… ma liberaci dal Vaticano

Pubblicato da

Gent. ma Redazione,
le mando una riflessione che vuole essere di sostegno a quei tanti cristiani che, ormai, ahimè per la gerarchia, cominciano finalmente a ragionare con il proprio cervello, dopo secoli di oscurantismo, da parte delle alte sfere vaticane, nel presentare favole spacciate per verità di fede.


Favole con le quali gli "eminentissimi" credono di tenere legate le coscienze delle persone a colpi di ricatti, in cui si chiamano a rapporto il diavolo e l'inferno, come mezzi per suscitare ancora paure e distorsioni mentali nelle menti dei cristiani. Ma ciò che più mi sconcerta è questo servirsi di presunte apparizioni mariane, dove la madonna di turno parla e sparla di cose che non hanno alcun fondamento evangelico. Intanto gli esorcisti li denuncerei tutti per sfruttamento della credulità popolare. E questo vuole essere anche un appello ai cristiani ad aprire finalmente gli occhi ai Vangeli scritti in greco, che nessuno ci ha fatto mai conoscere e tra poco dirò perché. A quarant'anni dalla chiusura del Concilio Ecumenico vaticano II, abbiamo assistito e, ancor più, stiamo assistendo, oggi, ad una netta involuzione della Teologia positiva Conciliare, fondata sull'Incarnazione e sulla conseguente visione positiva dell'Uomo e ad una monarchizzazione sempre più accentuata del potere papale, assolutamente negativa per la vita della chiesa di Cristo e, ancor più, lesiva nei confronti delle coscienze di tanti uomini e donne. Questa situazione sta facendo ri-precipitare la chiesa in una visione negativa, di stampo medievale, nei confronti dell'uomo e di tutto ciò che è moderno. Ci viene continuamente ripresentata, dal papa, una sfiducia totale nei confronti della modernità, tacciata di eresia teologica e di relativismo morale; ma il fatto ancor più sconcertante è la riproposizione, continua e martellante, di una morale rigida in tutti i campi e di una visione negativa della fede, ridotta ad una continua lotta contro un presunto demonio che renderebbe impossibile all'uomo il vivere tranquillo e che infonde nelle coscienze di tanti uomini e donne la paura, ormai atavica, del peccato, il terrore di questa presenza diabolica e la sfiducia nei confronti di Dio, cose tutte che rendono l'uomo di fede emotivamente instabile e continuamente tormentato dal peccato. Dalla sua elezione a papa, Ratzinger aveva già dato un assaggio di arretratezza teologica e di rinnegamento del Concilio, attraverso piccoli gesti quasi impercettibili, che non sfuggono, però, all'occhio attento del cristiano ormai positivamente critico nei confronti della gerarchia vaticana. Il Concilio, attraverso la Costituzione Pastorale "Gaudium et Spes", aveva espresso una visione positiva riguardo all'uomo, rivalutando in pieno il suo operato nel mondo, fondato sull'Amore, ma ancor più aveva ridato Voce al Vangelo di Cristo, per troppi secoli oscurato da una teologia negativa fondata sul pessimismo nei confronti dell'uomo, ritenuto peccatore e continuamente tentato da un presunto demonio, inventato di sana pianta, per l'ignoranza dei testi originali in greco che non parlano mai del demonio o del diavolo e, ancor meno, dell'inferno. Ciò che sconcerta il cristiano, ormai non più ignorante in materia di fede e ciò che, ancor più, disorienta il fedele, è questa predicazione centrata sul peccato e che eclissa totalmente il Vangelo. Vorrei prendere in considerazione una delle tante farneticazioni a cui il papa ci ha abituati, ma che ritengo la più pericolosa per la stabilità delle coscienze di coloro che sono legati alla chiesa: E' quella concernente il peccato e l'inferno ad esso associato, tema tanto caro a questo papa, al punto tale da farci credere che lui ne sia immune, visto che ne parla in modo talmente disinvolto riguardo a se stesso e in modo drammatico riguardo a quelli che non hanno il suo stesso pensiero. Tempo fa fu riportato da Repubblica una dichiarazione del papa che diceva:<< Chi pecca e non si pente è dannato in eterno>>. Intanto il papa dovrebbe sapere che, ormai, la teologia biblica, quella positiva, fondata sull'Incarnazione e non quella medievale a cui sua santità è legato a filo doppio, ritiene che il diavolo e l'inferno siano dei falsi storico-letterari, legati a cattive traduzioni da parte dei LXX, quando tradussero in greco "daimon" quegli esseri immaginari che popolavano la Bibbia ai tempi della diaspora ebraica dopo l'ultimo esilio in Babilonia e, ancor più alla  cattiva traduzione di Girolamo. Infatti, il papa dovrebbe sapere ancora, quale fine teologo, così almeno viene ritenuto dai più, che "Lucifero" è il nome che Girolamo, nella traduzione dal greco in latino, affibbia alla "stella del mattino", nomignolo con cui il profeta Isaia rimprovera e prende in giro Nabucodonosor, per la caduta del suo regno: Isaia capitolo 14,12. I  LXX tradussero il termine ebraico "hèlel" con il termine greco "eosphoros", che Girolamo tradusse in latino "Lucifero". Girolamo , così,  traduce con un nome proprio ciò che i LXX avevano inteso tradurre con "eosphoros", cioè la luminosità di una stella, riferita a Nabucodonosor. E che dire della traduzione in latino, del termine "ade",  con "inferno" invece di "inferi"( regno dei morti )? Da qui l'inferno diventa il luogo di permanenza di questo Lucifero immaginario, che tanti guai ha creato nelle menti dei cristiani, dal IV secolo in poi. Giovanni Paolo II disse che chi non crede nel diavolo non crede nel Vangelo. Se fosse vivo gli direi che il suo vangelo è stato scritto da Costantino e non dagli evangelisti. Mi raccomando fatelo santo subito….. Dobbiamo ancora esortare l'attuale papa a ragionare un po', attraverso la logica, per capire che è un affronto alla ragione cercare di conciliare l'esistenza di un inferno eterno con la visione evangelica di un Dio infinitamente misericordioso e amorevole nei confronti dell'Uomo? Come può, un peccato commesso da una creatura causare una pena eterna? Non c'è troppa sproporzione tra la colpa e la pena conseguente? Può un peccato, anche se grave, causare un danno eterno? E se chi pecca ha la possibilità di ravvedersi e dunque è ancora libero di decidere per il bene, perché, stando in un ipotetico inferno, non ha più la libertà di ravvedersi? Forse gli viene tolta la libertà? E Dio toglie la libertà ad un suo figlio dopo avergliela data? Dobbiamo continuare con le domande che sua santità certamente non si pone o non vuole porsi? E dobbiamo forse pensare che egli se le ponga e, siccome non sa cosa rispondere, si difende attaccando? Attaccando i cristiani? Proibendo tutto? Come può, egli, arrogarsi il diritto di dire a noi che, se pecchiamo e non c'è pentimento, si va all'inferno? Chi è lui per dire questo? E' una nuova inquisizione? Molto più potente perché più sottile? Quella di tenere a bada le coscienze con lo spettro di un ipotetico inferno per chi non ragiona come lui? Basta santità! Siamo cristiani, ma non più ingenui, forse tu  credi che siamo ancora talmente masochisti da farci manipolare la coscienza? Con molta carità e rispetto ti diciamo che siamo stufi delle tue invettive, delle tue proibizioni, del tuo oscurantismo, del tuo pontificare dalle cattedre dorate, senza mai scendere a livello umano come invece ha fatto il nostro e il tuo Signore, che si è sporcato le mani nel fango dell'umanità invece di pontificare seduto ad una cattedra. Gesù Cristo sta nelle strade del mondo, di quel mondo da te tanto odiato, Gesù Cristo ti ha detto di riconoscerlo nel povero, nell'ammalato, nel carcerato, nell'ultimo, nell'emarginato e noi veniamo a scoprire che sei tu colui che emargina? Che sei tu colui che fa ammalare le coscienze degli uomini e delle donne di buona volontà con la paura del peccato e di un inferno inesistente ?Che sei tu colui che genera la diversità tra gli esseri umani che dividi in buoni e cattivi? Che sei tu colui che, predicando la presenza di satana e dell'inferno, metti sfiducia nel cuore degli uomini fino al punto da farli odiare vicendevolmente? Che sei tu colui che emargina le persone solo perché non la pensano come te? E tu osi farti chiamare Vicario di Cristo? Di quel Cristo che ha amato più i peccatori che i giusti? O ti senti di essere l'unico giusto in questo mondo? Tu dici alle persone che se peccano andranno all'inferno? Lo dici a quegli stessi peccatori che Cristo ha amato e ama? Basta santità!

Fraternamente
Amedeo Gaetani (amedeo.gaetani su virgilio.it)
ex prete

24 Ottobre 2007   |   articoli   |   Tags: