La polpa di Wittemberg

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 "… la più immonda specie di cristianesimo che esista, la più
insanabile, la meno confutabile (beh, questo non è del tutto esatto –
ndr), il protestantesimo." (F. Nietzsche – ‘L'Anticristo')


Aiuto! La filmografia mistico-religiosa imperversa; se non nel numero delle pellicole, nella gazzarra scatenata all' uopo. Così, dopo ‘The Passion' di Mel Gibson, ecco ‘Luther', film dedicato al fondatore del protestantesimo. E' comprensibile che l' ondata di ‘spiritualità' che ha da tempo investito il mondo, in parte creata ed ora pienamente sostenuta dal neo-conformismo mass-mediatico, possa far vacillare chi non sia sufficientemente ‘vaccinato', ma quello che è successo giorni fa al prof. Giulio Giorello, filosofo della scienza , per cui fino ad ora nutrivo una stima sconfinata, non riesco proprio a spiegarmelo. Delle sue dichiarazioni (a proposito di Lutero, in relazione al film) provenienti dal piccolo schermo posso rendere conto solo a pezzi e bocconi, tale era lo stato di quasi-choc in cui venni a trovarmi. Insomma; in pillole: Lutero campione di libertà, artefice di progresso, e fautore .. udite! … persino dell' Illuminismo! Com' è possibile?
 In realtà, il carattere ampiamente restaurativo, regressivo e oscurantista della ‘riforma' protestante è anche troppo evidente, e perfettamente in linea con l' indole del suo creatore ( v. anche l' articolo ‘Ieri e oggi. E … Domani?!' disponibile sul ns. sito). Anno 1507: Niccolò Copernico comincia a pubblicare le sue teorie, che all' inizio lasciarono indifferente anche la Chiesa in quanto ritenute semplici ‘congetture', ma non Martin Lutero, che reagì violentemente e così si espresse: "Il popolo da ascolto ad un astrologo (sic) venuto dal nulla, il quale tenta di dimostrare che è la Terra a girare, e non i cieli e il firmamento, il Sole e la Luna. Questo folle vuol rovesciare lo schema intero dell' astronomia, ma le Sacre Scritture ci dicono che Giosuè ordinò al Sole di fermarsi, e non alla Terra!". Anni 1524-25: la Germania è scossa dalle rivolte dei contadini contro le inumane vessazioni dei feudatari (era, fra l' altro, ancora lì in vigore il famigerato jus primae noctis). Il grottesco è che i contadini dapprima si ribellarono proprio in nome di Lutero, il quale intervenne prontamente rivelandosi subito per quel grasso borghese che in realtà era. Egli scrisse: "Bisogna schiacciare i contadini, strangolarli, trafiggerli, di nascosto e pubblicamente, dove si può, come si ammazza un cane arrabbiato! Perciò, cari signori, batteteli, e se tu ci resti, buon per te, che nessuna morte può essere più santa". La strage fu immane. Un carattere collerico nasconde spesso una natura pecorina e servile verso il potere, e lo capì bene anche Thomas Müntzer, il leader delle suddette rivolte, che bollò Lutero con una definizione che più circostanziata di così, difficilmente si potrebbe: "la mansueta polpa di Wittemberg".
Lutero fautore dell' Illuminismo? Questo fu in realtà la prosecuzione logica – con circa due secoli di ritardo , grazie alle guerre di religione scatenate dalla bega riforma-controriforma – del Rinascimento, cioè di quel movimento che Lutero, più di chiunque altro, contribuì a strangolare nella culla. Per venire a tempi più recenti, sia che il sociologo Max Weber abbia ragione o no nel sua – contestatissima – opera ‘L'etica protestante e lo spirito del capitalismo', è certo che la mentalità protestante è molto ben adeguata all' aspetto più deteriore dello sviluppo capitalistico; quello, per parlar chiaro, che sta portando il mondo allo sfascio. Il precetto paolino che le opere non hanno alcun valore per la salvezza, e che conta la sola fede, viene generalizzato e rafforzato nel precetto: "credi fermamente, poi fai quello che ti pare". Il fondamentalismo luterano esalta inoltre la concezione ebraica del tempo lineare – opposto al tempo ciclico del mondo classico – che corrisponde, in economia politica, al principio dello sviluppo lineare illimitato; quello dell'autodistruzione della nostra specie. E' un truismo dire che il protestantesimo ha influito profondamente sui tempi successivi; ma in che senso? Ritenerlo positivamente responsabile di questo o quello solo perché ‘c'è stato', costituisce una superficialità imperdonabile per un epistemologo di vaglia. Sarebbe come dire che dobbiamo ringraziare Attila per il fatto che oggi abbiamo Venezia, o che dobbiamo ringraziare Mussolini per la felice stagione del Neorealismo cinematografico. Come può, il prof. Giorello, presentare quel tizio lì, come un campione di libertà, progresso, ed emancipazione umana? So che in Toscana esiste una pittoresca espressione usata per riferirsi a qualcuno che tira giù una castroneria: "o gli è grullo o gli fa freddo!". Beh, questa primavera anomala ed inclemente ha infatti prodotto repentini e notevoli abbassamenti di temperatura, ed è certo per questo che … Sennò bisognerebbe pensare che … beh, no, eh!

22 Maggio 2008   |   articoli   |   Tags: