L’Italia è di Berlusconi

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Finalmente si è conclusa l'ennesima pantomima.

Un paese bloccato per settimane nell'attesa di una votazione parlamentare di sfiducia in piena crisi economica è roba che non si potrebbe vedere neanche nei fumetti di topolino, figuriamoci in un paese occidentale attanagliato da una crisi senza precedenti e di cui non si vede neanche lontanamente la fine.

Irresponsabili tutti.

Irresponsabile la presunta opposizione che spera da mesi in un governo tecnico di “responsabilità nazionale” dimostrando di non conoscere neanche la più basilare regola della democrazia, ovvero chi vince governa (e se ne assume le responsabilità) e chi perde fa opposizione e si prepara per la prossima tornata.

Irresponsabile il governo che interrompe per due settimane i lavori delle camere, che nella terribile situazione in cui versa l'Italia non si dovrebbero interrompere neanche in caso di bombardamento da parte della Francia.

Irresponsabile il folgorato sulla via di Damasco Gianfranco Fini, che non sa tenersi stretti i suoi fuoriusciti dal governo neanche il tempo sufficiente per evitare la più brutta figura della sua vita, alla prima conta seria le sue truppe si squagliano come neve al sole e lo lasciano con il classico cerino in mano.

Il tutto nella più paradossale delle situazioni, ovvero che se si riandasse a votare oggi quasi sicuramente la persona indicata dall'elettorato per governare il paese sarebbe ancora una volta il Cavaliere di Arcore.

Quindi, cui prodest tutto ciò, se non al Cavaliere stesso?

Ha vinto l'ennesima prova di forza, per l'ennesima volta ha dimostrato di poter supplire all'uscita di forze della sua coalizione semplicemente buttando il suo portafogli sul tavolo delle trattative, per l'ennesima volta ha umiliato chi aveva messo in serbo lo champagne per l'occasione.

Insomma prima o poi dovremmo pure accettarlo il fatto che “L'Italia non è di destra ne' di sinistra, L'Italia è di Berlusconi”, come diceva saggiamente Corrado Guzzanti in una delle sue più riuscite imitazioni, quella di Rutelli.

Per cambiare le cose in questo paese si è avuta ben più di una possibilità, non è stato fatto per precisa scelta politica, e quindi non resta che lasciare che il Caimano si consumi lentamente governando quello che è il suo terreno personale. Ottenuto grazie a Craxi, alla finanza bianca, a leggi compiacenti e soprattutto a una sedicente sinistra che ha (mal)governato il paese riconsegnandolo sempre nelle sue mani.

Per favore, ora piantatela e vedete di crescere invece di frignare come bambini.

 

Alessandro Chiometti

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