Quattro degli autori del Collettivo di Scrittura “Senza Confine” sono stati ospiti della nostra iniziativa realizzata in collaborazione con Terni Valley e il Progetto Mandela.
Senza Confine è un tentativo di narrativa solidale, come qualcuno l’ha definito, con degli autori che prestano le loro penne per la realizzazione di antologie di racconti fantasy (alla domanda: “Perché il Fantasy?” rispondono “Perché è quel che ci piace e quel che pensiamo sappiamo scrivere meglio”) i cui proventi andranno interamente ad associazioni che ritengono meritevoli.
Se nel 2020 l’antologia “Mari Aperti” l’ispirazione per il tema veniva dal mare come protagonista del fenomeno migratorio di cui si (s)parla in continuazione ed era stata individuata l’Ong Open Arms come destinataria dei fondi; nel 2021 l’ispirazione viene dal fatto che questo’anno è il ventesimo anniversario del G8 di Genova 2001 e dei tristi fatti ad esso collegati.
Il risultato così non può quindi che essere questa REDZONE – Storie di resistente future, con una fantascienza quanto mai distopica (se non totalmente horror) con paure di controllo e repressione da parte degli Stati o delle Corporazioni Economiche che li hanno sostituiti.
Un progetto gestito totalmente dal basso, autopubblicato come ebook e stampato tramite Amazon (se avete critiche su questa scelta chiedete direttamente agli autori) e che, a proposito del sito di Bezos è riuscito a scalare le sue classifiche arrivando fino al primo posto dei libri di fantascienza… “Si può fare!” verrebbe da dire per rimanere nel fantasy.
Maikel Maryn e Andrea Marinucci Foa, ideatori del collettivo, insieme ad Alessandro Chiometti e Francesca Cappelli hanno parlato dei loro racconti e dei loro ricordi di Genova 2001 in un pomeriggio che è servito soprattutto a ritrovare amici ed associazioni amiche per ripartire insieme, pandemia o non pandemia.
Perché se nel 2001 si diceva che un altro mondo è possibile oggi dovrebbe essere quanto meno necessario.
Eppure, laicamente parlando, è sempre più triste vedere come alcuni riescano ad usare un pensiero libero e critico solo quando si parla di dogmi religiosi e non riescano a capire che la laicità è un metodo di “lavoro” che vale per ogni tassello della società umana.
