Il biotestamento è legge, finalmente.

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Il 14 Dicembre 2017 il parlamento Italiano ha finalmente dato un senso alle centinaia di migliaia di firme raccolte per le iniziative di leggi popolari sulle tematiche del fine vita. Se l’eutanasia per il momento non è stata presa in considerazione e quindi resta una pratica vietata (come il suicidio assistito del resto), l’inserimento del Testamento Biologico nel nostro ordinamento giuridico è un passo di fondamentale importanza.

Tanto per esemplificare la sua importanza basta pensare che il caso Eluana Englaro non sarebbe durato certo diciassette anni ma si sarebbe risolto subito se ci fosse stata la presenza di un biotestamento redatto dalla stessa.

Infatti, come abbiamo sempre ripetuto, nonostante la disinformazione clericale portata avanti fino all’ultimo giorno in Italia non è mai stato in discussione il diritto di rifiutare le cure e le terapie, che è sancito dalla Costituzione al suo art. 32 ma semmai la ricostruzione in sede giuridica della reale volontà del paziente.

Quindi nonostante i tentativi di intorbidimento delle acque (infilare cannule e pompare soluzioni saline e peptidiche nello stomaco di una persona incosciente secondo il sedicente movimento per la vita non rappresenta una terapia), di negazione dell’evidenza con vere e proprie aberrazioni giuridiche (vedi il caso di Giovanni Nuvoli che non ce l’ha fatta a morire senza soffrire come invece, per fortuna è successo con Piergiorgio Welby), cause ancora aperte per aver accompagnato Dj Fabo in Svizzera, alla fine il Senato della Repubblica e la Camera dei Deputati hanno riconosciuto l’infondatezza delle pretestuose obiezioni dei (fanatici) cattolici e riconosciuto la giustezza dell’impianto laico della legge.

Spesso si dice che per capire se una legge serve effettivamente alle persone basta leggerla. Se è di facile comprensione allora è una legge utile; se viceversa si perde in inutile tecnicismi, cavilli e giochi di parole è una legge che non serve a nulla se non per “i soliti pochi”.

Bene, leggetela questa legge e vedrete la sua immensa differenza da quell’aberrazione giuridica che era ad esempio la Legge 40 sulla Pma. Quella sì dettata dal fanatismo religioso più becero e oscurantista che dovrebbe restare ad imperitura memoria sul come non si devono fare le leggi.

Fortunatamente, lo sappiamo, quella legge e quei divieti di stampo medievale non ci sono praticamente più se non per due aspetti che sono la maternità surrogata e la ricerca sugli embrioni. Fortunatamente cancellati da sentenze giuridiche italiane ed europee che hanno confermato quasi tutto quello che chiedeva il referendum del 2005 boicottato dalla Chiesa di Ratzinger e dai politici che ad essa rispondevano.

In quest’ultima legislatura per la prima volta dal 1978 abbiamo due buone leggi laiche (questa e la Cirinnà sulle Unioni Civili) che hanno ampio consenso nel paese (si parla di percentuali di agreement di oltre il sessanta percento per la Cirinnà e ben oltre il settanta percento per il biotestamento), se domani un cambio di maggioranza volesse cancellarle la responsabilità politica ricadrà tutta su chi sarà così scellerato.

Un ultima parola per chi dai suoi pulpiti sacri invita a una sedicente obiezione di coscienza contro il biotestamento. Questo atteggiamento è come invitare a non rispettare le idee e le convinzioni del prossimo senza che questo tenti minimamente di imporle ad altri. Ovvero l’esatto contrario non solo della democrazia ma anche dell’obiezione di coscienza stessa che nasce, ricordiamolo sempre, per disobbedire ad un obbligo imposto dallo Stato (il servizio di leva obbligatoria).

L’evidente abuso dell’o.d.c. fatto da medici e farmacisti cattolici sull’aborto, sui preservativi, sui farmaci anticoncezionali in questi decenni e l’assurdo invito ad imporre la propria volontà sul prossimo con la scusa dell’o.d.c. potrebbe essere un buon motivo per rivedere e normalizzare, finalmente, l’abuso di questa, sanandone una volta per tutte gli abusi e garantendo quindi un paese civile per tutti.

Alessandro Chiometti

(nella foto Eraldo Giulianelli, Tommaso Ciacca e Mina Welby in una delle tante iniziative da noi organizzate sul tema) 

20 Dicembre 2017   |   articoli, attualità   |   Tags: , ,