Lo scippo

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"Badate che nessuno vi faccia sua preda con la filosofia, questo fatuo
inganno che si ispira alle tradizioni umane, agli elementi del mondo e
non a Cristo, poiché è in lui che dimora corporalmente tutta la
pienezza della divinità, e voi siete stati riempiti in lui, che è il
capo di ogni principio e potenza, …" (Colossesi 2 – 8).

In questi termini, perentori ed inequivocabili, si esprimeva il vero creatore del cristianesimo, il dott. Saulo di Tarso, in arte san Paolo, detto ‘l' apostolo delle genti'.Disobbedendo in modo sfacciato, i Padri della Chiesa, per non dire di quelli che seguirono, si buttarono a pesce sull' aborrita ‘sapienza mondana'.Ebbero certamente bisogno, ad un certo punto, di ingraziarsi le classi colte del tempo.I ‘semplici', gli ‘umili', i ‘piccoli', ogni sorta di nullità in fregola-per confronto si considerino gli attuali Testimoni di Jehova-ossia i costituenti della loro massa di manovra fino a quel momento, non bastavano loro più.Non per questo smetteranno mai di … ‘curarli', è ovvio!, ma per detenere il potere, il dominio sulla cultura era indispensabile.Cominciò così l' azione di appropriazione indebita (lo scippo di cui sopra, per l' appunto) della filosofia, nella patetica speranza di poter ‘tenere insieme Atene e Gerusalemme', il più bizzarro tentativo di quadratura del cerchio mai concepito.La filosofia che più si rivelò adatta alla bisogna fu quella di Platone, e la ricezione di questa da parte dei cristiani porterà conseguenze più devastanti di quanto si possa immaginare.La separazione ontologica (~ di principio) tra mondo reale e mondo ideale platonico viene interpretata come separazione tra mondo profano e regno dei cieli, con conseguente svalutazione e denigrazione del primo.Ciò si rifletterà sulla concezione dell' uomo, che viene spaccato irrimediabilmente in due.Il disprezzo del corpo e della sessualità:due conseguenze inevitabili;mentre lo spirito (l' anima!) si involava … non si sa bene per dove.(oggi sappiamo , una volta per tutte, che anche la nostra ‘spiritualità' è corporea.E' ovvio che la domanda:"ma come stanno veramente le cose?" non li sfiorava neanche un po'.La ricerca paziente di una sempre miglior conoscenza:tempo perso.Altro volevano;come Spinoza saprà ampiamente dimostrare.L' obbedienza!L' uso strumentale del pensiero filosofico appare del resto evidente fin dall' inizio.Origéne, il primo ricettore del pensiero platonico, né amplifica uno degli aspetti più deteriori con la teorizzazione della Necessitas mentiendi, la funzione cristiana all' inganno, perpetrato, si capisce, ‘a fin di bene'.La naturale predisposizione cristiana al mendacio sarà elevata così a dignità dottrinale.Quanto di più contrario allo spirito filosofico si possa immaginare.(Non farà in fondo qualcosa di molto stravagante, Nietzsche, col tacciare Platone e Socrate di anti-grecità).La tematica sarà ripresa da qualcuno ancora più grande, sant' Agostino di Ippona, il quale reitera il concetto che per salvare gli uomini dalle fiamme dell' inferno, ogni mezzo è lecito.Più in là, contro lo stesso Platone, egli dichiara:"Il buon cristiano dovrebbe stare attento ai matematici e a tutti i falsi profeti.C' è pericolo che i matematici abbiano stretto un patto col diavolo per annebbiare lo spirito, e mandare l' uomo all' inferno".L' effetto di questo atteggiamento fu fatale per la civiltà occidentale, che venne precipitata per secoli in una sorta di seconda preistoria, tanto da venire surclassata, per un non breve periodo, da quell' altra abiezione umana che è l' islam, il quale riuscì ad esprimere il meglio di sé fin tanto che rimase ancorato (anch' esso!) al pensiero filosofico antico.Il più grande scienziato dell' epoca d' oro dell' islam, Alhazen, era, addirittura, tutto men che musulmano.Viveva nel culto di Aristotele e provava una repulsione viscerale verso ogni religione.La reazione clericale scattò a Cordova alla fine del XII secolo e fu devastante.Il testo fondamentale del momento era:"La distruzione della filosofia", del mistico Al-Gazzali.Il grande filosofo e medico ben Maimôn (Maimonide) dovette fuggire precipitosamente e rifugiarsi nell' ancora tollerante il Cairo.Per l' islam fu l' inizio dell' oblio.Passa il tempo ed in occidente spira (siamo nel XIII secolo) una certa aria di rinnovamento.(La retorica del rinnovamento diventerà una costante per questitutto meno chesemplici e umili.)Questo si incarna principalmente nella persona di san Tommaso d' Aquino.I suoi (1) bersaglio e (2) fine:(1) tutta la tradizione platonico-agostiniana sino ad allora dominante, (2) scalzarla via.Per far ciò si appoggiò al pensiero di Aristotele.Tommaso non cambiò però affatto tenore su l' "altra" questione, concernente quella sconcertante prassi cristiana, ed anzi arrivò a teorizzare la legittimità, da parte di qualsiasi cristiano di uccidere quei prìncipi che non si sottomettevano alla Chiesa.Una sorta di fatwa cristiana dell' epoca.Vale appena l' incomodo di puntualizzare che oggi, nella Chiesa, agostinismo e tomismo convivono placidamente, dimentichi tutti che un dì furon l' un contro l' altro armati, vengono portati avanti indifferentemente entrambi, e si ricorre all' uno o all' altro, parafrasando il maestrino predappiese:" … a seconda delle circostanze di tempo, di luogo e di ambiente".(Oggi, quando si parla di doppiezza, vogliono farci pensare a Togliatti!).L' attuale atteggiamento della Chiesa verso la filosofia è quanto di più inquietante si possa immaginare.L' attuale Papa, come il precedente, preso atto che il pensiero contemporaneo è per loro praticamente ingestibile (non è scippabile!), propugna [… gnava] un ritorno alla purezza del logos greco, dimostrando così una ben strana comprensione di cos' è il procedere del pensiero umano (per questo rimando al mio articolo "Scherzi col fuoco, Joe!"), ma c' è di peggio!Quello che Joe (Benedetto XVI) sta cercando di far passare-dopo aver attinto alla inesauribile spudoratezza del teologo e facendo affidamento per la buona riuscita del ‘colpaccio', non tanto sullo Spirito Santo, quanto sulla pagana ‘fortuna che aiuta gli audaci'-è l' idea che tutti gli orrori del XX secolo derivino dall' impostazione del pensiero moderno, che vede Cartesio come suo iniziatore.Ovviamente non è così, e questo è un ottimo spunto per un prossimo articolo.Per tornare al discorso di COME costoro abbiano attinto alla filosofia, analizzo due (lo spazio è tiranno più del tempo, a volte) concetti di fondamentale importanza, quello di persona umana (1) e di dio (2).(1)"Ecco la sublime novità che il cristianesimo ha portato nel mondo!"E' il ritornello che essi ripetono in ogni occasione.Senonchè, proprio pochi giorni fa, il cardinale Angelo Bagnasco (il dopo-Ruini) ha dichiarato:"Il concetto di persona umana, pur avendo la sua origine nella filosofia greca, venne recepito dal cristianesimo, e …".Era ora!Qualcuno comincia a cantare.Quello che l' eroico porporato (lo dico senza ironia.O quasi) ha evitato accuratamente di dire è cosa il cristianesimo seppe fare di quel concetto ellenico (poi anche romano).Poteva avere dignità di persona umana solo chi non si trovava ‘nel peccato';cioè chi riceveva il battesimo e pertanto si convertiva.Ne derivò la più gigantesca ondata di criminalità che storia umana ricordi. (Si può vedere, tra le altre opere: "Storia criminale del Cristianesimo" di K. H. Deshner, e volendo, il mo articolo "Il mandato" C.L. vol. I) Ancora nel secolo scorso, nell' Australia cristiana, sparare agli aborigeni non era considerato reato.(2) Onnipotente, onnisciente, onnipresente, infallibile;questi attributi della divinità ci sono stati talmente inculcati e ripetuti fin da piccoli da far sembrare assurda l' affermazione che in realtà niente hanno a che fare col dio cristiano.Anch' essi, infatti discendono dall' antica filosofia greca;sono figli del pensiero razionale, non della ‘rivelazione' biblica.Onnisciente?!Basta pensare al suo stupore davanti a ciò che aveva creato:" … e vide che ciò era buono".Non lo sapeva già?Infallibile?!Più avanti, riguardo alla creazione dell' uomo, ammette platealmente di essersi sbagliato:" ….in effetti mi pento di averli fatti" (Gen. 6,7).Onnipotente?!Di quale onnipotenza si può parlare se è costretto a condividere il mondo con Satana, che spesso si rivela più forte di luie riesce perfino a metterlo in trappola? (Epistolario XIX).I padri della chiesa non fecero altro che prendere un dio qualunque dei tanti dell' epoca, quello nazionale ebraico (vendicativo, geloso, sanguinario e non poco schizofrenico) e gli appiccicarono delle categorie del tutto incongrue. Imposero poi questa creatura composita, degna del più allucinato dottor Frankenstein … a tutto il mondo!Qui la differenza è, come si dice, di principio.Nel discorso filosofico quello di dio è un concetto basilare posto a garanzia dell' unità e dell' intelligibilità del mondo, non uno strumento per gratificare i deliri di onnipotenza (od onniimpotenza;ci vuol poco!) di questo o quello.Quello di dio è un problema filosofico venerabile che, a parere di chi scrive, è stato, nell' ambito della filosofia moderna, se non risolto, certamente posto definitivamente nel giusto verso dal già citato B. Spinoza, ed è un argomento ineludibile se si vuol fare un discorso filosofico completo.Quel che si evince da quanto detto è che dio è comunque qualcosa di troppa importanza per lasciarlo in mano ai cristiani.Per non parlare di quegli altri con la mezzaluna … di traverso! Come si vede, il compito che ci assumiamo noi laici, non è certo uno scherzetto, ma ci può essere di conforto e guida il seguente aforisma di Arthur Schopenhauer:"Fede e sapere non vanno d' accordo nello stesso cervello:essi vi stanno come lupo e pecora nella stessa gabbia;il sapere è il lupo che minaccia di divorare il suo vicino.Il sapere è fatto di materia più dura della fede, di modo che quando cozzano tra loro, la fede si spezza".

18 Luglio 2005   |   articoli   |   Tags: