“L’esorcista” compie quarant’anni, la fama è meritata?

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Per il quarantennale di uno dei film horror più famosi del mondo il cinema e la tv ripropongono (pare con scene inedite) la visione del film di William Friedkin e il quotidiano La Repubblica si chiede nei titoli “fa ancora paura?”.

Esorcista01Domanda difficile, di paura certamente ne ha fatta tanta a suo tempo ai censori che imposero i veti della censura o lo bandirono dalle sale in diverse parti del mondo, ciononostante si tratta del film con veto di censura che ha incassato di più al mondo.

Ma la domanda sul fatto se faccia o meno ancora paura, cinematograficamente parlando, risulta complessa, bisognerebbe chiarire innanzitutto se tanta fama è davvero meritata.

Correndo il rischio di diventare eretici e far arrabbiare i fans di Linda Blair dobbiamo sinceramente dire che “L’esorcista” non è mai stato fra i nostri film preferiti nonostante che siamo cresciuti a pane e cinema horror.

In quegli anni in sala circolavano film molto più terrificanti sia sotto il punto di vista psicologico (“Psyco” di Alfred Hitchcok) sia dal punto di vista dell’horror vero e proprio (“La notte dei morti viventi” di George Romero o “Non aprite quella porta” di Tobe Hooper). Negli anni successivi il film di Friedkin è stato poi ampiamente superato da decine di film horror sotto ogni punto di vista, non solo quello ovvio degli effetti speciali che sono andati via via esplodendo dalla fine degli anni ottanta in poi.

Ma “L’esorcista” è una pellicola in cui i veri momenti di tensione sono pochi e limitati, la grande interpretazione di Max Von Sydow nelle vesti del prete esorcista è l’unico vero apice artistico del film.

Insomma lo diciamo sinceramente, al di là di alcune scene cult come le contorsioni dell’indemoniata Linda Blair (fra l’altro la celebre camminata a ragno lungo le scale non c’era nella versione originale, hanno dovuto aspettare che la tecnologia consentisse di cancellare i fili che tenevano sospesa la contorsionista) il film non ci ha mai entusiasmato e tutt’ora, nonostante la grancassa mediatica che continua a girargli attorno come “film più pauroso della storia del cinema” non ci entusiasma.

Ben altre sono state le pellicole che ci hanno tenuto incollati alla poltrona con i nervi a fior di pelle, oltre a quelle già citate ricordiamo fra le nostre preferite “La cosa” e “Halloween” di John Carpenter, “Alien” di Ridley Scott, “La casa” di Sam Raimi e “Il sesto senso” di un M. Night Shyamalan che prometteva meraviglie prima di partire per la tangente.

Le leggende urbane legate a “L’esorcista” hanno fatto la sua fama e la sua fortuna; croci che venivano colpite dai fulmini durante le prime del film, spettatori in preda alle convulsioni, la morte di parenti della troupe mentre giravano il film… insomma, tutta roba più o meno verificata che ha alimentato la sua fama sinistra.

Di una cosa però dobbiamo dargli atto al film di Friedkin, nel sottogenere esorcismi del genere horror è di certo il migliore, perché tutta la robaccia che ne è seguita (fino al vero imbroglio di “The exorcism of Emily Rose”) è davvero inguardabile.

 

J. Mnemonic

18 Giugno 2013   |   articoli, recensioni   |   Tags: , , ,