LA DONNA CHE SCRISSE LA BIBBIA di Moacyr Scliar

Pubblicato da

E se la narrazione dei fatti biblici fosse stata
scritta da una donna?

Il romanzo a sfondo storico di Moacyr Scliar inizia con un
espediente letterario che permette all'autore di far entrare
in scena la voce narrante, una donna di un villaggio israeliano
poi reclutata nell'harem di Salomone a Gerusalemme,
come controparte di una voce femminile attuale, da qui il
linguaggio moderno di tutta la narrazione.
La protagonista ha una caratteristica dichiarata fin da subito,
in quanto origine di molte sue vicissitudini e causa della sua
opportunità di imparare a leggere e scrivere: è brutta.
Ella viene comunque inserita nell'harem del re di Israele
dell'epoca, l'equo Salomone, grazie a motivazioni di convenienze
politiche.
Quando approda all'harem possiede già la poco diffusa autonomia di
lettura e scrittura, ma è solo in quel luogo che avrà occasione
di mettere pienamente a frutto queste sue capacità.
Salomone, infatti, non riuscendo ad avere con lei rapporti sessuali,
si trova a scoprirne l'intelligenza, e ad offrirle la possibilità
di essere l'autrice del libro che narrerà le gesta del popolo
d'Israele a partire da Abramo e fino al re attuale, ovvero lui stesso.
L'originalità delle vicende narrate dalla sposa esclusa dalla camera
da letto di Salomone non risiede quindi nelle vicende stesse,
a noi già note in quanto presenti nella Bibbia, bensì nel punto di vista
da cui sono osservate.
Non saprei dire con precisione che cosa mi aspettassi da questo libro,
che ho preso incuriosita dal suo titolo.
Posso però dire di essere rimasta delusa.
Il cambio di prospettiva dal pubblico, e maschile, al privato,
e femminile, su avvenimenti storici quali quelli accaduti durante
il regno di Salomone non mi è parso così rivelatore, ed ha illuminato
solo piccole zone dell'ombra che copre gli umani sentimenti
nei casi di narrazioni "interessate", come quella della creazione
del mondo e del peregrinare in esso di un popolo cosiddetto "eletto".

La donna che scrisse la Bibbia
di Moacyr Scliar

15 Maggio 2005   |   articoli   |   Tags: