E se avessi sbagliato indirizzo, Chris?!

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Teoricamente ben poco, per non dir nulla, mi dovrebbe stropicciare del
fatto che un musulmano s'è convertito al cattolicesimo; neanche se a
battezzarlo fosse stato, che so … il Papa! In persona. Esattamente lo
stesso varrebbe nel caso del passaggio inverso, naturalmente! Ognuno ha
il diritto sacrosanto di scimunire (*) come meglio gli pare, nonché,
piace. C'è stato però recentemente un caso di conversione (del primo
tipo: mus. → catt.) che per i motivi che mi accingo a dire, m'ha fatto
scattare qualcosa dentro, sì da costringermi a prendere una penna in
mano e a passarne il contenuto fluido su qualche foglio di carta.


I più perspicaci avranno subdorato, a ragione, che può trattarsi della conversione del giornalista italo-egiziano del Corriere della Sera Magdi Allam, che ha scelto come suo nome cristiano proprio quello di Cristiano (il Chris del titolo), forse per sottolineare l'estrema decisione della sua scelta. (Ma scusate: un neo-cristiano di origine extraeuropea deve assumere per forza anche un nuovo nome europeo? Mi sembra colonialistico. E probabilmente lo è proprio. Ancora lo stesso si dica per il passaggio inverso. (A me già ‘ste piccole cose fanno intrufiare (**) il sangue! Ci sono precedenti illustri come quello di Cassius Clay-Muhammad Ali, ma non ci posso fare niente). A proposito: a battezzarlo è stato proprio Benedetto XVI! Dunque: Magdi Cristiano Allam. Stavo dicendo? Ah, sì … i motivi.     
 Stimato dott. Allam[l'articolo prosegue in forma di lettera aperta, rivolta a Magdi Cristiano], ovviamente io non so niente – e come potrei? – del percorso spirituale che L'ha condotta ad incontrare Cristo, ma ho, di quel percorso, profondo rispetto, anche se ciò può sembrare contraddittorio con lo ‘scimunimento'(*) menzionato sopra. Invito a non sottilizzare. Prima però di spiegarLe cosa voglio dire ventilando l'ipotesi che Lei possa aver sbagliato indirizzo, mi permetta di dissentire sulla Sua tesi affermante il carattere aggressivo anziché reattivo del terrorismo islamico, e per sgombrare il campo da idee strane, Le assicuro che neanche una minaccia come quella di cui Lei è oggetto mi costringerebbe a parlar bene del terrorismo, nonché dell'islam, una dottrina più pertinacemente ‘religiosa' dello stesso cristianesimo, e che ritengo assolutamente incompatibile con qualsivoglia concezione laica dell'uomo, del mondo … e di dio! Però, persino il Suo collega Carlo Panella, che non è certo uno tenero nei confronti dell'islam, sostiene il di Lei aver torto sull'argomento. Per conto mio, mi sento di affermare la tesi ‘reattivista', per così dire. Questa reazione dei popoli arabi (e non dico islamici, perché genererebbe solo confusione) che proviene da più lontano di quanto non si pensi, è da addossare all'azione dell'ultradelinquenziale colonialismo occidentale (non che gli altri siano stati migliori, a cominciare proprio da quello musulmano), padre e maestro di tutte le aberrazioni del secolo scorso, nonché del presente (v. Domenico Losurdo-‘Il peccato originale del novecento'-Laterza). Troppo ci vorrebbe per parlare di tutti i torti ed i feroci inganni subiti dai paesi arabi da parte di quello. Ne cito ad esempio uno solo: il ‘Trattato Sykes-Picot' (1917) che Lei di certo conosce benissimo [tutti gli altri: informarsi!]. C'è da sorprendersi se lo stesso Stato di Israele viene recepito come l'ennesimo sfregio ai loro danni e come un avamposto dell'imperialismo statunitense (che si è sostituito a quello anglo-francese di una volta)? La constatazione/precisazione che il colonialismo fu non solo benedetto, ma fattivamente appoggiato dal cristianesimo in tutte le sue espressioni, ci porta dritti dritti al nucleo centrale del discorso. Lei motiva la Sua conversione con "il diritto di essere libero di scegliere la religione che corrisponde alla vita e all'amore". Che a questo punto ad un laico salti la mosca al naso, è quasi automatico. Mi sento  di dire che il ‘corto circuito' che permette di farLe associare ciò che di buono e giusto c'è nel mondo con la religione cristiana nasce dalla constatazione che democrazia, diritti civili, libertà di espressione, rispetto per l'altrui opinione, hanno origine e a tutt'oggi miglior albergo proprio nei paesi di tradizione cristiana. Ed in effetti su questo equivoco la Chiesa (le Chiese) gioca molto per appropriarsi ciò che proprio, proprio, proprio, non le appartiene. Ma non si preoccupi (che io tremo!). L'equivoco è fin troppo diffuso. Il fatto è che la realtà è proprio opposta. Tutto quello che di positivo è stato realizzato in occidente, diciamo, da Teodosio in poi, lo è stato non grazie al cristianesimo, bensì contro di esso. Brevemente (troppo!). Non sappiamo chi fosse in realtà Gesù di Nazareth, né cos'abbia veramente affermato nel corso del suo passaggio terreno (v. articolo ‘Jesus Christ Superballs' presente nel ns. sito), ma a prescindere dalle varie interpretazioni che sono state elaborate a proposito della vera natura del personaggio – compresa la mia personale, che non debbo né voglio esporre qui – certo è che ad un dato punto il dott. Saulo di Tarso, in arte san Paolo, presa in pugno la situazione, modificò a suo uso e consumo, stravolgendolo (si può dedurre dai suoi conflitti con gli altri apostoli), tutto quanto precedentemente annunciato, e fondò così la dottrina cristiana che conosciamo. Paolo estremizzò la dottrina del ‘peccato originale' che con ogni probabilità Giosuè (è il vero nome. Gesù, nome per altro inesistente, deriva da un errore di traslitterazione) intendeva abolire. L'uomo è sporco qualsiasi cosa faccia e la salvezza per lui può venire solo dalla fede. Il risultato di questo fu la dottrina cristiana del diritto naturale relativo: dignità e diritti umani esistono soltanto per chi si trova ‘in grazia di Dio', ed è la Chiesa a decidere chi; gli altri possono essere considerati, finchè non si convertono, alla stregua dell'animale ("Extra Ecclesia nulla salus!"). Ed il piano fu attuato con una spietatezza inedita e poi mai più eguagliata, tanto che, ad es., mentre nel diritto islamico i non-musulmani possono sperare di ‘salvare la cotenna' (con sgradevole sorpresa finale per qualcuno; ne parlerò in un prossimo articolo) tramite il pagamento di una sorta di pizzo (la dhimma) – che è comunque una cosa ignobile – , ai tempi belli del cristianesimo non c'era neppure niente di simile: "Negli stati cristiani le pretese del diritto naturale potevano venir costantemente respinte richiamandosi alla ‘condizione peccaminosa' della persona in questione"(Herbert Schnädelbach-Le colpe del cristianesimo-Rivista di filosofia n. 3 dic. 2000). Questo, in nome di un sostanziale umanesimo, combatterono eretici medioevali, filosofi rinascimentali e successivi, pagando spesso a caro prezzo, ma lasciando anche segni profondi. Tanto che, finalmente: "L'illuminismo dovette così affermare l'idea di un diritto naturale non relativo contro l'accanita resistenza delle autorità ecclesiastiche di entrambe le confessioni (cattolica & protestante. ndr.), riuscendo ad imporla solo in forma secolare. Ciò che stava a cuore prima di ogni altra cosa era neutralizzare la dottrina del peccato originale insieme alle sue fatali implicazioni"(H. Schnädelbach. op. cit.).  Potrei continuare ed arrivare all'oggi, ma lo spazio a disposizione non me lo consente, e comunque la sostanza non cambierebbe molto; anzi! E poi c'è che sono stufo. Veramente. Penso tuttavia che quanto detto sia bastato a spiegarLe I) che ogni minima cosa a favore dell'uomo è stata strappata dalle mani adunche dei preti a botte sui denti; metaforiche, e talvolta, purtroppo, anche materiali (che non si dovrebbe mai fare! Ma che sciaguratamente è l'unico linguaggio che capiscono). Perché, diciamolo chiaramente, dott. Allam, se fosse dipeso da loro, altro che Talebani! Se fosse stata lasciata loro mano libera oggi il mondo sarebbe un Afghanistan (dei Talebani) generalizzato. E forse qualcosa di peggio. E, II) qual è il nome di ciò a cui si deve, ovunque sia stato possibile, qualsiasi progresso a favore della vita e dell'amore, e cioè: umanesimo laico. Che poi altro non è che l'indirizzo giusto!
  Ora, dott. Allam, posto che io sono assolutamente convinto delle Sue buona fede ed onestà intellettuale nel Suo percorso alla ricerca disinteressata di ciò che è buono e giusto, nella vaga ipotesi che questo mio articolo Le capiti un giorno sotto gli occhi(aletti), e nell'ipotesi ancor più vaga che possa in qualche modo convincerLa (spes ultima dea!), ecco cosa, secondo me, dovrebbe fare. Dopo aver giustamente sbugiardato l'islam, ora sbugiardi anche il cristianesimo. Come? Semplice: si sbattezzi! (www.abanet.it/papini/anticler/sbattezzo) E dopo averlo fatto si avvicini magari ad una organizzazione di laici, come potrebbe essere, ad esempio – e perché no?! – l'Associazione Culturale Civiltà Laica. La accoglieremmo a braccia aperte! E senza chiederLe di convertirsi a niente. Non ci sarebbero obblighi né costrizioni. E nessuno avrebbe alcunché da obiettare sul Suo amore per … Gesù. Cordialmente.

(*) Forse ho coniato due neologismi. Nello Zingarelli 2005 non compaiono
(**) Termine ternano; sta per ‘rimescolare'  

26 Febbraio 2009   |   articoli   |   Tags: