Non è certo il politically correct la base dell’ipocrisia

Pubblicato da

 papa-francesco_h_partbDal Devoto Oli, Politicamente corretto: Di condotta, comportamento, modo di dire improntato al pieno rispetto dell’identità politica , etnica, religiosa, sessuale, sociale, ecc. di altri soggetti. (estens.) Rispettoso nei confronti di soggetti deboli o minoritari.

L’uscita di Bergoglio questa mattina può aver sorpreso solo chi non è abituato a seguire le crociate dei probi cattolici in rete, in realtà sono diversi anni che i probi cattolici si lamentano continuamente nel confronto (in particolare quello on-line dove tutto o quasi rimane scritto) per non potere usare il linguaggio a loro consono. Ovvero, si lamentano perché non possono più dire che “i froci sono malati di mente”, che gli “atei sono bestie senza morale” o che gli “islamici sono pedofili”, pena la cacciata dal forum di discussione del moderatore che per l’appunto applica la censura del politically correct.

Il fatto che il Papa oggi abbia avallato questa posizione è segno evidente delle sue arretrate posizioni conservatrici che piano piano verranno fuori in maniera preponderante e non basterà un “buonasera” detto con il sorriso o la croce di ferro a posto di quella d’oro a mascherarle.

Che “il linguaggio socialmente educato” sia incline “all’ipocrisia”, è un’assurdità bella e buona che possiamo sicuramente segnare come la prima caduta di stile di Papa Francesco.

È il segno di un uomo abituato ad essere potente e rappresentante di una larga maggioranza che si trova ingoffato nel confrontarsi civilmente con il prossimo e con chi la pensa diversamente da lui.

Che i cattolici non usino un linguaggio corretto (o per lo meno molti di loro) lo sappiamo benissimo, basta ricordare il prode crociato Ignazio La Russa quando urlava in televisione “potete morire” a chi aveva fatto ricorso all’Ue per veder riconosciuto il diritto di avere luoghi pubblici non marchiati dai crocifissi.

Il politicamente corretto è invece alla base di discussioni civili, della tolleranza, e del rispetto per il prossimo; imparare a sostenere le proprie opinioni senza insultare e denigrare quelle altrui, cosa che per molti cattolici è difficile se non impossibile.

L’ipocrisia invece è una cosa diversa, è la doppia morale pubblica-privata, sono le persone che consigliano di non sollevare certi temi ma di risolverli in privato, come facevano con Beppino Englaro quando lo accusavano di aver reso pubblica una questione che privatamente poteva essere risolta in modo indolore per tutti. Sono coloro che consigliano ad un omosessuale di sposarsi in modo da far contenta la famiglia.

Questa è ipocrisia, tanto per esser chiari nel linguaggio.

 Alessandro Chiometti

articoli, blog   |   Tags: , , ,