Da Welby a Giovanni Nuvoli

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Roma, 24 aprile 2007

Dichiarazione di Marco Cappato, Deputato europeo, Vice-Presidente del Senato del Partito radicale, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni

Giovanni Nuvoli ha parlato. Si è espresso "parlando con gli occhi" grazie a quel sistema informatico che, come radicali dell'Associazione Coscioni, chiediamo da anni sia messo a disposizione di tutte le persone in quelle condizioni.



È, senza dubbio, anche grazie a Nuvoli, dopo Luca Coscioni e
Piergiorgio Welby, se il Ministro Livia Turco si è impegnato a
investire 10 milioni di euro per ridare la facoltà di parola a chi l'ha
perduta.
Giovanni Nuvoli ha detto ciò che aveva da dire. Abbiamo fatto il possibile per aiutare affinché la condizione nella quale era stato recluso per un anno – in terapia intensiva, con un'ora di visite al giorno e senza computer – fosse urgentemente superata. Ora però Nuvoli, da casa sua e con la sua "voce", ha confermato che vuole sospendere il trattamento che lo mantiene in vita, e che vuole farlo senza soffrire. È un suo diritto, garantito dalla Costituzione. Vorremmo davvero che non si aprisse ora il festival di chi, in nome della "Vita", vorrà che la vita di Nuvoli, il suo corpo ridotto a uno scheletro, continuino ad essere torturati per mesi. Purtroppo quel festival di aguzzini e violentatori del corpo e della persona Giovanni Nuvoli si scateneranno ancora una volta, scandalizzandosi a reti unificate contro "l'accanimento mediatico" radicale, o altre idiozie di questo tipo.

Per quanto mi riguarda – anche a nome dell'Associazione Luca Coscioni, il Partito radicale e gli altri soggetti radicali – posso solo confermare l'impegno ad aiutare Giovanni Nuvoli e ad esigere che lo Stato italiano lo rispetti come soggetto titolare di diritti, impedendo che sia invece trattato come oggetto e vittima di deliri ideologici.

30 Aprile 2007   |   articoli   |   Tags: