Sul credere

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In Italia siamo abituati a tutto quando si parla di (dis)informazione pro-vaticano.

In particolare i Telegiornali (e i programmi di informazione in genere)
si distinguono sempre per offrire un informazione di parte,
confezionando dei bei "panini" preconfezionati per le voci dissidenti
dal clericalismo imperante nella politica del nostro paese, presentando
sempre i film e i libri pro-vaticano o comunque in modo di farli
apparire tali (vedi le recensioni presenti in questo sito di "21
grammi" o "the exorcism of emily rose"), di manipolare sapientemente i
dibattiti mettendo sullo stesso piano, medici, opinionisti, astronomi,
astrologi, scrittori e politici in modo da far risultare
incomprensibile qualsiasi posizione etica differente da quella
"culturalmente dominante".


Ma dobbiamo dirlo, probabilmente nei nostri giorni si è perso qualunque ritegno, nella foga di far riacquistare alla Chiesa Cattolica quella credibilità che non ha più, si mandano in onda servizi grotteschi più che ridicoli.

Rientra in questo grottesco il servizio andato in onda il 3 Dicembre scorso sul Tg2 delle 20,30 sulle credenze di origine nordica, in particolare sui troll e i folletti riportati in voga dai successi delle versioni cinematografiche del "Signore degli Anelli" e di decine di altri film sul tema.

Senza disquisire sull'indubbia utilità di un lungo servizio su questo tema nella fascia di massimo ascolto (del resto da tempo ANCHE la tv pubblica ha rinunciato al suo ruolo educativo ma deve pensare solo a fare share), posso raccontare che il giornalista (purtroppo non ho avuto il tempo di annotare nome e cognome per evitare di incorrere in altri suoi capolavori) dopo una lunga ridicolizzazione delle più improbabili credenze islandesi, irlandesi, scozzesi e inglesi (probabilmente il giornalista  è l'unico a pensare che ci possa essere ancora qualcuno che ci crede seriamente in queste tradizioni popolari, ma transeat) chiude il servizio affermando senza ombra di dubbio che "è proprio vero che quando si smette di credere in dio si comincia a credere a tutto".

Ora senza indagare su chi per primo ha coniato questo capolavoro della falsità dialettica (G. K. Chesterton), io mi chiedo come si faccia a mandare in onda sul servizio pubblico una menzogna di tal portata senza essere mandati a pulire i gabinetti per il resto della propria attività lavorativa.

Insomma perché deve essere impunemente concesso di insultare gratuitamente sulla televisione pubblica nove milioni di Italiani? (ovvero la popolazione atea e agnostica d'Italia stando ai dati della Caritas del 1999 http://www.uaar.it/ateismo/statistiche/numeri_italia/).

Analizzando l'infausta frase coniata da Chesterton e ripresa da tutti i fanatici religiosi di questo mondo, giornalista del Tg2 compreso, si ha una limpida presa di visione di quanto vivano di enormi menzogne i credenti cattolici.

In base a quali evidenze o profonde osservazioni il sig. Chesterton coniò questa menzogna? In basi a quali evidenze inoppugnabili il giornalista del Tg2 la usa come chiosa indiscutibile di un suo servizio? Ovviamente nessuna.

Chi ha mai conosciuto un "ateo" che credeva nell'esistenza dei folletti alzi la mano, viene da dire!

C'è anzi da dire che gli atei hanno sempre collaborato attivamente con le associazioni di "scettici" (in Italia il CICAP) che smontano da decenni ogni affermazione sull'esistenza del paranormale e delle credenze medievali ad esso collegate.

Il cattolicesimo invece, come ampiamente documentato, ha sempre cercato di sfruttare tutte le credenze ad esso pre-esistenti per portare acqua al suo mulino. Non a caso tutti gli scrittori che hanno basato la loro fortuna sul rimodellamento dei miti nordici sono ferventi attivisti cattolici (vedi J.R.R. Tolkien e l'ancora più teologicamente spregiudicato C.S. Lewis).

Poi, se proprio vogliamo divertirci, ci sarebbe da chiedersi perché sia ridicolo credere a dei folletti che escono solo di notte e di giorno vivono nelle rocce, mentre sia perfettamente normale credere che una donna, concepisca con uno spirito, partorisca rimanendo vergine, decolli come uno sputnik per essere assunta in cielo e dopo mille anni gli angeli trasferiscano la sua casa da Gerusalemme a Loreto…

Quindi viene da dire, di cosa stiamo parlando?

Ovviamente stiamo parlando della infima qualità pseudo-giornalistica raggiunta dal servizio pubblico, che pur di far apologia del cattolicesimo consente ad un suo giornalista di insultare impunemente una fetta consistente di popolazione italiana.

Una delle tante vergogne del nostro tempo insomma. Di certo non la più grave, ma di sicuro indicativa dell'attuale situazione culturale del nostro paese.

11 Dicembre 2008   |   articoli   |   Tags: