QUESTA BRECCIA S’HA DA RIAPRIRE!

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Sì, perché s'è richiusa, con l'Italia, (metaforicamente parlando), nuovamente dentro le mura vaticane!

Chissà, forse era (in)scritto nel nome, "Porta Pia", il fatto che le speranze di affrancare questo Paese dalle grinfie clericali e dalle loro conseguenti pretese [1], fossero destinate a rimanere tali, ossia delle speranze, senza divenire realtà dei fatti?
Esempi attuali di questi ultimi, cioè dell'attuale situazione della politica italiana nei confronti della Santa Sede, ce li hanno forniti due Deputati (dei) Radicali, Maurizio Turco e Marco Beltrandi; alla commemorazione del XX Settembre (1870), presso Porta Pia, hanno descritto una parte significativa di quanto vedono accadere in Parlamento.


Un esempio per tutti: domande di chiarimenti, rivolte alla Presidenza della Camera, che, se contengono la parola "Vaticano", mettono in allarme gli addetti, perché viene nominato uno "Stato estero".
Ah!
"Non" abbiamo a che fare con uno "Stato estero" quando la Scuola italiana dà lavoro/stipendio agli insegnanti di Religione cattolica scelti dalla Curia?
"Non" è uno "Stato estero" a ricevere una parte delle tasse di tutti i cittadini italiani (per la precisione, l'8 per 1000 dell'Irpef)? [2]
"Non" si parla di un Concordato con uno "Stato estero", nell'articolo 7 della Costituzione della Repubblica italiana?

Molti maestri della doppia morale [3], della Retorica [4], nonché dell'uso distorto, e quindi improprio, dei termini e delle espressioni, prosperano fra il clero cattolico e fra i politici italiani, di quello opportunisticamente complici ed imitatori! [5]

Nicoletta Bernardi

NOTE
[1] Ci riferiamo alle gerarchie ecclesiastiche, dato che rappresentano il Potere, esplicito o subdolo, col quale i bilanci dello Stato italiano hanno, volenti o nolenti, a che fare.
Il lettore, ci auguriamo, vorrà essere indulgente con noi, per il battagliero linguaggio che laicisticamente usiamo, sapendolo essere molto più "all'acqua di rose"/delicato di quello adoperato dall'unificatore d'Italia, Giuseppe Garibaldi, di cui in questo 2007 ricorre il bicentenario della nascita (Nizza, 4 Luglio 1807).
Si veda, ad esempio, il suo romanzo "Il governo dei preti", Kaos editore, 2006.
[2] Sono "tasti" che battiamo e ribattiamo, visto che i privilegi da essi rappresentati non accennano ad eclissarsi, come sarebbe degno di un Paese davvero laico.
[3] La doppia morale è una situazione che consiste nell'elaborazione di un sistema di divieti e di prescrizioni; questo sistema, pur presentato come universalmente valido, prevede l'eccezione per quella percentuale di persone che, in virtù del potere e della ricchezza, si avvale di un'altra morale (ben più permissiva ed autoindulgente).
[4] Retorica: "1 arte e tecnica della comunicazione e della persuasione attraverso il parlare e lo scrivere secondo regole determinate per la prima volta dai sofisti nella Grecia antica e sviluppatesi poi nei secoli secondo le età e le culture", Da Mauro, edizione online.
[5] I due citati parlamentari rappresentano delle commoventi eccezioni, per le energie e la determinazione spese a sostegno di una laicità dello Stato che non sia solo teorica.

25 Settembre 2007   |   articoli   |   Tags: