L’integralista cattolico che cita Max Plank

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Jesus-facepalm

La pagina facebook di Civiltà Laica, dopo aver raggiunto una certa notorietà (i like sono sulla soglia delle due migliaia) è stata recentemente presa d’assalto da vari troll la cui matrice è facilmente immaginabile.

Niente di preoccupante e che duri più di un paio di commenti grazie alla nostra rigida politica del don’t feed the troll.

Tuttavia costoro continuano nei loro profili pubblici a prendere screenshoot delle nostre pagine e a commentarli (irridendoli ovviamente, si sa dove abbonda il riso oltre che in Cina). Usano ora questo metodo perché hanno constatato che condividendo semplicemente l’articolo automaticamente ci autorizzavano a rispondergli a tono sui loro profili con conseguenti brutte figure (brutte per loro ovviamente).

Ma ovviamente i profili pubblici, una volta che li conosciamo, li teniamo d’occhio a nostra volta e quindi a questo gioco si può giocare in due.

Qualcuno dirà: “ma chi ve lo fa fare?” o “non dategli peso e importanza”.

Beh, saremo anche masochisti, ma finché abbiamo tempo e voglia divertendoci a gestire il nostro sito e i nostri spazi social, noi le riporteremo perché, a nostro avviso, non c’è modo migliore di far conoscere quello che dicono per rendersi conto di quanto siano ridicole non solo le loro pretese anacronistiche ma anche le argomentazioni da cui queste derivano.

Arriviamo quindi al caso del giorno…un ultracattolico integralista per irridere il nostro commento “… poi dicono che le religioni non vanno di pari passo con l’ignoranza” fatto ad un articolo in cui si evidenziava come in un libro di “scienze” in uso presso un università religiosa del Texas si diceva che l’elettricità è come la magia e nessuno sa come funziona, non ha trovato niente di meglio che citare una frase di Max Plank in cui lo scienziato affermare che scienza e religione sono entrambe necessarie alla mente umana.

Non volevamo credere ai nostri occhi!

Ora, fosse stato anche un cardinale della CCAR, il caro Max Plank, ciò non avrebbe voluto dir niente perché il principio di autorità è morto e sepolto da un pezzo. Ovvero non sta scritto da nessuna parte che se una persona ha preso il Nobel per le ricerche sui quanti poi non possa aver detto fesserie in altri campi, e sappiamo che questo è pacifico per tutti, tranne che per i nostalgici dei ragionamenti “non sequitur” medievali. Ma, ciò che più importante è che il nostro amico ultracattolico evidentemente non ha mai letto i libri che cita e si ferma alla stringata biografia di Plank dell’edizione italiana di Wikipedia.

Quindi cerchiamo di spiegargli qui un paio di cose in modo da colmare le lacune dovute alla sua ignoranza (se poi è malafede, pazienza, come dice un proverbio yiddish “Dio non ha mai ordinato a nessuno di essere stupido”).

Cominciamo a dire che Max Plank era in origine un tedesco membro della chiesa luterana e già questo dovrebbe bastare all’integralista cattolico per capire che si è fatto un autogol colossale! Citare uno dei nemici storici della sua chiesa per dar addosso ad atei e laici può essere molto controproducente… e difatti lo è.

Se Max Plank infatti ha certamente asserito quello che il nostro maître à penser ultracattolico riporta è parimenti vero che la sua concezione di “dio” era completamente diversa da quella della religione professata dal suddetto maestro.

Basta infatti leggere quello che il premio Nobel per la fisica scrive in altri suoi libri e trattati a proposito di religione; tanto per fare un esempio questo passo è molto significativo: (dalla sua autobiografia scientifica): “…‘credere’ significa ‘riconoscere come una verità,’ e la conoscenza della natura, avanzando continuamente su binari incontestabilmente sicuri, ha reso del tutto impossibile, per una persona in possesso di un po’ di formazione in scienza naturale, a riconoscere come fondate sulla verità le molte segnalazioni di eventi straordinari che contraddicono le leggi della natura, dei miracoli che vengono ancora comunemente considerati come supporti essenziali e conferme di dottrine religiose, e che in precedenza sono stati usati per accettare fatti semplicemente, senza dubbi o critiche. La fede nei miracoli deve ritirarsi passo dopo passo e con il progresso affidabile della scienza non possiamo aver dubbio che prima o poi dovrà sparire completamente “.

Ovvero, per i duri di comprendonio: il cattolicesimo infantile legato ai miracoli e ad altri feticci deve sparire quanto prima per lasciare posto a una fede adulta che possa andar d’accordo con la scienza, cioè quello che diciamo sempre noi laici.

Insomma, noi capiamo tutto… capiamo l’impossibilità a partecipare a confronti pubblici non addomesticati di questi presunti[1] portavoce di associazioni ultracattoliche (noi gli inviti a venire in radio li abbiamo fatti anche pubblicamente ma loro niente…); capiamo la difficoltà di voler essere intellettualmente onesti e al contempo dover sostenere i dogmi mariani; capiamo il loro dramma interiore nel veder cambiare una società in senso progressista quando ancora rimpiangono il medioevo… noi capiamo tutto! Però tra essere premi Nobel e meritare il premio Ignobel ci sono molte vie di mezzo.

Caro amico ultracattolico integralista come ti direbbe Mario Brega “Manco le basi, Padre! Manco le basi!”

Alessandro Chiometti

[1] scriviamo “presunti” perché di alcune associazioni ultracattoliche è impossibile avere un’indicazione precisa di chi siano i referenti locali e spesso anche nazionali.

10 Agosto 2016   |   articoli, filosofia e scienza   |   Tags: , , ,