Sindone e terremoti

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Facciamo il punto sulla notizia di un articolo pubblicato su una rivista scientifica, nel quale si ipotizza che un forte terremoto avvenuto a Gerusalemme nel 33 e.v. avrebbe potuto produrre un flusso di neutroni tale da generare l’immagine della Sindone di Torino sul lino che avvolgeva il corpo di Cristo e contemporaneamente (trasformando in carbonio parte dell’azoto contenuto nelle fibre) alterare la datazione al carbonio-14 del telo eseguita nel 1988, che ne determinava l’età a circa 7 secoli: ovvero il lino fu raccolto a cavallo del 1300. sindone_enrieRicordiamo che, storicamente, la Sindone comparve in Francia verso il 1355. Non è chiaro come mai questo irraggiamento di neutroni non abbia interessato anche tutti gli altri reperti archeologici della zona, per i quali invece la radiodatazione dà risultati perfettamente accettabili.
Già vivacissime reazioni contrarie dei ricercatori dell’INRiM
Il lavoro [1] è opera del prof. Carpinteri, docente del Politecnico di Torino e altri. L’ipotesi dell’irraggiamento neutronico per giustificare immagine e ringiovanimento della Sindone non è nuova, essendo stata ideata dai “sindonologi” subito dopo i risultati della radiodatazione, ma allora si congetturava che i neutroni derivassero direttamente dal corpo di Cristo durante la Resurrezione. La recente pubblicazione del Carpinteri ripete sostanzialmente quanto egli aveva pubblicato già nel 2012 [2]. In quell’epoca le attività di Carpinteri, allora presidente dell’Istituto Nazionale di Ricerca in Metrologia (INRiM) avevano provocato già vivacissime reazioni contrarie dei ricercatori dell’INRiM stesso e più di mille altri scienziati, che si concentravano però sulle sue ipotesi — ritenute pseudoscientifiche — che reazioni nucleari a bassa energia potessero avere luogo per compressione delle rocce:
“Siamo sbigottiti e allarmati. Il prof. Carpinteri è uno scienziato di valore nel suo campo, la meccanica strutturale, ed è stato messo alla guida dell’INRiM che rappresenta l’Italia in molti organismi internazionali. Tuttavia, per inseguire una ricerca di fisica nucleare ritenuta impossibile dal resto della comunità scientifica, ha perso in poco tempo l’autorevolezza conquistata in una carriera apprezzabile, abbandonando il metodo scientifico e usando degli espedienti per imporsi. Purtroppo in questo cupio dissolvi sta trascinando con sé l’ente che dirige. I comportamenti del prof. Carpinteri sono ancora più deplorevoli nella sua posizione di responsabilità. Ha inserito nel suo curriculum roboanti titoli accademici a pagamento. Ha organizzato un convegno per fare lobby e ottenere finanziamenti politici, aggirando quindi i normali percorsi dei finanziamenti pubblici. […]”
Si veda il testo della lettera di protesta e il riassunto che faceva della vicenda la nota giornalista scientifica Sylvie Coyaud (citata anche su Queryonline). In seguito a quella levata di scudi, Carpinteri venne sfiduciato dal consiglio di amministrazione dell’INRiM, di cui era stato nominato presidente dal ministro Gelmini — pur mantenendo la cattedra al Politecnico di Torino. All’INRiM fu nominato Commissario Straordinario il prof. Rodolfo Zich.
La nuova comunicazione sulla Sindone è stata ora pubblicata sulla rivista “Meccanica” della quale il Carpinteri stesso è caporedattore. Si rimanda su questo un altro interessante commento di Sylvie Coyaud. In conclusione, si vede come ricerche considerate pseudoscientifiche dalla maggioranza del mondo accademico trovano spazio (e vengano anche pubblicate) sempre più facilmente nelle istituzioni pubbliche italiane, soprattutto se legate a credenze di tipo religioso.
Nel 2010 l’Enea di Frascati ospitò un convegno di sindonologi tutto dedicato allo studio delle immagini “non create da mano umana”: la Sindone di Torino, il telo di Oviedo, la Tilde di Guadalupe, il velo di Manoppello, ecc. Il prof. Di Lazzaro dell’ENEA, tra gli organizzatori del convegno, ha speso anni per arrivare a dimostrare che solo una radiazione laser particolare potrebbe produrre su del lino una colorazione uguale a quella della Sindone.
Nel 2009 il professor De Mattei, che insegna Storia del Cristianesimo e della Chiesa presso l’Università Europea di Roma, ed è stato anche sub-commissario del CNR, organizzò un convegno che difendeva le ragioni del creazionismo. Uno dei più noti a attivi sindonologi italiani, il prof. Giulio Fanti, insegna invece al Dipartimento di ingegneria aerospaziale dell’Università di Padova. Secondo lui la Sindone non fu fatta grazie a radiazioni laser, ma per una scarica elettrica ad altissimo potenziale. Un suo volume sulla Sindone, per le edizioni Aracne, fu presentato all’Università alla presenza del Rettore.
E si potrebbe continuare a lungo. Ad esempio, in una strana commistione di Sindone, terremoti e scariche elettriche (non ancora neutroni), Carpinteri aveva partecipato a questo convegno, supportando la signora De Liso (soprano, pittrice, ex-avvistatrice di alieni, ora diventata sindonologa sperimentale). Qui le ipotesi erano che durante i terremoti vi fosse stata fuoruscita del gas radioattivo radon, che tale gas avesse riempito la tomba di Cristo a Gerusalemme, le cui pareti sono come le armature di un condensatore. Contemporaneamente, il terremoto avrebbe deformato le rocce piezoelettriche e generato una forte differenza di potenziale. Grazie alla ionizzazione dell’aria indotta dal radon, sarebbe scoccata una scarica elettrica e voilà: l’immagine di Cristo sul telo.
Come si vede, ai sindonologi la fantasia non manca.

Luigi Garlaschelli per l’Uaar

NOTE

[1] A. Carpinteri et al (2014), Is the Shroud of Turin in relation to the Old Jerusalem historical earthquake?, “Meccanica”, DOI 10.1007/s11012-013-9865-x.

[2] A. Carpenteri, G. Lacidogna, A. Manuello, O. Borla (2012), Piezonuclear neutrons from earthquakes as a hypothesis for the image formation and the radiocarbon dating of the Turin Shroud, “Scientific Research and Essays”, Academic Journals Inc., USA, pp. 10, 2012, Vol. 7, pagine da 2603 a 2612, ISSN: 1992-2248.

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20 Febbraio 2014   |   articoli, attualità   |   Tags: , , ,