IL CANTO DEL GALLO

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Scrivevo tempo fa nel libro, che ho pubblicato nell’ambito delle attività dell’Associazione “Civiltà laica”, Le vie della laicità sono infinite? un pezzo su Don Milani, nel quale mi chiedevo se un prete può essere laico e concludevo, dopo una breve analisi delle sue idee e dei suoi comportamenti, che non era difficile rilevarvi elementi di forte laicità, tanto che con la Chiesa gerarchica vaticana ebbe qualche problema e si ritrovò confinato a Barbiana. Oggi dal momento che un altro prete, Don Andrea Gallo, è divenuto molto noto per le sue idee eterodosse e per i suoi conseguenti e coerenti comportamenti e dal momento che lui stesso ama il dialogo e il confronto, dopo aver letto attentamente e con molto interesse e anche divertimento i suoi libri, ho deciso di analizzare gli aspetti fondamentali del suo pensiero dal punto di vista della laicità, perché ci troviamo di fronte non un teologo dissidente ma un prete cattolico che non mette in discussione i dogmi dottrinali fondamentali della Chiesa cattolica e afferma più volte di amare la sua Chiesa, di starci bene dentro e di non avere alcuna intenzione di lasciarla. Oltretutto non ha mai ricevuto scomuniche o ammonizioni ufficiali. Dunque, può un prete essere laico? E se lo è, a quali contraddizioni, se mai ci sono, va incontro? Occorre allora preliminarmente precisare alcuni caratteri fondamentali della laicità che, a mio avviso, sono la libertà di coscienza, di pensiero e di espressione e dunque la  autodeterminazione di ogni individuo, la separazione tra Stato e Chiesa, lo Stato aconfessionale, la libertà religiosa e l’eguale trattamento per tutte le religioni, la libertà di ricerca scientifica, l’autonomia della ragione dalla fede, della filosofia e della scienza dalla teologia, il rifiuto di ogni fondamentalismo e integralismo religioso o politico e del clericalismo, la tolleranza e il rispetto per il pensiero e i comportamenti che non ledono la libertà altrui, la non violenza, l’antimilitarismo, il rifiuto di ogni forma di razzismo e di dogmatismo, l’interesse per la diversità, l’amore per il dialogo socratico e il rifiuto di imporre agli altri i nostri principi, la distinzione tra peccato e reato, il rispetto per tutte le forme autentiche di religiosità, la distinzione tra religione gerarchica e religiosità. Fissati
questi punti, cominciamo a vedere quale definizione dà Don Gallo della laicità nei suoi libri, cercando di far parlare lui il più direttamente possibile e quindi con citazioni precise dalle sue opere.

Il Canto Del Gallo

13 Marzo 2012   |   filosofia e scienza   |