“Che dire signora mia… si stava meglio quando si stava peggio, una volta qui era tutta campagna, la Disney ha rovinato Star Wars e il reddito di cittadinanza non funziona.”
I luoghi comuni che ci permettono di scambiare due chiacchiere con il vicino sono preziosissime. E così il fatto che la colpa maggiore del disastroso governo Salvini – Di Maio – Conte non è stata quella di nominare impresentabili nelle più alte cariche dello Stato a sdoganare odio, xenofobia e razzismo in una campagna elettorale perenne, o incompetenti che facevano crollare i tassi di vaccinazione nelle scuole mentre si preoccupavano delle scie chimiche o pseudo professori in conflitto di interesse che proponevano leggi che avrebbero favorito chi usciva dai loro corsi in master post universitari. No, la colpa, ormai ce lo ricordano a mass media unificati un articolo sì e un articolo no, è stata quella di aver creato il cosiddetto “reddito di cittadinanza”.
Questa spesa folle che ha distrutto le finanze del nostro paese, un paese che senza di esso sarebbe così florido che la Svizzera ci chiederebbe prestiti.
“Pedofilo stuprava la figlia della sorella e percepiva anche il reddito di cittadinanza”
“Uccide madre, padre, moglie, figlio, gatto e cane e percepiva anche il reddito di cittadinanza”
“Spacciava droga e percepiva anche il reddito di cittadinanza”
I mass media non vi dicono solo CHI odiare ma vi dicono anche con che COSA prendervela.
Premettendo che è ovvio che in un Stato (continuiamo con il vecchio vizio di usare la maiuscola, scusateci) in cui la rete dei centri per l’impiego non funziona istituire qualunque misura di questo tipo significa semplicemente dar soldi a pioggia in modo assistenziale e quasi incontrollabile (cosa che invece non succede in quasi tutto il resto d’Europa che pure il RDC lo ha), per cui andrebbe prima revisionata la rete di collocamento e poi fatto il RDC; stando alle stime recentissime questa misura “assistenzialista” costa a (tutti) noi cittadini l’iperbolica cifra di 500 milioni di euro circa ogni anno.
L’ammontare totale delle uscite dello Stato italiano risulta invece essere di 877.346.939.404 € . Ottocentosettantasette miliardi (miliardi, non milioni) di euro.
Quindi con un rapido conto, il tanto vituperato RDC è fatto con lo 0,06% circa della spesa totale del nostro Stato.
Soldi che indubbiamente possono essere spesi molto meglio, ne siamo tutti convinti.
E infatti, puntualmente: “Il reddito di cittadinanza l’insuccesso dell’anno” titola Wired.it (non certo da solo).
Ora ricordando agli immemori il piccolo dettaglio che il RDC è stato istituito perché la progressiva distruzione dei diritti e del mercato del lavoro (in atto nel nostro paese in modo continuativo e ininterrotto dal 1997) ha creato mostri come il precariato incontrollabile, la disoccupazione e la sottoccupazione giovanile, l’instabilità finanziaria, il blocco del mercato immobiliare, la recessione, la fuga dei cervelli (cose tutte note e descritte dalle analisi obiettive e neanche troppo marxiane dei risultati ottenuti dal thatcherismo-reaganismo) e quindi va in quadrato come un tentativo, minimo, di provare a fermare la schiavitù finanziaria nei confronti dei più poveri (scusateli, hanno il vizio di esistere ancora); ricordando questo piccolo dettaglio dicevamo, ma del resto delle spese ne vogliamo parlare invece?
L’Assemblea Regionale Siciliana che costa più della Casa Bianca rappresenta un successo?
E dei capi delle nostre forze armate (esercito, marina, aviazione, carabinieri, polizia) di cui ognuno di loro prende stipendi annui pari a cinque volte quello del capo dell’Fbi?
I 25 miliardi di euro che ci costerà la Tav per accorciare di un quarto d’ora la tratta Torino -Lione vanno bene?
E la Calabria che ha il doppio dei forestali del Canada? Quella ce la siamo dimenticata? O quei tipi di RDC vanno bene?
Buon 2020, anche a chi non prende il reddito di cittadinanza.
Alessandro Chiometti