Le avventure di un povero tavolinaro

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"Tavolinaro", come dicono a Roma, è chi si prodiga ai tavoli informativi
o di raccolta firme.

Mi sveglio tutto sudato e con i battiti a mille, pochi secondi e
realizzo che era un incubo: un prete con il volto satanico, alla
guida di un gruppo di embrioni incappucciati tipo inquisizione, e
armati di fiaccole, mi correva appresso per strapparmi di mano i
moduli con ben cinquemila firme dei referendum sulla fecondazione
assistita, ci riusciva e i suoi amici inquisitori facevano dei miei
adorati moduli un bel falò davanti al vescovato.
Dopodiché mi colpiva in testa con un crocifisso d'oro,
esclamando minaccioso : "Se non la smetti, la prossima volta bruceremo te,
radicale del c.". Porca miseria!

Mi devo essere un po' esaurito, è dal tredici Aprile che sto in mezzo
alla strada a raccogliere firme insieme ad alcuni compagni che
esauriti lo sono già un po' per loro natura, D. e F., ma non
demordo, la lotta continua.
Avverto i primi sintomi di dissociazione quando realizzo in un momento
di lucidità che per me ormai le persone sono ridotte a firme e che nei luoghi più impensati mi viene il raptus di tirare fuori all'improvviso il modulo nascosto
e di esclamare: "Firma il referendum?".
Ma non cedo alla mia umana debolezza e il militante storico riprende il
sopravvento, c'è di mezzo la libertà e la salute di tutti e poi in fondo
a stare per mesi in mezzo alla strada s'imparano un sacco di cose, le
migliaia di persone che finora hanno firmato sono la fotografia reale
degli abitanti della nostra città, dei loro umori, delle loro
debolezze, della loro intelligenza, della loro ironia

Si avvicina al tavolo un po' circospetto un ometto trasandato,
osserva per un po' in silenzio, gli chiedo "Firmi il referendum sulla fecondazione
assistita?, " E che sarebbe?" chiede incuriosito, non faccio in tempo
ad abbozzare la solita spiegazione che interviene un signore sulla
cinquantina dallo sguardo vispo ed ironico "Come non lo sai? Sarebbe
che ce stanno due che fanno l'amore e un radicale che li guarda".

"Firma per la fecondazione assistita?,
"Ah, la fondazione insistita, sì, sì, la conosco!"

Al tormentone della nostra domanda la fantasia dei ternani si
manifesta in tutta la sua varietà:
"Grazie, io non firmo pe' fa fa' li fiji a li froci".
"No, grazie, già semo troppi!".
"Radicale?" "Sì" "Se non te ne vai te sputo!"
"Firma?" No,il papa non vuole!".
"Grazie facciamo da soli".

"Ma che voi firmà, non c'ho bisogno non vedi che panza mi moje"
"Si ma le altre donne che non possono…"
"Dije che le portassero qua che ce penzo io",
uno schiaffo improvviso della moglie gli toglie il sorriso ebete
da maschio ruspante.

"Scusi, ma sua moglie non firma?
"No, no. In famiglia ste cose le faccio solo io!"
"Ma io voglio firmare!" replica la signora.
"Annamo via che tu su ste cose non ce capisci gnente!" .

Si avvicina al tavolo una bambina di cinque anni,
bionda con gli occhi azzurri:
"Io voglio firmare"
"Ma sei capace?"
"Certo, ma solo stampatello"
"Ma sei troppo piccolina! Perché vuoi firmare?"
"Perché voglio ordinare un fratellino"
Non ci lascia finchè non le facciamo firmare un foglietto.

"No che non firmo, dije a Pannella che annasse a
fan culo co' tutte le scarpe! [sarebbe a dire subito,
senza prepararsi].

"Quante so le firme?"
"Dodici"
"Non c'ho tempu, pe falle tutte me tocca pijà le ferie!".

Arriva un signore sulla carrozzella:
"Solo 'ste poche! Cento te ne metto contro 'sti
cazzo de preti che me vojono fa sta su la carrozzella, aho'!
Firma anche tu!"
"Ma che me frega a me de sti referendi"
"Ah non te frega? Allora chi non vole firmà l'alzaimer je pozza pijà!".

"Vorrei firmare,ma quanto si spende a firma?"
ci chiede una distinta signora.

"E' contro Berlusconi? Allora firmo subito".

Ma che so' 'sti embrioni?"
chiede incuriosito un vecchietto,
"Sarebbero come li fiji piccoli piccoli, ma non so proprio uguali",
risponde saccente un  omone ,
"Ah! ", fa il vecchietto, "Ho capito".

Ma il divertimento finisce quando al tavolo arrivano persone che non riescono nemmeno a muovere le mani per firmare
Ogni volta che si avvicina una carrozella al tavolo si fa
silenzio. Guardo quei volti e vedo nei loro occhi barlumi di speranza,
"Io non posso firmare, le mie mani non ce la fanno comunque grazie per
quello che fate", ci dice un ragazzo dagli occhi grandi e neri come
moriche.
Mi alzo dal tavolo gli faccio una carezza e mi viene spontaneo ripetergli
le parole che Pannella dice sempre a Luca Coscioni
"Non mollare! Se molli tu, mollo anche io".
Se ne va con un grazie grande come la sua riconoscenza.

Torno a sedere ancora più convinto che non mi posso permettere stanchezze:
F., D., M. diamoci sotto!
Nessuno riuscirà mai a convincermi che un embrione e quel ragazzo sulla carrozzella siano la stessa cosa!

26 Aprile 2005   |   articoli   |   Tags: