Bandeccheide

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Passato qualche mese spero che nessuno possa pensare che io scriva queste righe per  farmi “pubblicità” o per tornaconti personali.

Nessuno dico, fatta eccezione delle persone in malafede.

Però visto tutto quel che è successo e che mi è successo, un piccolo resoconto ai miei lettori mi sento in dovere di farlo.

A fine settembre mi sono ritrovato catapultato in un contesto (il festival di poesia Visioni grazie a Marco Onofrio che ha sempre un occhio di riguardo per le mie pubblicazioni) a cui sono ancora onorato di aver partecipato. Ho davvero conosciuto in quell’occasione poeti che spostano i fiumi con il pensiero.
Ma forse è proprio vero che un qualche tipo di Karma, estremamente ironico, tende a bilanciare fortuna e sfortuna, cose positive e cose negative; perché mentre nel dopo cena del venerdì si parlava di massimi sistemi comincia a girare fra i vari social e le varie messaggerie un tweet destinato a diventare famoso.

20.000 bambini non sono mai morti. E questo è il primo punto. Solo voi credete ad Hamas, poi viene naturale dire che i bambini della Striscia finiscono la loro infanzia a nove anni, dato che le bambine vengono a quell’età trombate. 20mila non sono mai esistiti, gli altri sono soldati di Hamas.” 

Parole e musica della persona più indecente a cui la storia italiana abbia assegnato un ruolo istituzionale, purtroppo quello di Sindaco della mia città. Terni.

E inutile dire che da lì a breve: “Ma Terni… non è la tua città Alessandro?” E così, per l’ennesima volta mi ritrovo a cercar di spiegare, mentre sono in giro per la mia attività letteraria, quel che è impossibile da spiegare. Di come un individuo come Stefano Bandecchi abbia potuto raccogliere i voti per diventare Sindaco di Terni.
Di come abbia approfittato del decennale vuoto della sinistra locale.
Di come abbia approfittato del suicidio della destra che ha sfiduciato (troppo tardi) Leonardo Latini, l’unico essere umano che è riuscito a farsi prendere in giro da Barbara D’Urso perché voleva misurare la lunghezza delle gonne per stabilire chi fosse una prostituta e chi no.

Discorsi che ho fatto centinaia di volte fuori dalla Konka, perché ormai è prassi: “Ternano? Ah ah ah parlaci di Bandecchi!”

Sarei voluto partire già quella notte, per dirgliene quattro a muso duro.

Perché un Sindaco non può fare cose del genere. Punto.

E quando lo fa ci deve essere qualcuno che gli ricorda che non può farlo.

Perché come diceva Sean Connery ne “La madre Russia” in una situazione in cui ci sono degli eroi tu devi comportarti almeno da “uomo appena passabile”.

E gli eroi in quel momento c’erano eccome! Erano a bordo della Freedom Flottilla che cercava di rompere un vergognoso genocidio di cui l’occidente era, ed è tutt’ora, complice.

Però sarebbe stato inutile partire all’istante che chissà da dove l’individuo aveva mandato quel tweet; probabilmente dal suo yacht personale mentre si faceva i  suoi video per tik-tok in cui pensa di essere The wolf of Wall Street e invece sembra più che altro La scrofa di Colle Bertone.

La rabbia aumenta e non solo la mia, infatti viene convocata una protesta per il lunedì mattina seguente; giusto il tempo di partire presto da Macerata e passare a casa a prendere la mia Kefiah. Il resto lo avete visto nei dettagli in numerosi video e articoli sui giornali.

Per le due settimane seguenti è stato un susseguirsi di complimenti e ringraziamenti non solo da parte di amici; tutti a dirmi “Bravissimo!” ed ecco all’improvviso che tutti mi volevano stringere la mano. Che fossero di destra o di sinistra, al supermercato come al bar, “Perché così non si può andare avanti, è una vergogna!” .

Ho avuto i miei 15 minuti di notorietà come si suol dire. Insieme agli altri ragazzi protagonisti della contestazione.

Poi qualcosa è cambiato: è scoppiata la polemica e la sfida con la Regione Umbria sul progetto clinica-stadio. (QUI un buon riassunto della vicenda a chi apprezza il genere grottesco).

E da allora la contestazione a Bandecchi passa in secondo piano perché bisogna fare il nuovo stadio. Perché per molti prima vengono le Fere, poi ciò che li accomuna a Bandecchi , quindi il pampepato e solo di seguito il resto.
Quindi il mood è cambiato a: “Sì per carità, ci voleva la vostra protesta perché si doveva dare una ridimensionata, ma adesso non creiamo problemi alla squadra e al progetto di un nuovo stadio che è fondamentale.”

E guai a dire che non capisci per cosa sia fondamentale con una squadra in serie C a metà classifica.

In poco tempo la corte bandecchiana (aka “Dimensione bandecchi”) ha serrato le fila e, grazie anche a comportamenti leggermente più moderati dell’individuo (ah, la cara vecchia moral suation ministeriale…) ha fatto dimenticare tutto il resto.

I metodi in realtà sono sempre gli stessi, il suo vice sindaco che invita gli assessori regionali “traditori” a tenere gli occhi bassi quando camminano per Terni.
Altri saltimbanchi con esperienza quarantennale nel salto della quaglia fatto pedissequamente pur di seguire il vento che porta ai soldi di appalti e subappalti, cominciano a rispondere a quella brezza gentile che sussurra: “Ediliiiiizia… appalti per i serviziiiii…”.

E tutti a sottolineare che chi non la pensa come loro è “una minoranza esigua e trascurabile” e non appartenente al “vero” tessuto cittadino.

Non c’è molta differenza fra costoro e lo stesso Bandecchi che nei giorni successivi alla nostra contestazione, pur di ridimensionarla, si è arrischiato in dichiarazioni al limite della denuncia (ma forse anche oltre) definendoci “degli spacciatori che probabilmente hanno dato la droga a quei due bambini di 14 anni che tre anni anno fa sono morti a Terni.

Calunniate senza timore qualcosa rimane sempre attaccato!” Ammoniva Francis Bacon, e fra questo e il deridere sui mass media locali chi la pensa diversamente sentenziando senza timore: “il 90% dei Ternani è per lo stadio nuovo e contro la regione, questo a prescindere dalla correttezza degli atti amministrativi” (neanche Terni fosse la Daisy Town di Lucky Luke) non c’è molta differenza.

Drogati o alienati ideologici che non capiscono il bene della città, il concetto che Bandecchi e i bandecchini vogliono esprimere è sempre lo stesso: “Noi semo noi e voi nun sete un cazzo.”

E come sempre, alla resa dei conti, la tragedia partorisce la farsa: da Bandecchi che si lamenta: “Quei pazzi hanno aggredito Schenardi!” quando il video mostra evidentemente che è stato proprio lui a spintonare il suo assessore allo sport (aperta doverosa parentesi, un semplice: “Sindaco ma che caspiterina stai dicendo?” sarebbe stato apprezzato, egregio mitico ex-tornante rossoverde); avvocati dichiaranti con sommo sprezzo del ridicolo che “il ricorso al Tar è una procedura anomala fra enti pubblici!” (pensavano di risolverla a birre e salsicce?); oppure che “Non si può procedere con un atto l’ultimo giorno disponibile!” (multati di tutta Italia esultate!); o infine chi sostiene che “ogni atto amministrativo pubblico è sbagliato se esaminato bene!” (fuochi d’artificio, brindisi, pasticcini e cotillon, sipario!).

Questa è la situazione a Terni, Profonda Umbria, alla fine del 2025.

E sembra ovvio che, a questo punto, il meglio debba ancora venire.

 

Alessandro Chiometti

7 Dicembre 2025   |   articoli, in evidenza, riflessioni   |   Tags: , , , ,