ANTICLERICALE IO? BEH, UN PO’

Pubblicato da

Perché esiste l'anticlericalismo? Sarà perché esiste il clericalismo,
risponderà chi vuole usare un minimo di logica. Ma che cos'è il
clericalismo? Si chiederà chi vuole capire un po' di più. Ebbene
proviamo a spiegare che cos'è non con il metodo solito della
definizione, secondo cui il clericalismo è… ma esaminando la
concezione della vita del Vaticano e della Chiesa ovvero come dovrebbe
vivere un essere umano, una persona come la chiamano, o meglio tutti
noi, secondo la loro concezione religiosa, cioè secondo quello che loro
credono essere la verità.
Cominciamo da quando il nostro futuro uomo è
ancora un embrione di pochissime cellule, ebbene lui non c'è ancora ma
ci dicono che è già una persona e che ha dei diritti e poi ci dicono
che quando nasce è già peccatore, sì anche se non ha avuto ancora il
tempo di fare niente, ha appiccicato addosso il peccato originale che
la madre (o il padre?) gli trasmettono per via genetica (chissà se le
ricerche scientifiche future troveranno il gene del peccato?).E allora
che fanno? Si affrettano a battezzarlo per levargli subito quel peccato
nel caso morisse prima e andasse nel Limbo, pardon controindicazione,
il Limbo non esiste più, andasse allora dove? Boh, non si sa, ci
assicurano no all'inferno e questo è già molto.


Ma ci viene allora da pensare: se l'embrione è una persona perché non lo battezzano? Vi immaginate schiere di preti intingere gli embrioni in quell'acqua gelata per battezzarli e poi dare un nome ad ognuno? A proposito adesso mi spiego perché da sempre odio l'acqua fredda, devo aver pensato mentre me la versavano in testa che i preti sono un po' sadici: ma perché almeno non la scaldano?
Da grande poi ho capito, vogliono insegnarci a soffrire già da piccoli. Scusate la digressione personale.
Ma sull'embrione non è finita qui, e perché non fanno il funerale in Chiesa agli embrioni morti se sono persone? Ve le immaginate i milioni di cassettine da un centimetro con una crocetta sopra e altrettanti madri e padri che si disperano dietro i feretri? Mi chiedo come mai in Vaticano non ci abbiano pensato, tanti funerali, tante messe, tante offerte, tanti soldini. Ma proseguiamo, nato, battezzato e adesso? Adesso ci vuole il catechismo e fin dall'asilo cominciano le maestre con Gesù Bambino, Maria, Giuseppe, l'asinello, il bue e i Re Magi, Dio che sta in cielo e nessuno lo può vedere, il Paradiso, l'Inferno il Purgatorio, i peccati e con questo bagaglio cultural-religioso il nostro ancora bambino delle elementari si appresta ad essere preso nella rete della Comunione e della Cresima: le famiglie sono colte da frenesia,occorre fare una bella festa con tanto di invitati ben vestiti e forniti di regali per il comunicando, che non aspetta altro, essendo questa dei regali l'unica cosa tangibile di fronte alla quale la purificazione dai peccati rimane cosa piuttosto lontana ed astratta.
Ah scusate, mi ero dimenticato della Confessione, già perché prima di comunicarsi prendendo quell'ostia, che se ci si pensa bene, essendo il corpo di Gesù, lo fa sentire un po' cannibale, il nostro deve  raccontare al prete i propri peccati, che guarda caso sono a quell'età quasi tutti di natura sessuale, dicasi pippe, con il prete che domanda: quante volte? E il ragazzino che risponde 10, 15…E allora i Paternoster e le Ave Maria con connessi Credo e Salve regina si sprecano.
Allora il ragazzino pur di evitare queste punizioni per quel periodo smette anche di farsi le pippe, anche se chiede al prete perché una cosa così bella sia peccato. Lui gli risponde che ogni volta che lo fa piange Gesù. Allora il ragazzetto, molto credulone, dopo averlo fatto, va a guardare se la statua di Gesù piange ed essendosi assicurato di no, intensifica la pratica cominciando a manifestare i primi dubbi sulle parole del prete, fino a quando in confessione non mente spudoratamente per evitare la penitenza, avendo sempre fatto confusione tra peccati veniali e peccati mortali.
A volte vorrebbe uscire dalla trappola del catechismo ma siccome va a scuola anche lì si ritrova il prete o il facente le veci laico, che non gli dice più come una volta di stare attenti a quello che fa perché Dio lo vede essendo dappertutto, ma gli assicura che lui non è lì per parlare di Dio ma dell'uomo e dei suoi problemi: una tecnica  raffinata per convincere il nostro a non chiedere l'esonero, tanto, anche se volesse, non potrebbe farlo non essendo maggiorenne ed essendo solitamente la maggior parte dei genitori contrari: meglio di no, non si sa mai, se poi ti prendono sott'occhio?
Ma procediamo con il bambino che è diventato ragazzo e comincia ad avere qualche esigenza indirizzata all'altro sesso, è un'età pericolosa, pensa il prete, occorre non farcelo sfuggire di mano altrimenti i peccati si sprecano, dobbiamo mettergli nella testa che certe cose si fanno solo dopo sposati, all'interno del matrimonio (possibilmente con una brava ragazza vergine) e solo per fare i figli, ma adesso sto esagerando, un po' di sesso sembra che sia permesso, ma senza eccessi, e comunque mai da soli (il peccato solitario), perché Gesù Bambino piange anche se lo fanno i grandi, ma soprattutto non si possono usare gli anticoncezionali di alcun tipo questo perché Gesù ha detto crescete e moltiplicatevi, insomma bisogna fare i figli e se non li potete mantenere non fa niente tanto ci pensa la Provvidenza: no la Previdenza sociale, proprio la Provvidenza divina, sì insomma Dio in persona, che chissà perché non interviene mai in Africa dove si sono moltiplicati forse un po' troppo.
E va bene, per modo di dire, fare tanti figli, ma almeno il preservativo per evitare l'aids si può usare? Ma no tanto non serve a niente perchè, a detta dei preti, il virus dell'aids è talmente piccolo che passa dai microbuchini della gomma. Ma allora che si deve fare? Semplice: castità, che come sappiamo, la storia insegna, è l'unica cosa che i preti stessi non fanno perché è una cosa contro natura cioè contro la natura che il buon Dio ci ha dato, quando ci ha fatto il pisellino e la pisellina. Ma stavamo tralasciando una cosa importante, e se il nostro ragazzo fosse venuto su un po' diciamo strano, se cioè non gli piacessero le ragazze ma altri ragazzi come lui, ma scherziamo?Il vizio contro natura è peccatissimo e allora che fare? Allora non deve esercitare, magari ci deve pensare ma non lo deve fare, in questo modo non sarebbe peccato, al massimo peccato veniale.
E se per questa repressione soffre un po' può sempre dedicare questa sofferenza a Gesù, e senza lamentarsi perché c'è chi in croce ha sofferto più di lui. Ma viene il giorno in cui il nostro è diventato un ometto e vuole mettere su famiglia, qui il prete sta all'erta, deve sposarsi in Chiesa, il matrimonio è un sacramento, che sarebbe come una specie di battesimo ma senz'acqua, ma anche qui con una gran festa e tanti regali e con il prete che dice pensateci bene perché siete condannati a stare insieme per tutta la vita perché è Dio che vi sposa mica io.
Qui una persona solo normale sarebbe presa dal panico, ma l'innamoramento è ciò su cui gioca il prete e il nostro ometto promette fedeltà eterna mentre guarda interessato una bella ragazza tra gli invitati. Fin qui tutto normale, ma se il nostro non avesse alcuna intenzione di sposarsi né in Chiesa né in Comune e intendesse, peccato dei peccati, solo convivere (l'orrore della coppia di fatto)? Non è possibile, ma perché? Perché la Chiesa ha stabilito così su suggerimento diretto di Dio, con cui solo lei trattiene rapporti e che le ha suggerito che deve essere lei a regolare i rapporti civili tra persone altrimenti, se lasciati liberi, gli esseri umani portano la società allo sfascio e si dannano le anime. Ad un certo punto al nostro marito e a sua moglie viene voglia di fare un bebè, lei rimane incinta, ma ben presto scopre che il feto presenta una grave anomalia al cervello, che lo condannerebbe ad una vita di sofferenze, e allora che fanno? Decidono di interrompere la gravidanza come permette la legge. Apriti cielo! Questo è un assassinio vero e proprio e quando moriranno e andranno nell'al di là sono fatti loro davanti al Padreterno, perchè il cristianesimo è la religione della sofferenza ed è un bene dunque mettere al mondo gente che soffre.
Ma la voglia di avere un figlio non passa, lo considerano un atto di amore, il più grande, e ci riprovano, ma prova e riprova questo non arriva allora pensano di rivolgersi alla fecondazione assistita per avere quel bimbo che tanto desiderano e che, si suppone, tanto ameranno, macché, la Chiesa lo vieta, non s'ha da fare, perché? Perché se tra gli embrioni ce n'è qualcuno poco sano lo si scarta, come buon senso vorrebbe, per utilizzare l'embrione sano e far nascere un bel bambino pieno di vita e salute. Questo per la Chiesa è un grave peccato che chiamano eugenetica, cioè miglioramento della razza, confondendo il nostro giovanotto che vuole un figlio sano con Hitler che invece ammazzava non gli embrioni ma le persone handicappate. Bisogna perciò correre ai ripari e a forza di ricattare i nostri politici, sempre proni al bacio della sacra pantofola in cambio dei sacri voti (non quelli che prendono i preti e le monache ma i voti veri che contano, quelli delle elezioni), riesce a far diventare la cosa un reato con la legge 40.
Allora al nostro uomo non rimane che andare in un paese più civile del nostro per fare lì in santa pace quell'atto d'amore che gli è stato impedito. Ad un certo punto il nostro purtroppo si ammala di una grave malattia genetica, la sla, e, sapendo come vanno queste malattie, si vuole cautelare facendo un testamento nel quale dice chiaramente che nel caso dovesse essergli impedita la parola o dovesse cadere in coma vorrebbe che gli fossero staccate le macchine che lo tengono in vita ed essere lasciato morire in pace, macchè neanche questo è possibile, e perché? Perché il papa ha stabilito che noi siamo figli di Dio, il quale è dunque nostro padre e perciò decide lui quando dobbiamo e come dobbiamo morire, ma siccome è un padre un po' assente e indaffarato a organizzare l'universo, ha delegato alla Chiesa la patria potestas, per cui quello che dicono i preti è la volontà di Dio, la vita ce l'ha data Lui guai a chi la tocca. E il nostro sulla sua vita non può decidere niente? No! Mica uno può decidere su una cosa che non è sua. Prima di morire però il nostro uomo voleva provare a curarsi con le cellule staminali embrionali, che devono essere ricavate appunto dall'embrione e devono essere messe a disposizione per la ricerca scientifica.
Altolà, fermi tutti! Ma stiamo scherzando, per fare ricerca dobbiamo ammazzare gli embrioni, non se ne parla nemmeno, che il malato si accontentasse delle cellule staminali adulte e imparasse ad aspettare e soffrisse in silenzio, un ammasso di poche cellule è più importante della vita di un essere umano sulla carrozzella. Gesù nel frattempo si sta rivoltando nel sepolcro, lui che i malati li amava tanto da guarirli, magari con i miracoli. Ah, dimenticavo ad un certo punto il nostro, prima di ammalarsi, si innamora di un'altra donna, essendo finiti i sentimenti che lo legavano a sua moglie, e vuole abbandonare il vecchio legame per crearne uno nuovo, non sia mai, il divorzio! Qui il diavolo ci ha messo lo zampino, bisogna allora allontanare l'indiavolato, basta con la comunione che si arrangiasse, è fuori della grazia!
La Chiesa non ammette il divorzio: non si può sciogliere ciò che Dio ha legato, a meno che la Sacra Rota, il tribunale ecclesiastico, non intervenga e dietro lauto pagamento con le scuse più fantasiose annulli il matrimonio di tale attore o di tal'altro personaggio pubblico, naturalmente su suggerimento di Dio e assistenza dello Spirito Santo. Ma torniamo a noi, il nostro dopo molte sofferenze è passato a miglior vita e si sa che voleva un funerale laico, ma i familiari supercattolicissimi non se la sentono di mandarlo di fronte al Padreterno senza la benedizione del prete e poi è la tradizione se si muore si va in chiesa, dove il prete dice a tutti che sono stati bravi padri, brave madri, grandi lavoratori e che sicuramente ora riposano tra gli angioletti. E così il nostro con l'ultima benedizione conclude un ciclo che era iniziato con l'acqua fredda in testa e finisce con gli schizzi dell'acqua santa, per fortuna al riparo della bara. Ma al nostro uomo può accadere che, avendo lottato strenuamente per avere staccate le macchine che lo tengono in vita, e avendo trovato un medico coraggioso che, nell'ambito della legge, viene incontro al suo diritto di scegliere come morire, gli venga negato il funerale in chiesa richiesto dalla moglie cattolica. Con quale motivazione il cardinalone assatanato d'amore per Dio ma scarsamente fornito di amore per l'uomo, lo lascia fuori della Chiesa? Perché, udite udite, ha osato decidere lui della sua morte scippando il monopolio alla Chiesa, la quale in questo ambito non ammette concorrenza!
Se le cose stanno così per quale motivo un essere umano adulto, intelligente, democratico, che ama la sua libertà tanto quanto quella degli altri, che vorrebbe semplicemente scegliere come vivere e come morire, dovrebbe essere cattolico, apostolico, romano, vaticano?
PS: il nostro protagonista è un uomo solo perché chi ha scritto è un uomo e non se l'è sentita di parlare in nome della donna, della sua vita, della sua libertà, delle imposizioni e delle offese che il clericalismo le riserva, ma questa rivista è aperta ad un analogo contributo da parte di una donna.

14 Dicembre 2009   |   articoli   |   Tags: