Accontentato!

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Tutti conoscono il professor Antonino Zichichi, fisico di indubbio valore e uomo di granitica fede. Dispensatore inoltre di saggezza e conoscenza a tutti i livelli ( difese vigorosamente, fra l'altro, tempo fa, la tesi sostenente che il 1999 era l' ultimo anno del millennio … ricorderete ).


La sua profonda fede gli impedisce di accettare la teoria della
evoluzione delle specie viventi. Padronissimo. Il fatto è che supporta
questa sua opinione con argomenti non mancanti di una base razionale.
L'evoluzionismo non è scienza galileiana ( ossia oggi è come dire:
scienza tout court ) perchè manca di una caratteristica essenziale per
potersi dire tale: la riproducibilità dei fenomeni da essa studiati.
C'è però una novità. I Genetisti M. Ronshaugen, N. e W. Mc Ginnis dell'università della California a San Diego hanno riprodotto in laboratorio
i meccanismi di passaggio da una specie animale ad un'altra. Una delle
principali obiezioni dei creazionisti ( quelli che sostengono l'idea
della creazione del mondo 'di getto' da parte del dio biblico – quindi
cari al nostro prof. – e si contrappongono all'evoluzionismo. Come se
all'altro capo del filo ci fossero loro; fra
l'altro! ) consiste
nel sostenere che il giuoco delle mutazioni genetiche possa produrre
cambiamenti all'interno di una stessa specie ( maggiori o minori
dimensioni, parti anatomiche più o meno sviluppate, diverso colore ecc.
), ma mai può far passare da una specie ad un'altra. L'errore dei
creazionisti sembra essere quello di trascurare la differenza tra geni
'generici': quelli presiedenti le variazioni intraspecifiche, e geni
così detti omeotici: quelli che regolano l'intero piano di sviluppo
dell'embrione. Una variazione anche minimadi questi può produrre, di
colpo, appunto, una specie del tutto diversa, come i genetisti
sospettavano da tempo. I tre summenzionati biologi sono riusciti a
riprodurre due piccolissime mutazioni, avvenute spontaneamente in
natura circa 400 milioni di anni fa tramite le quali, in un sol colpo,
si passò da un artropodo, l'artemia, detta anche scampetto della
salamoia, ad un insetto, la drosofila, il ben noto moscerino dell'aceto.
Siamo lieti che il prof. Zichichi sia stato finalmente accontentato. Forza Nino!

22 Maggio 2008   |   articoli   |   Tags: