Sede Vacante

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Le dimissioni di Benedetto XVI hanno fatto scalpore, anche perché infrangono un antico proverbio popolare secondo cui «morto un papa se ne fa un altro». Il che nell’età moderna è stato sempre vero. Abbandoni più o meno forzati del soglio papale non sono invece mancati in età medioevale,anche se a prevalere sono state di gran lunga le furibonde contese per impadronirsene.

Un trono ambito

Fra i primi ad accapigliarsi per l’ambito titolo furono, già pochi decenni dopo la concessione della libertà di culto ai cristiani, i partigiani di Damaso e di Ursino. La battaglia infuriò per tre giorni, con morti e feriti.  «L’ardore di Damaso e Ursino per occupare la sede episcopale», scrive lo storico pagano Ammiano Marcellino, «superava qualsiasi ambizione umana….Damaso ebbe la meglio: la vittoria, dopo molti scontri, arrise al suo partito; nella basilica di Sicinnio, dove i cristiani erano riuniti, furono trovati 137 morti…. Non c’è comunque da meravigliarsi … che un premio così ambito accendesse il desiderio di uomini maliziosi e determinasse le lotte più feroci e ostinate. Una volta raggiunto quel posto, si gode in santa pace della fortuna assicurata dalle donazioni delle matrone, si va in giro in cocchio vestiti elegantemente, si partecipa a banchetti più lussuosi di quelli della tavola imperiale». Damaso fu papa (366-84) e, dopo morto, santo.

Un secolo più tardi le due fazioni principali di Roma elessero ognuna un proprio vescovo. Ebbe la meglio Simmaco (498-514) dopo scontri durati giorni: «un gran numero di preti, diaconi e laici», scrive Luigi Desanctis nel saggio ottocentesco Il papa non è successore di Pietro, «furono uccisi nella mischia, e ciascuno dei due papi dichiarava santi e martiri coloro che morivano per sostenere lui, e dannati coloro che morivano per il partito opposto. Paolo Diacono e Anastasio bibliotecario dicono che in quella guerra si commisero da una parte e dall’altra atrocità da cannibali; le vergini consacrate a Dio appartenenti a un partito, erano prede dall’altro esposte nude alle beffe del popolo e battute con verghe». Simmaco divenne papa e poi, come al solito, santo.
Anche molte altre volte, nei secoli, gli aspiranti papi ricorsero al delitto per assicurarsi il trono. Vigilio (537-55), per esempio, fece deporre Silverio e lo imprigionò nell’isola di Palmaria, facendolo morire di fame.

Abdicazioni? Poche o strumentali

Ci fu qualche volta anche chi abdicò, ma spesso perché costretto, come Clemente I o Gregorio XII. Un caso curioso fu quello di un altro Benedetto, vissuto nell’XI secolo. Salito al trono giovanissimo come Benedetto IX (1032-1044), corrotto e violento, definito «ladro e assassino» dai suoi successori, dopo varie peripezie fu detronizzato da una sollevazione popolare. Gli succedette Silvestro III, ma per poco: nel 1045 Benedetto lo cacciò e tornò papa per ventun giorni, giusto il tempo di vendere l’ambita carica in cambio di una rendita e di abdicare un’altra volta. Il trono papale lo attirava però irresistibilmente. Così nel 1047, liberatosi col veleno di Clemente II, si fece  rieleggere papa per la terza volta (unico caso nella storia), finché l’imperatore lo costrinse a togliere per sempre il disturbo nel 1048.

Ben più seria e drammatica l’abdicazione di Celestino V (1294), eremita incapace di resistere alle pressioni politiche e agli intrighi della curia, dove molti gli erano ostili. Consapevole di questo decise di abdicare, anche per l’interessato consiglio del cardinale Caetani, che gli succedette come Bonifacio VIII e – temendo un suo ripensamento o che diventasse punto di riferimento per i suoi molti nemici – lo fece catturare e imprigionare in una rocca, dove morì due anni dopo.

La “libera” scelta di Ratzinger

La scelta di Benedetto XVI ha certo ben poco a che vedere con quelle del precedente Benedetto, mentre si potrebbe essere tentati di stabilire qualche analogia con Celestino V. E’ un azzardo, date le molte differenze del contesto storico, ma non del tutto se si pensa alla crisi della Chiesa, alle accuse per lo scandalo dei preti pedofili o allo svolazzare a stento sopito di troppi corvi, agli scandali finanziari, alle voci di attentati alla vita del papa. Mettere l’accento, come hanno fatto i portavoce vaticani, sul carattere assolutamente libero della scelta di Ratzinger e collegarla unicamente alla salute e all’età potrebbe anche essere un modo per cacciare sotto il tappeto una polvere che forse a breve verrà fuori.

 Walter Peruzzi – Cattolicesimo Reale

28 Febbraio 2013   |   articoli, in evidenza   |   Tags: , ,