Le notizie che mancano: la tortura di Giovanni Nuvoli

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C’è da capirli questi poveri telegiornalisti della RAI, di La7 e di Mediaset… hanno così tante notizie da mandare in onda di questo periodo che qualcosa può sfuggire.

Innanzitutto c’è il servizio riciclato incessantemente da vent’anni sulla pericolosità dell’esposizione al sole senza la crema solare con fattore di protezione 188, poi l’invasione di meduse sulle coste spagnole, poi la pesca del calamaro gigante, poi le raccomandazioni sull’uso dell’aria condizionata, poi i servizi sulle piogge torrenziali in Guatemala, poi le sfilate di moda di Armani, Valentino e compagnia bella (bella si fa per dire), poi le immancabili dichiarazioni di Corona, poi l’allarme per un dentifricio contraffatto che potrebbe causare lieve indigestione solo se ne vengono ingurgitati venti tubetti (compresa la plastica dei tubetti, si intende)… come si fa a trovare spazio per aggiornare il pubblico italiano sulla situazione di Giovanni Nuvoli?

Dovrebbero chiederlo a MTV come si fa, visto che ieri sera (13 Luglio) è stato l’unico TG a mandare in onda la notizia che a Giovanni Nuvoli è stato impedito grazie alla forza armata (pubblica) di porre fine alle sue sofferenze. Quando sembrava tutto predisposto per il distacco del respiratore che lo tiene in vita, la procura delle Repubblica (PUR DICHIARANDOSI NON COMPETENTE IN MATERIA), invia i carabinieri (con i pennacchi e con le armi?) a verificare (o ad intimorire?) le azioni del medico Tommaso Ciacca che si era dichiarato disponibile a staccare il respiratore.

Di fronte a tutto ciò Giovanni Nuvoli ha ripreso lo sciopero della fame e della sete. Unico metodo per smettere di soffrire che (forse) i bigotti nostrani non possono controllare.

È evidente che le TV maggiori stanno rispettando il diktat impostogli dopo il clamore suscitato dal caso Welby e oramai evitano accuratamente anche solo di accennare a casi analoghi; la scottatura dovuta alle numerose figuracce fatte in quell’occasione (culminate con la negazione della chiesa per i funerali, dopo che poco tempo prima gli alti porporati avevano aperto le porte delle cattedrali per un dittatore sanguinario come Pinochet) brucia ancora; quindi in totale assenza di argomenti di fronte a chi vuole che sia rispettato l’art. 32 della costituzione italiana, il partito clericale trasversale che è sempre al potere nel nostro paese sta facendo muro.

Hanno torto marcio sulla questione? Bene, la questione non esiste. Non esiste Giovanni Nuvoli e non esistono centinaia di altri casi simili, non è vero che in Italia c’è un buco di legislatura e mi raccomando che magari si rispolverino i complotti sulla morte di lady D. facendo cadere le braccia (e altro…) ai telespettatori ma non si parli più nei nostri media di eutanasia o del diritto di morire senza soffrire.

Nel frattempo la burocrazia e l’ottusità del nostro paese continuano a permettere di torturare Giovanni Nuvoli, ed per assicurarsi che il dolore patito da un uomo che pesa 35kg (in fronte al suo metro e ottantaquattro di altezza) non abbia fine, hanno imposto anche delle guardie armate nella sua abitazione (l’avranno mica scambiato per Provenzano?).

La situazione è riportata con estrema cura sul sito dell’Associazione Luca Coscioni, che ringraziamo una volta di più di esistere e di raccontarci quello che gli altri hanno paura di farci sapere. Ovvero che nel nostro “democratico” paese non siamo liberi di disporre della nostra vita.

Oltre a segnalare come la censura questa volta abbia colpito anche Internet (i siti di “informazione” più visitati come www.repubblica.it o www.corriere.it non hanno detto una parola sull’argomento, complimenti vivissimi), non possiamo far altro… se non testimoniare, scrivere ai giornali, ai nostri dipendenti che siedono in parlamento, reclamare i nostri diritti… quello che facciamo sempre insomma. Con buona pace dei bigotti nostrani.

Alessandro Chiometti

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