“Burning Times” di Christy Moore

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Non tutti gli irlandesi sono cattolici e papisti. Christy Moore, tra questi, è un fiero ed ispirato cantore della sua terra e delle sue antiche tradizioni, spazzate via dalle varie ondate di "civiltà" che si sono succedute nei secoli.
In questa canzone, egli ci parla dell'Inquisizione e dell'imposizione di un potere politico  – religioso ottenuta anche attraverso la repressione di antichi culti pagani, che spesso vedevano le donne occupare un ruolo centrale. Il Cristianesimo poi ha imposto la sua "verità" e la sua gerarchia sociale…

Nel fresco della sera, nei periodi indicati dalle stagioni della terra e dalle fasi della luna,
erano solite riunirsi sotto le stelle, nei prati,
sedute in cerchio vicino ad una vecchia quercia.
Al centro sedeva spesso una donna, uguale alle altre, ma rispettata per la sua saggezza.
Una delle tante che noi chiamiamo streghe, guaritrici, maestre della conoscenza della terra.
Tutti sapevano di poterle chiedere erbe per curare i corpi,
pozioni per rinsaldare gli animi;
che potevano ascoltarla pronunciare incantesimi guaritori
ed evocare le divinità
in celebrazioni di danza e canto.

Iside, Astarte, Diana, Hegati, Demitra, Kali, Inarna.

Ma vi erano degli uomini che volevano il potere e la dominazione.
Uniti nel loro culto di un uomo morto sulla croce,
cercarono il controllo sulla gente comune
chiedendo un'alleanza alla chiesa di Roma.
Il Papa iniziò l'inquisizione: una guerra contro le donne
delle quali temevano i poteri.
In questo olocausto, in quest'età del male,
nove milioni di donne europee furono uccise.
La storia racconta di centinaia di loro
che tenendosi per mano scelsero insieme la  morte nel mare.
Inneggiando alla Dea madre, rifiutando il tradimento,
le donne morirono per restare libere.

Iside, Astarte, Diana, Hegati, Demitra, Kali, Inarna.

Ora la strega è la Terra,
e noi la bruciamo ancora,
la facciamo a pezzi con le bombe e il veleno delle nostre guerre.
Tuttavia per noi la Terra è ancora una guaritrice, una maestra e una madre,
tessitrice di una rete di luce
che ci mantiene tutti in vita.
Che ci dona la vista per vedere attraverso il caos,
che ci dona il coraggio
e la volontà di sopravvivere.

Christy Moore, dall'album Smoke & Strong Whiskey.

[Trad. Giorgia Pordenoni.
Adatt. Giuseppe Valentini.]

 

27 Maggio 2005   |   articoli   |   Tags: