Piazza Fontana, la stazione di Bologna, Michele Sindona, il bandito Giuliano, Wilma Montesi, Roberto Calvi, Enrico Mattei, Ustica, Pier Paolo Pasolini…. sono solo alcuni dei tanti scheletri negli armadi della Repubblica Italiana.
Armadi chiusi a chiave, incatenati, imprigionati in una colata di cemento e buttati nel fondo del mare; del loro contenuto segretissimo niente, ancora oggi, può trapelare. Perchè?
Perchè non possiamo sapere chi ha coperto alcuni "crimini di stato", e perchè lo ha fatto?
Eividentemente lo stato, ancora oggi, ritiene che la verità forse sarebbe troppo dura da accettare e da comprendere; quindi ogni governo (di qualunque colore sia) si preoccupa di mantenere questi segreti come tali.
Eppure percorrendo queste storie d'Italia, insieme al bravo giallista parmense, questi segreti non sembrano così difficili da capire. Anzi, si può dire che sembrano proprio essere il segreto di Pulcinella.
Lucarelli è bravissimo a mantenere la suspence come in un romanzo giallo ma allo stesso tempo a far sempre comprendere al lettore che non è un romanzo quello che stiamo leggendo, bensì le pagine più nere della recente storia italiana.
Che sia ben chiaro: Carlo Lucarelli non si inventa niente, queste non sono ipotesi; sono semplicemente una raccolta di informazioni che sono disponibili a tutti in quanto verità giudiziarie.
Un lavoro giornalistico di indubbio spessore la cui lettura eleva il lettore ad un grado superiore di conoscenza.
Una volta completato questo percorso, doloroso ma necessario, si arriva a capire meglio il famoso " IO SO" di Pier Paolo Pasolini, e aumenta la speranza che un giorno quell'affermazione possa diventare "NOI SAPPIAMO".
