L’unto del signore

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Grazie a questo libro di Ferruccio Pinotti (ed. BUR 2009) viene finalmente chiarito un importante equivoco della storia recente del nostro paese.

Le forze che hanno sostenuto e che sostengono tutt’ora Silvio Berlusconi sono sempre riconducibili alla finanza cattolica; la cosiddetta “finanza bianca” che negli ultimi anni ha vinto su tutti i fronti la battaglia con la finanza laica italiana.

Fin dagli albori (Edilnord, la banca Rasini, Milano 2) il Cavaliere è sempre stato vicinissimo agli ambienti più conservatori del mondo cattolico italiano e internazionale (inclusa la potentissima organizzazione dell’Opus Dei a cui va il merito di far incontrare il futuro Presidente del Consiglio con Marcello Dell’Utri che sarà il suo braccio destro per tutta la vita).

Ricostruendo il lungo operato dei suoi quattro governi poi, non ci sono dubbi sul perché la Chiesa Cattolica Apostolica Romana sostenga apertamente e senza troppe remore il suo operato. Sostegno che non è mai mancato, nonostante le sempre più numerose istanze di protesta da parte dei “cattolici di base”.

Se nel 2006 la coalizione della Casa delle libertà si è potuta permettere di inviare a tutte le parrocchie un opuscolo con cui si invitavano tutti i cattolici a votare per il centro destra e si incoraggiavano i parroci a far propaganda politica in tal senso, senza che nessuna voce ufficiale della Chiesa si sia levata in protesta, un motivo ci sarà pure.

Anzi. Non un motivo… ma molteplici come ci ricorda il bravo Pinotti nella parte centrale del suo lavoro. Dall’esenzione dell’ICI (regalo plurimiliardario senza precedenti), al finanziamento delle scuole private cattoliche, ai recenti fatti di cronaca (Eluana Englaro) è una storia di continue sottomissioni alla volontà oltreteverina.

Poco conta che nei fatti il signor B. non sia un modello esemplare di cattolico, così come lo vorrebbe il vangelo. Alla Santa Romana Chiesa questo non è mai interessato. Come ricorda l’autore infatti, grandi cattolici come De Gasperi furono malvisti oltretevere perché si rifiutavano di “eseguire gli ordini”. Cosa imperdonabile in una gerarchia verticale ed assolutista come quella della Chiesa Cattolica.

Del resto, come il pontefice ha recentemente ricordato, Dio punisce le colpe ma protegge i peccatori, quindi il peccatore non ha niente di cui preoccuparsi, visto che c’è niente po’ po’ di meno che il dio ratzingeriano a proteggerlo.

Degli altri dei, venerati da quei poveri parroci di frontiera che continuano a chiedersi come sia possibile che la loro chiesa appoggi una figura cosi vicina al libertinaggio ed emblema di quel capitalismo selvaggio tanto stigmatizzato dal precedente pontefice (almeno a parole, quando non si trattava di risanare i debiti dovuti a sciagurati finanziamenti ai movimenti dell’est in funzione anticomunista), degli altri dei dicevamo, non sembra che le gerarchie cattoliche se ne preoccupino molto. Evidentemente hanno rassicurazioni dall’alto, per così dire, su chi andrà all’inferno e chi no.

Tornando al libro, Pinotti fa capire molte cose (a chi le vuole capire, ovviamente), non ultima in ordine di importanza, anche sul perché di repentini e apparentemente inspiegabili cambi di orientamento di un partito come la Lega Nord che è passato da un anticlericalismo feroce ad essere il primo difensore del cattolicesimo nel nostro paese. Non è da sottovalutare il fatto che lo stemma dello spadone di Alberto da Giussano da qualche tempo a questa parte sia proprietà dell’unto del signore…

Insomma un nuovo ottimo lavoro di Ferruccio Pinotti che dopo “Opus Dei Segreta” e “Olocausto Bianco” si conferma bravissimo nello svolgere il suo lavoro di giornalista d’inchiesta. Specie sempre più rara di questi tempi nel nostro paese, speriamo che non ci si debba rivolgere al WWF per salvaguardarla.

J. Mnemonic

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