Dalla caccia alle streghe alla caccia ai teorici del gender

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Odio la parola omofobia. Non è una fobia, tu non sei spaventato, sei stronzo.

La battuta, attribuita a Morgan Freeman, potrebbe aprire una questione semantica interessante, ma quello che è importante è che inquadra perfettamente il vero problema delle discussioni che in questi mesi ci sono in Italia attorno all’approvazione di un Ddl che estenderebbe dei diritti civili (non tutti) alle coppie sia omosessuali che eterosessuali non sposate. Le prime anche per impossibilità giuridica, le seconde solo per scelta.

002L’accusa dei reazionari del nostro paese è quello di cedere al terribile nemico del nostro tempo, che non è più il relativismo come fino a qualche anno fa ma la cosiddetta “Teoria del Gender”.

Per capire quanto sia profonda la malafede di chi sostiene di combattere questa teoria basta usare le parole del sessuologo Jannini (Università Tor Vergata) riportate sul sito de l’Espresso. La teoria del Gender non esiste semplicemente perché “anche se davvero ci fossero manipoli di cospiratori che congiurano per creare un esercito di gay e di lesbiche nelle scuole, nessuno saprebbe dirgli come farlo. Non si conosce alcun modo per modificare l’orientamento sessuale di una persona, bimbo o adulto, che sia con l’educazione scolastica o con le cosiddette terapie riparative per “curare” i gay. Se i cospiratori del gender pensassero di riuscirci facendo giocare i maschietti con le bambole e le femminucce con i soldati, resterebbero molto delusi”.

Quello che esiste da molto tempo ormai sono invece gli “studi di genere” o “gender studies” se proprio non potete rinunciare a nominare la parola “gender”.

Cosa dicono questi studi? Beh, cose ormai abbastanza note e che fondamentalmente spiegano i disagi di tante persone che non si riconoscono nelle “canoniche” identità di maschio e femmina per motivi che possono essere sia fisici che psichici.

Chiariamolo subito, gli studi di genere non hanno mai detto che “maschio e femmina non esistono” come il reazionario va blaterando senza neanche sapere di cosa si parla, ma che al di là del sesso biologico sempre geneticamente determinato (a parte alcuni casi biologici anch’essi comunque presenti per la disperazione di chi pensa che dio ci ha creato solo maschi e femmine), c’è poi il genere che (citando wikipedia): rappresenta una costruzione culturale, la rappresentazione, definizione e incentivazione di comportamenti che rivestono il corredo biologico e danno vita allo status di uomo / donna.

Ora ovviamente, come tutte le “teorie” o per meglio dire “interpretazioni della società”, si possono fare contestazioni, osservazioni e correzioni. Tuttavia una cosa non si può fare, negare i fatti.

I fatti, incontestabili, sono che:

  • da tempo le donne hanno dimostrato di avere in tutto e per tutto le stesse potenzialità degli uomini se glie ne è data la possibilità;
  • l’omosessualità esiste e riguarda almeno il 5% del genere umano;
  • l’omosessualità non è una patologia ne’ fisica ne’ mentale tant’è vero che è stata osservata in almeno 500 specie animali;
  • esistono persone che non si riconoscono nel sesso biologico in cui sono nate;
  • esistono persone il cui sesso biologico non è determinato alla nascita e occorre intervenire chirurgicamente per attribuirlo.

Quindi che si critichino pure gli studi di genere e si propongano anche diverse spiegazioni delle diversità e delle complessità del genere umano, ma per l’appunto tenendo presenti questi fatti, spiegandoli e soprattutto senza discriminare nessuno chiamandolo “errore di dio” (o della natura, come i fanatici religiosi politically correct, che sostituiscono il termine dio con natura senza sapere niente delle leggi biologiche che governano questa e lo fanno solo per giustificare le loro convinzioni religiose).

Detto questo, dopo una rapida analisi delle bufale messe in giro in questi mesi dal fronte omofobo italiano (insegnanti che insegnano ai bambini della primaria a masturbarsi, bambine costrette ad infilare preservativi ai compagni di classe, inviti alla promiscuità sessuale fin dalla prima media, uomini in nero dell’Oms che utilizzeranno poteri occulti per convincere i bambini da essere attratti da altri bambini, eccetera) e una volta assicurato tutti che sono, per l’appunto, bufale, possiamo estrapolare facilmente qual è la vera grande paura di questa gente bigotta e retrograda: una sana e corretta educazione sessuale ai loro figli.

Perché si sa, fin da teneri infanti ai bambini può essere insegnato che una donna è rimasta vergine concependo e partorendo un figlio ma non si può dire che esiste il sesso o l’attrazione sessuale.

Intorno ai dieci anni ad un bambino non può essere insegnato che presto sentirà cambiare quello che prova verso le sue amiche o i suoi amici, ma può essere insegnato che lo spirito santo ha fecondato Maria passando per l’orecchio di lei.

E non sia mai che intorno ai quattordici anni venga spiegato ai ragazzi che nel far sesso non contano tanto le dimensioni, la durata o quante ne hai portate a letto; ma aver raggiunto effettivamente un piacere di coppia con una persona dalle quale sei attratto. Meglio che scoprano tutto con il primo amico che ha you porn sbloccato in modo che confondano subito il sesso con le perversioni.

E nel frattempo (vero Costanza Miriano?) è importante che sia i ragazzi che le ragazze capiscano bene che “…come la Chiesa sta sottomessa a Cristo, così anche le mogli siano soggette ai loro mariti in tutto” (Efesini 5,24), in modo che poi si possano fare disquisizioni astratte sul chissà da dove venga la cultura machista.

Alla fine forse davvero non bisogna parlare di omofobi, il vero problema con i fanatici religiosi è la loro sessuofobia a tutto campo.

Alessandro Chiometti

24 Settembre 2015   |   articoli, attualità   |   Tags: , , , , ,