La Rivoluzione Francese secondo il signor Bruti

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Dal forum di Panorama:

1) "La Rivoluzione francese, nata dal pensiero illuminista, crea le
condizioni per lo sfruttamento degli operai
", così finemente argomenta
il Signor Bruti.

Se le parole hanno ancora un senso, la Rivoluzione Francese non crea un
bel nulla riguardo allo sfruttamento degli operai, per il semplice
motivo che questo è stato creato dalla Rivoluzione industriale, nata in
Inghilterra, a partire dal 1750, e diffusasi, nei decenni successivi,
nel resto d'Europa, nonché negli Stati Uniti, ad opera della borghesia
capitalistica.


2) Parlare di Rivoluzione Francese senza distinguere tra le sue varie fasi ed i diversi gruppi: Foglianti, Girondini, Giacobini e Termidoriani, che, di volta in volta, ebbero l'egemonia significa semplicemente voler diffondere nuovamente quelle tenebre dell'ignoranza contro le quali, appunto, lottò l'Illuminismo.

La legge Le Chapelier [1], che vietò lo sciopero e qualsiasi associazione padronale, professionale ed operaia, fu votata, non a caso, il 14 Giugno 1791, dall'Assemblea Nazionale Costituente, nella quale prevalevano le forze più moderate della Rivoluzione.

Non a caso, la Costituzione elaborata in quella sede non proclamò la Repubblica, bensì solo una monarchia parlamentare.

3) "In economia dà origine alla fisiocrazia" pontifica il Signor Bruti, sparandola veramente grossa, sempre se le parole hanno un senso.

"Fisiocrazia   Dottrina economica che si affermò in Francia verso il 1750 e si diffuse ben presto in Europa…

… (per) i fisiocrati… la fonte della ricchezza dello stato… era la terra…". [2]

Fino a prova contraria, il 1750 precede di ben 39 anni il 1789, anno in cui scoppiò quella Rivoluzione Francese che avrebbe dato inizio alla Fisiocrazia…

Il Capitalismo selvaggio, come pure gli eventi di questi mesi dimostrano, considera la finanza, e tutte le speculazioni ad essa connesse, la fonte di ogni ricchezza, altro che la terra!

Per il momento, riteniamo di aver "illuminato" a sufficienza non tanto il Signor Bruti, che è liberissimo di ritagliarsi la Storia a Sua immagine e somiglianza, quanto le problematiche da Lui mal-trattate (nel doppio senso del termine).

NOTE:

[1] Furet François – Richet Denis, La Rivoluzione Francese, p.133, RCS Quotidiani Spa, Milano, 2004.
[2] Dizionario di Storia, p.509, Bruno Mondadori, Milano, 1995.

Nota bene:
si consiglia, per "un'illuminazione" sicuramente non gradita al Signor Bruti:
Bontempelli – Bruni, Storia e coscienza storica, 2° volume, pp.479-556: Dalla società feudale alla società borghese: la Rivoluzione francese, Trevisini Editore, Milano, 1984.

16 Ottobre 2008   |   articoli   |   Tags: