Ieri e Oggi. E domani?

Pubblicato da

Una fortuna incredibile, questi preti cattolici, non c'è che dire. (Ora capisco il vero significato simbolico dell'organo nelle chiese).
Quando, nonostante i titanici sforzi di Papa Wojtyla, la religione
cristiana sembrava irrimediabilmente in declino (si parla già di circa
8 – 9 milioni fra atei ed agnostici nel nostro paese), ecco il dott.
Adel Smith che viene a somministrarle una bella boccata di ossigeno
puro.


Lo Smith, che non ha niente a che vedere con le migliaia di donne e uomini provenienti da paesi islamici, che oggi vivono in Italia, persone che stimo e apprezzo (pare inoltre – non lo dico io – che siano per la stragrande maggioranza laici), questo zelante signore, dicevo, che vorrebbe eliminare i crocifissi da scuole ed altrove, forse non sa di avere (mi riferisco a O2, non ai crocifissi) qualche illustre predecessore. E' evidentemente poco informato sulle 'capacità di recupero' della Chiesa cattolica. Ha del resto dell'incredibile la regolarità con cui appaiono sulla scena, al momento … 'giusto', questi 'misunderstanding-men', per dirla in inglese, pronti a far scattare il battage pubblicitario cattolico, ed a ridare vita ad un organismo agonizzante, anche se all'apparenza può non sembrare tale. (E che battage, ragazzi! Avete visto e udito? C'è da insordire). Tanto da far pensare veramente all'esistenza di qualche potente nume tutelare che corra loro in soccorso nei momenti più critici; pensiero indegno per un laico inveterato come me, ma che ce voi fa?! Insomma, ora, sotto lo stimolo di questo corto-barbuto frescone, si deve far quadrato intorno a Gesù crocifisso, e si deve dire e ritenere che il cattolicesimo è parte integrante dell'identità italiana. (Grazie, Presidente!). Niente di più assolutamente falso! L'azione della Chiesa è stata sempre profondamente deleteria per il nostro paese, ha mirato sempre a dividerlo, ed è contraria alle nostre migliori tradizioni, e, momento topico, quando il Machiavelli (v. cap. XII, libro I dei 'Discorsi sopra la prima Deca') individuava nella Chiesa e nei preti il peggior nemico dell'Italia, anzi, l'unico vero nemico, e Francesco Guicciardini gli faceva eco dicendo: "Tre cose desidero ( … ) primo vivermi di repubblica, ben ordinato, nella città nostra. Italia liberata de tutti e barbari, e liberato il mondo dalla tirannide di questi scelerati preti.", ebbene, non era successo ancora niente! Si era in pieno, glorioso Rinascimento, e la Chiesa stava avviandosi lentamente, dolcemente, verso una fine assolutamente indolore, quando ecco comparire sulla scena l'uomo-equivoco del momento: il frate agostiniano tedesco Martin Lutero, con la sua 'Riforma' protestante. Persona gentile e misericordiosa, costui! Antisemita in modo patologico (senza di lui probabilmente in Germania non ci sarebbe mai stato un Hitler), difensore degli oppressori e spregiatore degli oppressi. Esortò i principi tedeschi a sterminare senza pietà i contadini, suoi connazionali, in rivolta; ed infatti ne vennero massacrati a migliaia. Egli attaccò la Chiesa romana in modo così veemente, da farle credere
d'essere ancora qualcosa; da farlo credere a molti. A troppi! La reazione della Chiesa cattolica, così rivitalizzata e di nuovo tronfia e pettoruta, si concretizzò nella tragica 'Controriforma'. Le conseguenze per il nostro paese furono allucinanti, ed una delle più dolorose fu la perpetrazione della distruzione sistematica della intellighenzia italiana, di cui il rogo di Giordano Bruno e la condanna di Galileo furono solo gli ultimi due passetti. Fu così che l'Italia, da paese leader in Europa – e perciò, praticamente, nel mondo – divenne l'ultima ruota del carro. Gli effetti di questo sfracello ce li portiamo appresso ancor oggi. Osserverà acutamente Friederich Nietzsche, che Lutero, credendo di attaccare la Chiesa romana, attaccò in realtà … il Rinascimento!: "Egli vide la 'corruzione' del papato, mentre era evidente il contrario …"
Riuscita finalmente, dopo un lungo oblio, con sforzi inenarrabili, la riunificazione nazionale, contrastata fino all'ultimo, con un'ostinazione e con una pertinacia diaboliche dalla Chiesa, il giovane stato si trovò alle prese con enormi problemi, il più serio dei quali: quello derivante da quell'evento di cui essa aveva il massimo della responsabilità storica: la plurisecolare separazione di nord e sud. Belle Epoque: furoreggia il mito del progresso. Sbagliato come tutti i miti, ma, in quel momento, portale di benefici effettivi in tutti i paesi d'Europa, ed anche nel nostro, certamente favorito in questo dalla realizzata non ingerenza della Chiesa negli affari dello Stato.
Dopo una guerricciola da 600 mila morti ammazzati si presentavano, pur tra contraddizioni e forti conflitti, tutte le premesse per un avvenire migliore, ed ecco che
s'avanza un uomo la cui vita fu tutto un equivoco, che può anzi essere definito un equivoco vivente: sua eccellenza il cav. Benito Mussolini (a cui mio nonno ebbe
l'onore di ammannire una bella scarica di botte). Se i preti cattolici coniarono per lui l'appellativo di 'uomo della provvidenza', ebbero ragione da vendere a farlo. Della provvidenza … e della cuccagna! Restituì loro l'Italia – con gli interessi! "Oggi, analizzando certi aspetti della posizione della Chiesa e le sue attività, si ha l'impressione di avere a che fare con uno dei più colossali e anche comici imbrogli della storia. Non per nulla le trattative per i Patti Lateranensi, che Mussolini aveva sollecitato nella certezza che il fascismo non avrebbe retto senza l'appoggio della gerarchia ecclesiastica, resero morbosa la sua inclinazione per la bestemmia e approfondirono il suo anticlericalismo viscerale nella misura in cui cresceva il formale riavvicinamento dell'Italia fascistizzata alla Chiesa. Dopo averli firmati, sbrigativamente e con l'umore tipico delle circostanze più spiacevoli, Mussolini dichiarava in parlamento che sarebbero durati poco. Evidentemente pur avendoli discussi per anni, non aveva capito che la principale forza della Chiesa è l'azione sui tempi lunghi e lunghissimi. Le cose si sono infatti trascinate nella maniera che tutti sappiamo. Come era da immaginarsi, attraverso l'interpretazione invariabilmente servile o complice delle clausole concordatarie da parte dei legislatori e governanti italiani, i privilegi che esse concedevano agli enti ecclesiastici e al clero si sono gonfiati ed estesi in misura abnorme. Ipotecando la vita politica nazionale mediante l'instaurazione e il sostegno del dominio democristiano, la S. Sede se ne è arrogati altri che non erano previsti e ha gravato la finanza pubblica di costi pesantissimi che non sono affatto estranei allo stato di crisi cronica nel quale si dibatte l'economia italiana. L'innesto di tali privilegi e la successiva cristallizzazione sono stati programmati in modo da renderne difficile la rimozione, presupposto questo indispensabile per tentare di perpetuarli e accrescerli."
(Gustavo Tomsich – 'Comunione & Miliardi') Col suo aperto appoggio al fascismo, che ne permise la sopravvivenza, la Chiesa ha anche perciò sulla coscienza – cito solo i capi principali – una vergognosa guerra 'imperiale' di aggressione, le leggi razziali e la seconda guerra mondiale, che portò alla devastazione della nazione e la respinse di nuovo nell'abisso.
L'altroieri Lutero, ieri Mussolini, oggi Smith. E, come impone il titolo … domani? Prima di affrontare questo tema accattivante, vorrei dire come vedo io la questione dei crocifissi nei luoghi pubblici. E' presto detto. I crocifissi li toglierà chi ce li ha messi. Lo farà di sua spontanea volontà, senza costrizioni di alcun tipo, e senza ingiunzioni di tribunali. Quanto tempo ci vorrà? E che ne so! Ci sono cose più importanti a cui pensare nel frattempo, mi sembra. E non sono certo il conte Dracula, che arretra davanti al crocifisso. A me non fa nessun effetto; non m'accorgo neanche che c'è, come è, vi assicuro, praticamente per tutti. Con l'eccezione di Smith; che no fa testo. E m'accorgerò che non ci sono più (se sarò ancora vivo) solo perchè qualcuno mi dirà: "Hai visto quelli? Hanno … ". E, come Forrest Gump, questo è tutto quello che ho da dire su questa faccenda.
Veniamo al domani. Non credo che su questa terra possano esistere per la Chiesa avversari più temibili degli integralisti musulmani alla Smith (i cinesi sono gente di troppo buon senso per fare guerre di religione, prova ne sia che non ne hanno mai fatte), quindi quando anche questi saranno stati 'consumati', dove il cristianesimo attingerà energia per ricaricare le pile? L'unica speranza a questo punto è un contatto traumatico con una civiltà extraterrestre. Dico però che a questo punto mi permetto di essere ragionevolmente ottimista. Mi spiego. I nostri attuali livelli teorico e tecnico non sono ancora lontanamente in grado (qualcosa si comincia oggi appena ad intravvedere) di farci superare le distanze che ci separano da eventuali civiltà aliene.
L'unica speranza, in termini ragionevoli di tempo, è che arrivino loro per primi. E qui scatta la domanda che poneva Enrico Fermi: "Se esseri extraterrestri sono presenti in tutta la galassia, perchè non sono qui?" Quesito ripreso in tempi recenti da Woody Allen: "Se quei dischi vengono dallo spazio siderale, perchè i loro piloti non tentano di mettersi in contatto con noi , anzichè librarsi misteriosi sopra lande desolate?" ('Effetti collaterali'). Ebbene io ho una mia spiegazione del fatto, ma prima non voglio privarvi dell'autorevole opinione di Woody; poi dirò la mia. "La mia teoria è che per gli abitanti di un altro sistema solare 'librarsi' possa essere un modo di comunicare socialmente accettabile. Anzi, potrebbe essere piacevole. Io stesso mi sono librato sopra un'attricetta diciottenne per sei mesi, una volta, ed è stato il periodo più bello della mia vita. Va anche tenuto presente che quando parliamo di 'vita' su altri pianeti ci riferiamo solitamente agli amminoacidi, che non sono mai molto socevoli, neppure alle feste." (op. cit.) Bene. Quello che penso io è che questi esseri galattici, se stanno da qualche parte e sono informati su di noi, se sono così reticenti a contattarci, è per un fatto di discrezione e pudore umano (beh, forse sarebbe meglio dire: pudore alieno…) – supponiamo che il senso del pudore sia uniformemente distribuito in tutto l'universo. Si rendono sfuggenti per non dover rispondere ad una massa di coglioni che dopo averli assaltati, li tirerebbero per la giacca (beh, diciamo: la tuta spaziale) e chiederebbero loro come prima cosa – forse unica – se ci hanno avuto la 'rivelazione' o no. Ritengo seriamente che finchè l'ideologia biblica resterà quella dominante sulla Terra, non ci saranno mai contatti con altri mondi. La Chiesa è invitata a riflettere …

22 Maggio 2008   |   articoli   |   Tags: