Sveglia Perugia 23.1.2016

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La percezione che sarebbe stata una bella giornata l’abbiamo avuta subito. Appena preso il minimetrò a Pian di Massiano chiedo a una ragazza se quella linea ci avrebbe lasciati distanti da piazza Italia. Lei mi tranquillizza dicendo che l’ultima fermata è proprio a metà di Corso Vannucci. Poi ci pensa su e mi dice “Comunque c’è una manifestazione oggi a Piazza Italia” e io le dico sorridendo “Lo so stiamo andando la”. “Ma va! Grandi! Anch’io!”.

No, non era la solita manifestazione per i diritti civili in cui un’associazione la promuove e le altre associazioni laiche cominciano a mettere i puntini sulle “i” e affossano la partecipazione con una marea di distinguo, di però, e di forse non è il momento opportuno.

Si, forse ci hanno messo vent’anni le associazioni laiche italiane per trovare un obiettivo comune, ma adesso sembra che questo obiettivo minimo rappresentato dalla legge Cirinnà ce l’abbia fatta.

Non solo a Perugia dove oltre 50 realtà, fra partiti, circoli e associazioni hanno dato la loro adesione. Non solo in Italia dove stando ai primi numeri sono scese in piazza circa un milione di persone. Ma la solidarietà è arrivata da tutta Europa, da Dublino, da Londra, da Berlino per sostenere la lotta dell’ultimo paese dell’Europa Occidentale che continua a non riconoscere neanche un minimo di diritti civili alle coppie omosessuali.

È stata una giornata bellissima. Ma ovviamente qualcuno non se n’è accorto. Oggi qualche giornale è riuscito ad uscire senza neanche una riga dedicata alla manifestazione. Prendiamo atto che per qualche redazione umbra perugina ieri non c’erano a Corso Vannucci migliaia di persone che manifestavano per i diritti civili, non c’era una folla festante e colorata che chiedeva la fine delle discriminazioni per gli omosessuali, non c’erano 50 realtà associative schierate tutte dalla stessa parte. Quella della laicità e dei diritti civili. Semplicemente ne prendiamo atto.

DSC_0114Pazienza. Ad ogni modo dalla settimana prossima qualcuno, che non ha capito come funziona la democrazia, comincerà a fare i conti di quanti sono scesi in cento piazze d’Italia e quanti scenderanno in quella manifestazione di ipocrisia che si chiama “Family day”. Ipocrisia, certo. Come altro chiamare una manifestazione a sostegno della famiglia tradizionale il cui maggiore supporto politico è dato da chi non ha una famiglia (il clero) e da politici che di famiglie ne hanno due, tre, se non quattro o cinque tacendo delle innumerevoli olgettine?

Lo ripetiamo ancora una volta. I diritti civili in democrazia non sono una cosa che funziona a colpi di maggioranza. I diritti civili una volta che sono riconosciuti tali si concedono e basta. Altrimenti non siamo in democrazia in una “dittatura della maggioranza”.

Ad ogni modo ieri è stata una bella giornata, in cui gay, lesbiche, etero, trans, bisex, queer (ovvero gli esseri umani) hanno manifestato insieme per chiedere alcuni diritti per chi ancora non ce li ha.

Tra qualche giorno dicono che manifesteranno coloro che hanno tutti i diritti possibili concessi e riconosciuti e chiederanno che la discriminazione degli altri continui.

Ehi voi, politici! La capite la differenza?

 

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Alessandro Chiometti

(tutte le foto dell’autore dell’articolo. Per altre foto della manifestazione iscrivetevi al nostro gruppo di facebook)

24 Gennaio 2016   |   articoli, come è andata?   |   Tags: , , , ,