Ma Chiaberge è infallibile?

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Dico la verità, stavo proprio aspettando il primo che esibiva il suo astio verso Stephen Hawking reo di aver messo per iscritto il segreto di pulcinella. Ovvero che dio è un ipotesi non necessaria per giustificare “la vita, l’universo e tutto quanto” come diceva Douglas Adams (a proposito di atei doc).

Niente di nuovo sotto il sole, intendiamoci, roba che Laplace aveva già scoperto da un sacco di tempo, ma chissà perché da un po’ di tempo circolava sui mass media la favoletta che “poca scienza allontana da dio, molta scienza avvicina a lui”, ovvero si dava per scontato che i grandi scienziati fossero tutti “credenti” (senza ovviamente specificare in cosa, come si fa nel caso di Einstein).

Ora, dopo che questa condizione di “ipotesi non necessaria” è stata nuovamente messa per iscritto da uno dei più grandi matematici e astrofisici contemporanei, ero certo che i primi incauti commenti dei credenti delusi non avrebbero tardato.

Il primo di cui ho notizia è quello di Riccardo Chiaberge che dal sito de “Il fatto quotidiano” ha premura di mettere tutti noi a conoscenza del fatto che a lui “Hawking non lo convince neanche un po’”. Ora senza scomodare il Grande Capo Estiqaatsi [1] per avere un commento su questa affermazione, vediamo con quali sublimi argomentazioni il Chiaberge argomenta questa presa di posizione destinata a scuotere la comunità scientifica.

Insomma, ci dovranno pur essere… uno dice “Stephen Hawking non mi convince neanche un po’” e poi dovrebbe aggiungere “per questo, questo e quest’altro motivo”.

Scorro le poche righe chiabergiane e…. nulla!

Un paio di affermazioni strampalate del tipo: “esultano i militanti della Uaar” (chi? come? quando? non mi risulta, semmai hanno preso atto dell’ennesima presa di posizione non fideistica da parte di uno scienziato); oppure “quando sento parlare Odifreddi o Margherita Hack […] mi viene immediatamente una crisi mistica e corro alla più vicina parrocchia” (ESTIQAATSI… pensa che…Piergiorgio e Margherita molto tristi di questo fatto); poi la scoperta dell’acqua calda che non poteva mancare “L’atteggiamento del vero laico non può che essere un sano scetticismo a 360 gradi verso ogni tipo di dogma e di verità rivelata” ; e poi si conclude con la pontificata finale: “da Ratzinger a Hawking, sono tutti fallibili”.

Ora viene da chiedersi, se il Chiaberge non sa che dire sull’ipotesi di Hawking perché deve comunque aprir bocca?

Ho lungamente cercato in rete informazioni sul curriculum del giornalista, non mi risulta sia laureato in fisica o astrofisica perché le sue esternazioni possano avere un peso “di per se”. Quindi, se proprio uno vuol esprimere una critica su un argomento scientifico deve ARGOMENTARE e DISQUISIRE e queste argomentazioni saranno a loro volta valutate e soppesate. Ma dire: “non mi convince” senza spiegare perché o sostenere impudentemente che la teoria delle superstringhe e del multiverso appartiene alla metafisica e non alla scienza, equivale ad aprire la bocca e dargli fiato tanto per far scivolare fuori il rancore dovuto al fatto che qualcuno più in gamba di noi ci ha detto che la befana non esiste. Parafrasando il comico Guzzanti che impersona “padre Pizzaro” verrebbe da dire: “Ci sono le equazioni, studia!”.

Oppure Riccardo Chiaberge dopo aver rivelato a tutti l’indiscutibile verità che anche Stephen Hawking è fallibile, si è dimenticato di aggiungere che Riccardo Chiaberge è infallibile?

Alessandro Chiometti

[1] da Wikipedia : Grande Capo Estiqaatsi: pellerossa capo sciamano della tribù dei Cherokee ed opinionista del programma radiofonico 610, viene chiamato quotidianamente ad esprimere il suo parere su "importantissime" notizie di cronaca rosa. È solito iniziare ogni sua frase dicendo "Estiqaatsi… Pensa che…"; prova a dirlo e sperimenterai l’effetto. Durante una sua vacanza è stato sostituito dal nonno, Estigranqaatsi, che ha commentato una notizia a febbraio 2008 causa assenza del nipote (avrebbe avuto un impegno urgente).

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