Jesus ChristSuperballs

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Quando capita tra le mani un saggio dal titolo ‘Gesù non l'ha mai detto
– Millecinquecento anni di errori e manipolazioni nella traduzione dei
VANGELI' (ed. Mondadori. Titolo originale: ‘Misquoting Jesus', cioè:
‘Citare Gesù erroneamente'), la prima cosa che viene da pensare è che
l'autore sia un bieco laicista, uno di quei tipacci allevati nelle
filosofie mondane – tipo Piergiorgio Odifreddi o Corrado Augias –
immemore del fatto che Gesù s'è sacrificato anche per lui.


Niente di tutto. Lo statunitense Bart D. Ehrman, l'autore, è un tipico rampollo della ‘Bible belt' americana (la ‘cintura della Bibbia': quell'insieme di stati del Midwest che costituisce il serbatoio del voto conservatore USA. Il noto cantante rock Moby lo chiamò sprezzantemente ‘Repubblicanistan'). Proveniente dalla Chiesa episcopale di Lawrence, nel Kansas, decise, giovanissimo, di incrementare la sua fede e la propria conoscenza della parola di dio presso prestigiosi istituti di esegesi biblica, fino ad approdare al seminario di teologia di Princeton. Fu qui che ad un certo punto una scoperta lo costrinse ad ammettere la presenza di un errore nascosto nel Vangelo di Marco (il suo preferito). Un errore nella parola ispirata da dio?! Per usare le sue stesse parole: "Ammetterlo fu come aprire una diga". Iniziò così il percorso della sua ‘crisi anti-mistica', per così dire, che lo portò a concludere che i Vangeli sono in realtà testi molto, molto ‘umani'. Non conosciamo gli originali dei Vangeli; quelle che abbiamo non sono forse neanche le copie, delle copie, delle copie. Copie che inoltre hanno attraversato infinite vicissitudini, tanto da rendere in molti casi impossibile la ricostruzione del testo originale. Le sue puntuali riflessioni rasentano la blasfemia: "Che senso ha sostenere che Dio ha ispirato ogni singola parola delle Sacre Scritture dal momento che noi non le abbiamo? (…) per Dio, salvaguardare le Scritture non sarebbe stato più difficile che averle ispirate", fino a concludere amaramente: " E se non aveva compiuto tale miracolo (salvaguardare le Scritture ndr.), sembra non esservi motivo di pensare che prima avesse compiuto il miracolo di ispirarle". Abbiamo quindi chiuso la partita con gli scritti sacri, se non con la religione tout court? Purtroppo non è così semplice. A parte il fatto che lo stesso Ehrman non sembra aver rinunciato alla fede, dato che oggi dirige il dipartimento di studi religiosi dell'Università del North Carolina, egli, comunque, da ‘candido' americano probabilmente non ha idea della parac … ggine dei teologi nostrani, e di quante sottigliezze dialettiche sono armati per rimettersi in carreggiata; ma di questo parlerò un'altra volta. Ci vuol ben altro, probabilmente. Ma torniamo al saggio. La prima parte di esso è dedicata agli errori di trascrizione a mano perpetrati involontariamente da copisti spesso non all'altezza, o ignoranti, o distratti, o spesso semplicemente stanchi (era un lavoraccio!). La seconda parte, più succosa, si occupa invece delle manipolazioni perpetrate scientemente dai cristiani definiti da Ehrman ‘proto-ortodossi', cioè quelli che poi ebbero il sopravvento sulla miriade di sètte cristiane che affollavano II e III secolo: i cristiani attuali, insomma; al fine di dimostrare la propria ragione nei confronti di quelli che loro stessi definiranno ‘eretici'; e poi quelle contro nemici esterni o ‘di genere'.Eccone una panoramica. Alterazioni antiadozioniste: Gli adozionisti sostenevano che Gesù non era divino, ma un essere del tutto umano che dio aveva ‘adottato' come figlio al momento del suo battesimo. Antidocetiche: i docetisti, il cui esponente più celebre fu Marcione, sostenevano che Gesù non fosse di natura umana ma soltanto divina. La sua umanità era solo
una ‘sembianza' o ‘apparenza'. Antiseparazioniste: I separazionisti sostenevano entrambe le nature, ma separate. L'uomo Gesù era stato temporaneamente abitato dall'essere divino Cristo, che poi lo aveva abbandonato costringendolo ad affrontare da solo la crocifissione. Contro le donne: nella Chiesa primitiva le donne occupavano un ruolo preminente; i proto-ortodossi fecero trionfare la loro misoginia. Contro gli ebrei: non c'è bisogno di commento. Contro i pagani: come sopra. Ma quali furono queste alterazioni? E che ve le devo dire io?! Leggetevele! Sì, vi invito proprio a leggere questo testo, alla portata di tutti e di piacevolissima lettura; un testo che, per le ragioni sopra dette, è forse esagerato definire dirompente, ma che di certo piazza un colpo notevolissimo alla credibilità dei testi cosiddetti ‘sacri', cioè a quanto vi (ci) stanno raccontando da quasi due millenni.
Dello stesso autore: I cristianesimi perduti. Apocrifi, sette ed eretici nella battaglia per le Sacre Scritture (2005) ed il best-seller La verità sul Codice da Vinci (2005).

5 Giugno 2008   |   articoli   |   Tags: