Combattere la violenza sulle donne vuol dire non combattere la violenza tutta?

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E’ raccapricciante constatare che il tempo non mostri come avvengono le manovre sociali, sfruttate ripetutamente e proficuamente nel corso dei secoli. Attualmente, purtroppo, appare evidente che la società così configurata, per continuare nella sua “Evoluzione Distruttiva”, deve placare e tacere su evidenze strutturali, perchè se venissero notate, avverrebbe una Rivoluzione Culturale per cui sarebbero stravolti gli assiomi che conservano le convenzioni delle Comunità. Per non abbattere, quindi, le incongruenze sulle quali si edifica tutta la struttura, il trucchetto è antico quanto efficace: si tratta di incentrare il problema su un solo argomento che deve rispettare alcuni canoni; quindi, cosa può esplodere come scandalo che arriva a bomba spontaneamente, inneggiando ai principi d’Umanità, Libertà, Progresso, Emancipazione… Vacuità concettuale e pratica? Eccolo qua, è venuto da solo, seguendo il corso che la Storia ha imposto alla presunta “eguaglianza tra i sessi”: bisogna rivoltarsi e condannare la “Violenza sulle Donne”, che sono vittime dell’Uomo che le maltratta e le sevizia per scopi sadici. Come commentare simile presa di posizione? Potremmo dire semplicemente che l’argomento è superato, perchè, nonostante i tanti casi, non siamo più ai tempi in cui scriveva Virginia Wolf, che denunciava l’inserimento della Donna in modo strumentale e subiecto; ma come argomento non reggerebbe, troppo spesso che la supremazia maschile schiaccia la personalità delle Donne: mentalmente e sessualmente. Siamo, dunque, sulla lunghezza d’onda che ritiene aberrante e drasticamente da stroncare il concetto di “supremazia maschile”, che si impone sfruttando e soggiogando le Donne, per scopi degradanti e frustranti. Senz’altro la condanna dev’essere netta, tanto si può solo enunciare, niente è possibile operare per coordinare l’ impostazione interiore delle persone, che debbono rispettare l’assetto consumista, perbenista, borghese, cattolico. Certo, bisogna dir che è Male, ma poi rientrati in famiglia, vengon spogliati gli abiti del dott. Jekyll ed indossati quelli di mr. Hyde, come ci racconta R:L:Stevenson. Ma quel che a noi risulta evidente è che si incentra la manovra di massa per contrastare la “Violenza sulle Donne” , dato che il problema di fondo è basato sulla conformazione sociale che bisogna salvaguardare, quindi tutte chiacchiere. Con questo sistema si riesce a superare quello che è il problema, ovvero: la Violenza! Non la si deve sopportare sul Lavoro, infanti che devono guadagnare invece d’istruirsi, malati ed handicappati che non vengono assistiti, sulle forme contrattuali che sono diventate un miraggio ed invece dovrebbero essere rielaborate perchè schiaccianti e spersonalizzanti, i vecchi che son costretti a lavorare pe’ puté campà,  la Cultura che è tanto osannata quanto accantonata e distrutta, tanto che devono venire gli americani per fare businness nell’insuperabile Bene Archeologico che sarebbe Pompei… credo evidente che il concetto sia, non tanto che siano passibili di condanna coloro che commettono violenza sulle Donne perchè sono brutti e cattivi, ma bisogna stroncare la Violenza, in ogni modo ed ogni forma. Certo, contro l’aberrazione che trova sfogo rivolgendosi contro le Donne,  ma questo è un particolare: essenziale, perchè la Violenza dev’essere un atteggiamento riconosciuto e stroncato. Se no, ci troveremo sempre a svolgere manifestazioni, piangere al microfono, svolgere campagne femministe, per poi tornare a casa e picchiare i figli, imporre la propria autorità al marito succube, schiacciare i dipendenti nell’Azienda,… tutto per bene. Cambiamo, invece,  mentalità, impostazione, principi, modi d’apprendimento, rapporti, sentimenti, concetto d’Amore… cambiamo l’Umanità!

Francesco Angellotti

Dalle parole di Francesco sembra quasi che se uno Stato faccia politiche di genere contrastando un fenomeno che i numeri (cioè i dati di fatto) ci dicono in crescita si debba per forza dimenticare dell’altra violenza.
Il ragionamento, fa acqua da tutte le parti e sembra ricalcare pari pari quello che i cattolici fanno quando non vogliono le leggi che contrastano l’omofobia perché a loro modo di vedere discriminerebbero gli eterosessuali. Seguendo questi tipi di ragionamenti, l’aggravante razziale di un omicidio discrimina i bianchi e l’aggravante di antisemitismo discrimina i non ebrei.

Non mi sembra necessario aggiungere altro, se non che ribadire che Civiltà Laica è per le politiche di genere e per il contrasto di quel fenomeno che si chiama femminicidio.

Le nostre amiche che vogliono dare risposte più approfondite sono ben gradite

Alessandro Chiometti (presidente di Civiltà Laica)

7 Gennaio 2014   |   articoli, posta e risposta   |