NonsoloDarwin

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Si fa sempre più dura, negli USA, l'offensiva dei fondamentalisti
biblici, o creazionisti, contro la teoria darwiniana dell'evoluzione
biologica ed il suo insegnamento nelle scuole. Costoro sono quelli
pronti a giurare sulla verità letterale della bibbia, che dio creò il
mondo in sei giorni circa 10 mila anni fa (non accettano nemmeno i sei
giorni metaforici, in realtà ere, come qualcuno aveva in passato
proposto. Idea fra l'altro poco presentabile, non foss'altro per i
terrificanti anacronismi contenuti nel racconto e da me analizzati in
un precedente articolo).


Sono riusciti a retrodatare – non chiedetemi come – la creazione del mondo a 10 mila anni fa, contro i circa 6 mila calcolati a suo tempo (1654) dall'arcivescovo irlandese Ussher. Vedremo che purtroppo non basta. Non ci sarebbe da preoccuparsi troppo se questi fondamentalisti non fossero una vera potenza: profondamente radicati nella società
(specialmente nel Middle West statunitense), intransigenti, pieni di energie e politicamente attivissimi. Il loro colpo più grande? La rielezione alla Casa Bianca del ‘reborned christian' (cristiano rinato) George W. Bush, il quale si porta appresso un entourage di fanatici religiosi da far paura. Tra essi spicca Tom DeLay, capogruppo repubblicano al Congresso, il quale ha dichiarato agli elettori che è in carica per "promuovere una visione biblica del mondo". DeLay ha anche denunciato l'insegnamento dell'evoluzionismo nelle scuole arrivando al punto di accusarlo di essere all'origine della strage nella scuola di Littleton (l'episodio su cui il regista Michael Moore ha realizzato il suo film ‘Bowling a Columbine'). Risultato? Oggi il 56% degli americani ritiene che nelle scuole si dovrebbe insegnare il creazionismo accanto all'evoluzionismo (con la malcelata speranza che questo venga progressivamente eliminato) definito, questo, "solo una teoria". Costoro giocano scaltramente sul doppio senso (quello comune e quello specialistico) che molte parole hanno. Se nel linguaggio ordinario questa parola sottende il significato di ‘una semplice congettura', magari dotta e ben arzigogolata, ma niente di più, nel linguaggio della scienza il termine è usato invece nel senso di ‘un'idea generalmente accettata, suffragata da un numero schiacciante di prove, che descrive ed anticipa alcune condizioni del mondo naturale'. Un significato praticamente opposto al primo. Poco importa che nel resto del mondo l'evoluzione sia ormai ampiamente accettata dalla gente (l'80% in Europa), poco importa che gli scienziati creazionisti (perché, curiosamente, ce ne sono) siano assenti dall'impresa scientifica, non pubblichino articoli e siano guardati con sufficienza dai colleghi; oggi, nel paese leader nel mondo, chi decide sulla validità di una teoria scientifica è l'opinione pubblica. Eccessi incontrollati del sistema democratico! Eppure l'evoluzione è una delle più feconde strutture del pensiero umano. Col suo aiuto abbiamo migliorato i raccolti e l'allevamento, resa più efficace la medicina e migliorato la comprensione delle forze geologiche. I biologi sanno anche cosa la spinge: la crescita di una popolazione di organismi oltre la capacità dell'ambiente di sostenerla, la comparsa di organismi con nuovi caratteri genetici e la maggiore crescita di alcuni di quegli organismi mutanti che portano col tempo a popolazioni modificate, cioè la cosiddetta selezione naturale. Sono ancora in discussione molti particolari sul suo verificarsi. L'evoluzione, come ogni teoria, è continuamente soggetta a revisioni. Ma questo è probabilmente ancora il meno. Quello che è in giuoco è in realtà molto più che la sola evoluzione biologica. Se si adottasse il creazionismo, questo significherebbe dover buttare via praticamente tutta la moderna astrofisica e poco resterebbe di quasi tutte le altre scienze naturali. La misura delle distanze astronomiche ed il calcolo dell'età delle stelle più antiche ci assicurano che quasi tutte le stelle e tutte le galassie al di fuori della nostra distano molto più di 10 mila anni e la loro luce ha richiesto perciò molto più di questo tempo per giungere fino a noi. Questi metodi attribuiscono all'universo un'età di circa 13,7 miliardi di anni, in perfetto accordo con il metodo più accurato di tutti: l'età media degli elementi atomici, definita dal tasso di decadimento radioattivo. Lo stesso criterio è usato per la misura dell'età della Terra. Il metodo basato sul tasso di decadimento degli isotopi, costante, questo, nel tempo e non influenzato dalle condizioni esterne – es. il decadimento del potassio-40 in argo-40 con un tempo di dimezzamento (intervallo medio di tempo necessario perché la metà degli atomi radioattivi di un campione subisca decadimento trasformandosi in un elemento stabile) di 1,3 miliardi di anni – ha ripetutamente assegnato al nostro pianeta un'età di 4,6 miliardi di anni. Se la Terra non avesse che 10 mila anni avremmo bisogno di sostituire in blocco le attuali teorie nel campo della fisica nucleare e subatomica con altre completamente nuove. Come reagiscono a queste sfide gli scienziati creazionisti? Beh, raccontarlo è un esempio perfetto di come le convinzioni possano essere più forti del ridicolo e di come ci si possa ‘coibentare' mentalmente. Al contrario di quanto fanno i biblici non fondamentalisti (es. i cattolici), i quali, vista la mala parata, tentano di cavarsela elegantemente affermando (v: ‘La Sacra Bibbia' ed. C.E.I. Genesi 1, nota 1) che scopo delle scritture non è quello di fornire spiegazioni scientifiche (ed ecco un altro caso di scienza tirata fuori a sproposito. A parte il fatto che questo lo dicono loro e lo dicono adesso, qui si constata che dio dice scempiaggini; risulta inoltre un dio ingannevole, al contrario di quanto dichiara di sé. Cosa c'entra questo con ‘l'informazione scientifica'?) i creazionisti non hanno intenzione di cedere neanche su una sola virgola dei sacri testi. Essi ipotizzano un mondo in cui la luce proveniente dalle stelle distanti sarebbe stata opportunamente creata già in viaggio verso la Terra. Sostengono che la composizione isotopica radioattiva di ciascun minerale sarebbe stata predisposta da dio in modo da suggerire l'idea di una Terra molto più antica. E per tornare all'evoluzione biologica e a quella geologica, i reperti fossili e le prove del fatto che le cime dei monti erano una volta fondali marini sarebbero stati messi lì ad arte per testimoniare una storia precedente mai esistita. Ingegnoso, vero? Solo che così l'immagine di un dio fraudolento emerge con altrettanta – forse maggiore – prepotenza che nel caso precedentemente esposto. Del resto ognuno è libero di esprimere il proprio parere e tutti possono giudicare secondo coscienza. Personalmente sono un pochino preoccupato. E … vogliamo allargare il discorso? Vogliamo mettere la ciliegina (chiamala ciliegina!) sulla torta? La destra religiosa americana, cioè quella a cui fanno capo i creazionisti, stravede per il nuovo Papa Joseph Ratzinger – Benedetto XVI. ‘Richard Land, uno dei leader della Southern Baptist Convention non ha dubbi: il nuovo Papa ( … ) sarà "un grande alleato della destra religiosa Usa" sui problemi morali più caldi sul tappeto negli Usa: "l'aborto, i diritti dei gay, la clonazione e il suicidio assistito dal medico". ( … ) I rapporti tra cattolici conservatori e protestanti evangelici non sono mai stati così buoni negli Usa e il risultato del Conclave sembra destinato a cementare ulteriormente l'unità di azione che si era consolidata durante il papato di Giovanni Paolo II. Michael Cromartie, vicepresidente dell'Ethics and Public Policy Center di Washington, sostiene che negli ultimi vent'anni la crescita del movimento per la vita e di altri analoghi gruppi ( … ) hanno reso sempre meno importanti le distinzioni teologiche tra le chiese ( … ) Quello che conta per i credenti ( … ) è trovare una chiesa che predica la bibbia secondo certi principi morali profondi. La teologia passa in secondo piano. ( … ) Norman Geiger, presidente del South Evangelical Seminary ( … ) dichiara di essere "felice della elezione di uno come Ratzinger, che crede fermamente nella verità assoluta e che non è un pluralista". ( … ) "Il fatto che i cattolici di Ratzinger e gli evangelici americani condividano le stesse posizioni ( … ) rende la loro alleanza un potente movimento politico"' (L'Espresso – n. 17, 5mag05). Certo, cosa ci riserba il futuro non lo sa nessuno, ma il mio senso di inquietudine non fa che aumentare. Con il loro potere immenso, le loro granitiche convinzioni e la loro totale mancanza di scrupoli, questi signori, che si trovino di qua o di là dell'Atlantico, mi costringono a derogare per un attimo dal mio fiero ateo cipiglio e a dichiarare: "se c'è un qualche dio da qualche parte … AIUTO!!". Questa non glie la perdonerò mai …

22 Maggio 2008   |   articoli   |   Tags: