Cronache da un paese ad “informazione parzialmente libera”

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maria-elena-boschi-cosce-vignetta-mannelliCome al solito, nonostante la media di un attentato al giorno di marca islamica o presunta tale in giro per il mondo, d’estate i giornali vivono e vendono sul pettegolezzo, lo scandalo e l’indignazione per sedicenti scoop dell’ultima ora.

Succede così che un giornale con tanti titoli ma sempre dagli scarsi contenuti commetta una leggerezza e chiami “cicciotelle” delle atlete italiane alle olimpiadi (che per inciso non devono fare i 110 ostacoli ma delle discipline un poco più statiche, quindi doppiamente sciocchi sia il “giornalista” che il “direttore”).

Lo sdegno è enorme… fin troppo enorme, diciamolo.

È vero, questi atteggiamenti possono fomentare disagi alimentari nelle adolescenti e in qualche modo sono il segnale di un perenne “machismo” che l’Italia e i paesi latini forse non si toglieranno mai completamente di dosso. Ma ricordiamoci per favore che siamo nel paese in cui chi ha scritto (parola in più parola in meno): ”hanno fatto bene a bruciare la città della scienza di Napoli perché propagandava il darwinismo” è ancora al suo posto e così il suo direttore. Se permettete c’è una bella differenza nelle gravità dei fatti, eppure l’indignazione contro Langone e Ferrara non solo non ha portato alle dimissioni ma non aveva neanche raggiunto questi livelli.

Dopodiché apriti cielo, subito si sono inseriti gli amici “offesi” di altri personaggi noti criticati per la loro stazza, perché nessuno è mai stato punito quando ha chiamato ciccioni Adinolfi o Ferrara. Il che sarà pur vero, ma dato che questi sono i primi a mettersi sui piedistalli a giudicare gli altri forse i casi sono diversi… o adesso gli amici di Adinolfi e Ferrara sono improvvisamente diventati sostenitori del politically correct?

Ad ogni modo certamente è sempre brutto denigrare una persona per il suo aspetto fisico e non per quello che dice, questo atteggiamento rivela sempre una carenza di argomenti. Per nostra fortuna i due citati ne dicono così tante che non abbiamo mai avuto bisogno di riferirci al loro girovita per criticarli. A controprova di ciò si può portare l’esempio di Costanza Miriano che sarà pure una bella donna, fisicamente parlando, ma che per noi risulta insopportabile per le amenità riportate nei suoi libri.

Se tutto questo non bastasse è arrivata la vignetta di Manelli sulle cosce della Boschi a risollevare il putiferio. Possibile che in Italia siamo ancora al punto di confondere la vignetta di satira con l’articolo di opinione e riflessione?

Se scrivessimo un articolo di critica alla riforma costituzionale e tiriamo in ballo le cosce della Boschi per argomentare allora stiamo peccando indubbiamente di maschilismo becero. Ma se stiamo facendo una vignetta di satira no! La satira ha sempre giocato sui difetti fisici, ci siamo dimenticati la gobba di Andreotti, la stazza di Spadolini, le rughe (o peggio la pompetta) di Berlusconi o il culo della Merkel? E quando si facevano battute sulla Carfagna o la Gelmini andavano bene adesso che si fanno sulla Boschi no?

Ma in fondo c’è da capirci a noi italiani, che abitiamo in un paese parzialmente libero per quel che riguarda l’informazione (77° posto nel mondo), con i siti dei maggiori giornali che propongono in prima pagina gossip e assurdità antiscientifiche, articoli di quattro colonne a disquisire dell’importanza del gesto di Papa Francesco I che si è soffiato il naso da solo, la cronaca mischiata agli scandali e notizie eccezionali (vedi il “caso” delle intercettazioni di Crocetta dell’anno scorso) lanciate come scoop imperdibili poi smentite confusamente il giorno dopo e infine lasciate cadere nel dimenticatoio perché non conviene a nessuno approfondire.

Davvero come si fa a stupirsi se un italiano non riesce più a capire la differenza fra la satira e l’articolo o la battuta estemporanea e l’argomentazione politica?

Ma tranquilli, è ferragosto… il coccodrillo nella fontana di Trevi, il rapimento alieno o il ragno da quaranta chili verranno presto in nostro soccorso.

Alessandro Chiometti

11 Agosto 2016   |   articoli, attualità   |   Tags: , , , ,