Medjugorje, è tutto falso

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“…Medjugorje, apoteosi dell’inganno, dell’ipocrisia, della doppiezza e monumento alla credulità, all’illusione, alla lucida umana follia.”

Queste le durissime parole con cui Marco Corvaglia conclude il suo saggio di indagine e analisi critica su quello che è il fenomeno mistico più noto degli ultimi decenni.

Se vi sembrano parole fuori luogo, non appropriate, irrispettose o quant’altro è solo perché ancora non avete letto il suo libro.

Quello che è successo a Medjugorje dal 1981 a oggi si può definire in poche parole come una colossale propaganda mediatica basata sul nulla. O meglio sulle parole di pochi adolescenti che asseriscono di “vedere la madonna”, e grazie a questo hanno “svoltato” la loro vita.

Intorno a loro si è eretta una delle più potenti macchine di disinformazione di massa che la storia ricordi.

Nulla si è salvato di fronte a questa mistica macchina da guerra.

Risultati dei test “scientifici” corretti, cambiati, mistificati, interpretati e quindi propagandanti dai medjugoriani (medjugorjsti? medjugoresi? mah, d’ora in poi per comodità, Socci & company)  in tutto il mondo.

Miracoli del sole ripresi con la propria telecamera facendo scattare l’esposimetro e spacciati per autentici nel world wide web con imperioso sprezzo del ridicolo.

Congregazioni spuntate come funghi in ogni parte del mondo, che sulla base di presunti messaggi mariani hanno raccolto miliardi di dollari/euro.

Niente si salva nell’analisi impietosa di Marco Corvaglia. Persino gli attestati di buona fede che lo stesso autore concede a individui che hanno orbitato, o orbitano tutt’ora, intorno al fenomeno Medjugorje, visti con un occhio leggermente più malizioso risultano fin troppo generosi.

I fatti in realtà sono molto semplici. Dei ragazzi (uomini ormai) dicono di vedere la madonna. Quali prove abbiamo che non ci stanno prendendo in giro? Hanno fatto forse una previsione che si è avverata? No. Hanno forse mostrato di conoscere segreti di cui non potevano essere a conoscenza? No. In pratica abbiamo un solo motivo per asserire che stanno dicendo la verità e non ci stanno prendendo in giro? No.

L’argomentazione più ridicola dei Socci & company risultano essere proprio i cosiddetti test “scientifici” che sarebbero stati effettuati sui veggenti.

Tali test (incompleti, ridicoli, fatti sempre e solo da persone che avevano già votato l’anima all’apparizione della madonna) sono stati interpretati nei modi più fantasiosi. Tanto per fare un esempio, un indizio di soprannaturalità all’inizio era ritenuto il fatto che la pupilla di una veggente non reagisse alla luce durante l’estasi. Al ripetere del test, e verificato che invece reagiva correttamente alla luce, questo stesso reagire correttamente è interpretato (da Socci & company, chiaro) lo stesso come indizio di soprannaturalità. E poi noi scettici non dovremmo essere cattivi? Sempre troppo buoni siamo di fronte a questa gente…

Il saggio di Corvaglia è una miniera inesauribile di informazioni sul come non dovrebbe essere fatta un’indagine scientifica su un presunto fenomeno paranormale, di come non dovrebbero essere interpretati a proprio uso e consumo i dati di un’indagine di questo genere, di come dovremmo essere tutti un po’ più razionali per non cadere nelle maglie del primo ciarlatano di passaggio.

In sintesi è un’ennesima smentita della famosa fesseria pronunciata per la prima volta da Chesterton secondo cui “chi smette di credere in dio crede in tutto”. Medjugorje dimostra che in realtà è vero l’esatto contrario, ovvero che buona parte di coloro che credono in dio sono disposti a credere a tutto.

Corvaglia smentisce poi una delle tante falsità che Socci & company ripetono incessantemente quando si parla di Medjugorje, ovvero la favoletta che la Chiesa Cattolica non prende una posizione sul fenomeno perché non può farlo finché non finiscono le apparizioni. Questo per loro sarebbe molto comodo e utile, peccato che è falso. La Chiesa ha istituito già delle commissioni, queste hanno esaurito il loro lavoro e il responso è “non è evidente la soprannaturalità”.

Gli altri due giudizi possibili potevano essere “è evidente la soprannaturalità” o “è evidente la non soprannaturalità”.

Quindi la presa di posizione della Chiesa Cattolica è semplice, non si rileva nulla di soprannaturale in Medjugorje. Ogni altra speculazione è gratuita o palesemente inventata.

Da fonti, diciamo così, abbastanza certe ma non rivelabili, è noto che Marco Corvaglia non accetterà inviti a presentare i suoi lavori da associazioni, come la nostra, dichiaratamente anticlericali.

Forse, e sottolineo il forse, l’autore così facendo non vuole prestare il fianco a facili critiche del tipo “Corvaglia collabora con  Civiltà Laica (o l’UAAR, o axteismo) è ovvio che faccia un libro contro i miracoli”.

In tal senso possiamo rassicurare l’autore. Non si faccia scrupoli, è stato sicuramente già inquadrato, catalogato e schedato come “cattivo laicista impertinente ed impenitente” da tempo.

Ma ricordiamo, per concludere, il mai troppo citato Dostoevskji: “Non appena l’uomo rifiuti il miracolo, subito rifiuterà anche Dio, giacchè l’uomo va in cerca non tanto di Dio, quanto dei miracoli e quindi, dato che rimanere senza miracoli eccede le capacità dell’uomo, questi si fabbricherà dei miracoli nuovi, a modo suo, e finirà col genuflettersi davanti al miracolo del ciarlatano, dinanzi al sortilegio della ciana, fosse pure mille volte ribelle, eretico e ateo."

Medjugorje, per l’appunto.

J. Mnemonic

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