Le perenni fatiche del giornalista a caccia di scoop

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Vale la pena comprare il Giornale dell'Umbria solo per assistere alle perenni fatiche di Arnaldo Casali, infatti è sempre interessante nonché divertente verificare cosa abbia capito il suddetto giornalista dei fatti che gli sono stati riferiti.

Esaminiamo il suo ultimo articolo inerente alla crescente protesta verso gli Eventi Valentiniani e il loro finanziamento pubblico nella nostra città.

Dice il Casali: “Venerdì scorso, infatti, Fabrini ha convocato i firmatari della lettera al vetriolo[…]”. Falso. Come spiegato telefonicamente al giornalista sia da me che dai responsabili dell'Associazione Demetra Fabrini NON ha convocato tutti i firmatari della lettera ma ha cercato un contatto informale con qualcuno che per diverse circostanze conosceva per ascoltare cosa avevamo da “proporre” ed esporre quello che lui aveva da offrire.

In realtà solo due delle quattordici associazioni firmatarie si sono presentate all’appuntamento con Fabrini: Civiltà Laica e Demetra, mentre le restanti […]hanno disertato l’invito”

Falso. Come spiegato al Casali dato che l'incontro era solo in via informale l'assessore non ha convocato tutti quindi nessuno ha declinato nessun invito (però scriverlo fa effetto, lo immagino).

Quel che è certo è che difficilmente il fronte del “no” a Fabrini resterà unito.” Come preannunciavo è sempre divertente assistere alle elucubrazioni del Casali, riesce a sbagliare anche quando già sapeva che il “no” era pressoché unanime con forse un unica eccezione che poi, come prevedibile, è rientrata.

[…]Civiltà Laica, che dopo un acceso dibattito interno ha declinato l’invito di Fabrini[…]”. È evidente che il Casali ha spie ovunque, ma è altrettanto evidente che queste devono lavorare un po' meglio per guadagnarsi la pagnotta. Il dibattito, tutt'altro che acceso, è stato pacatissimo e civile nonché inevitabilmente laico. Ha prevalso una linea che come presidente gli ho riportato a fronte della sua telefonata, spiegandogli che era una posizione limpida e comprensibilissima. Dato che rifiutiamo l'esistenza stessa dell'assessorato agli E.V. non ci sembra giusto prendere finanziamenti dallo stesso. Abituato ai veleni della curia chissà cosa deve essersi immaginato l'Arnaldo.

E veniamo all'immancabile apoteosi finale. “Eppure, paradossalmente, un’associazione che critica l’ingerenza della religione nella cultura avrebbe dovuto vedere di buon occhio un San Valentino visto più come risorsa turistica che come cuore delle politiche culturali della città. Paradossi del laicismo. O della politica.”

Dunque ricapitolando, non solo il Casali non riporta la mia risposta a questa asserzione che mi aveva fatto telefonicamente ma la ripropone con enfasi, convinto evidentemente di aver trovato chissà quale chiavistello per mettere in ridicolo l'Associazione Civiltà Laica. Non posso che scrivere quanto già detto a lui per telefono, sperando che qualcuno a differenza del Casali riesca a comprenderlo.

I festeggiamenti di un santo sono espressione di una cultura, quella cattolica; come tali (se si reputano degni di finanziamento pubblico) vanno gestiti dall'Assessorato alla Cultura che ha sottomano il polso di tutta la situazione e sa quanti finanziamenti la cultura cattolica già prende da questa città e può valutare se è il caso di dargliene altri oppure no. Estraniarli dall'assessorato competenza significa creare eventi di serie A ed eventi di serie B e porre il Santo su un piedistallo rispetto a tutto il resto consentendo di avere finanziamenti cospicui anche in periodi di crisi assoluta come quelli degli ultimi due anni.

L'Assessorato al Turismo invece avrebbe invece tanto da lavorare in una zona turisticamente depressa come quella ternana a prescindere dal santo patrono, e dovrebbe far si che questa risorsa (il turismo) si sviluppi non solo in funzione della settimana di festeggiamenti sacri ma anche e soprattutto nel resto dell'anno.

Più chiaro di così…

 Alessandro Chiometti

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