Prove tecniche di pio governo

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In rete ha generato stupore la notizia che a Bologna, città amministrata dal centrosinistra, il PD abbia fatto passare il rinnovo del finanziamento locale alle scuole private adottando la ben nota tecnica del “salto della quaglia”, cioè cambiando maggioranza e votando assieme alla presunta opposizione rappresentata dal Pdl.
Anche Fiorella Mannoia sulla sua pagina di facebook ha commentato la notizia con le parole «Non sanno piú chi sono, non si distinguono piú dagli altri…che tristezza!!!! ».
Ci stupiamo di tanto stupore!
Occorre evidentemente ricordare che da diversi anni il PD governa a maggioranze alterne in tutta Italia, facendo passare quello che gli aggrada o con l’aiuto della sinistra radicale o, quando necessario, cambiando maggioranza e votando insieme alla destra quando gli fa più comodo; non esitando a creare spaccature interne a se stesso se necessario.
Emblematico fu il caso di Terni dove nel 2009 le neonata giunta Di Girolamo bocciò l’istituzione del registro dei Testamenti Biologici con la sua ala ex-margherita che votò con l’opposizione di destra. Esempi del genere ci sono un po’ ovunque lungo lo stivale.
La posizione sul finanziamento alle scuole private invece è roba ancora più vecchia, roba di prima del Pd. Rinfrescando la memoria della recente storia italiana si scopre facilmente che il primo governo a foraggiare la scuola privata fu quello di D’Alema… dopo aver ribattuto gli attacchi clericali di quarant’anni di Democrazia Cristiana la prima maggioranza a guida di un ex-comunista violò in modo irreparabile la Costituzione.
Quindi, davvero, di cosa ci stiamo meravigliando?
Del Pd? Ormai non vale più neanche la pena parlarne…
Dell’opportunismo dei politici? Ma neanche i bambini si meravigliano più…
Del fatto che la Costituzione è carta straccia? Prima o poi occorre smettere di credere alle favole.
Il dato di fatto, che come su queste pagine abbiamo più volte sottolineato, è che attualmente nel nostro paese non esiste nessuna forza politica affidabile dal punto di vista laico, per lo meno non quelle che hanno qualche speranza di contare realmente qualcosa.
Cosa fare quindi? Per esempio iniziare a far pesare il proprio voto e punire per prime proprio quelle forze politiche che si professano laiche ma poi barattano i diritti civili e le carte costituzionali per una manciata di voti in più.
La strada forse è ancora lunga… ma come dice un vecchio proverbio giapponese “se non si fanno i primi passi sarà infinita”.

Alessandro Chiometti

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