PERA [Vernacoliere]

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* Federico Sardelli

Nomen omen: il povero Pera, ex filosofo di rara mediocrità,
non riesce a sfuggire alla condanna del suo nome che lo
costringe, giocoforza, a pronunziare discorsi a pera.
Quello sui meticci, o l'affannosa ostinazione sulle radici
cristiane, di cui come ateo non gliele importa chiaramente
una mazza, ma basta cavalcare i sentimenti e le paure
più torbide per galleggiare al potere.
Mi ricordo quando detti con lui l'esame di storia della
scienza: l'esame più facile e superficiale di tutto il corso
di filosofia, con 2 soli librini banali da imparare a mente
per sciorinargli tre nomi di antichi scemziati ed io 30 era
assicurato. Era l'esame jolly, che tutti facevano per rimediare
un voto sicuro con poco sforzo.
Ora eccolo lì, il Pera, a elargire le solite superficialità e
viatici facili ai forzisti che hanno bisogno del suo 30 per
galleggiare al potere.

Dal Vernacoliere

19 Settembre 2005   |   articoli   |   Tags: