ normale per voi cattolici essere in debito di decine di milioni di euro per migliorie al vostro patrimonio immobiliare?

Ok, se per voi cattolici è tutto normale sappiate che ce lo siamo segnato per la prossima volta che parlerete di buon governo.
Per il resto ci dispiace solo che Monsignor Vecchi (amministratore apostolico del dopo Paglia) sia morto pochi mesi fa… chissà, magari avrebbe avuto da dire qualcosa su questo concetto di normalità amministrativa.
Alessandro Chiometti

26 Agosto 2022   |   articoli, attualità   |   Tags: , , , , , ,