La crociata di Lady Mastella

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L’Italietta di padre Pio, del sangue di san Gennaro e delle apparizioni, che fa della religione non un valore spirituale personale ma un principio ‘culturale’ da estendere de iure a tutta la cittadinanza, ha colpito ancora, stavolta nel beneventano. Dopo i clamori sollevati a mezzo stampa da un paesino del varesotto, in subbuglio per il rifiuto del consiglio dell’Istituto comprensivo locale alla benedizione natalizia, qualche centinaio di chilometri più a sud i genitori della scuola «Nicola Sala» di Benevento, guidati dal parroco della zona, raccolgono firme per chiedere alla dirigente scolastica il motivo della ingiustificata rimozione di due madonnine dai locali scolastici. Ma il parroco non ha la visibilità adatta per sollevare lo ‘scandalo’ a livello istituzionale, così i genitori si sono procurati l’appoggio del politico più in vista del beneventano, l’ex presidente del Consiglio regionale campano  Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella, tuttora consigliere regionale.

La signora, come è noto, vanta un curriculum giudiziario di tutto rispetto essendo accusata, insieme al marito, di aver creato «un’associazione per delinquere, operante prevalentemente nella regione Campania, finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di delitti contro la Pubblica amministrazione e, soprattutto, all’acquisizione del controllo delle attività pubbliche di concorso e gare pubbliche bandite dagli Enti territoriali campani, attraverso la realizzazione di reati di falsità ideologica, turbata libertà degli incanti, corruzioni, abuso di ufficio e rilevazioni del segreto di ufficio». E, tanto per rinfrescare la memoria, non mancano accuse di tentata concussione ai danni del direttore generale dell’ospedale San Sebastiano di Caserta allo scopo di «procacciare favori, appalti, posti, incarichi dirigenziali e primariati a membri dell’Udeur» nonché di truffa ed estorsione nella gestione di Iside Nova, una onlus che realizza eventi con sede a Ceppaloni. Alcuni di questi capi di imputazione le costarono il divieto di dimora in Campania e la sospensione dalla presidenza del Consiglio regionale e dalla carica di consigliere.

Ma cosa importa dei pregressi e delle accuse – tutte da dimostrare – a carico di Lady Mastella? La sua devozione conta, agli occhi dei suoi concittadini (che, per inciso, l’hanno rieletta consigliere regionale), molto di più. Vuoi mettere l’importanza della difesa dei simboli religiosi nelle scuole rispetto a presunti delitti contro la pubblica amministrazione, truffa, estorsione, concussione, perpetrati da un gestore della cosa pubblica?

Ed ecco come la Lonardo si scaglia contro la decisione della dirigente scolastica: «Il problema, come è ovvio non è certamente di ordine confessionale ma segnatamente culturale. Si tratta di difendere le nostre radici, le nostre tradizioni, prima ancora delle convinzioni religiose. Specialmente in un momento così delicato. Non comprendo come si possa giungere a un tale gesto che nulla ha a che fare con il confronto tra diverse idee e diverse convinzioni religiose. Sono ancor di più amareggiata e preoccupata – continua – perché tale gesto di vera incultura ideologica si sarebbe consumato all’interno di una scuola elementare, ovvero dentro una istituzione che ha come suo primo compito quello educativo, una istituzione che dovrebbe innanzitutto promuovere i principi universali del dialogo, della tolleranza, della vera libertà religiosa. Una istituzione che dovrebbe preoccuparsi di promuovere i valori fondanti della nostra civiltà».

Se qualcuno ancora crede, ingenuamente, che i primi valori fondanti della nostra civiltà debbano essere l’onestà e il rispetto per il bene pubblico, evidentemente sbaglia di grosso. Se poi si ostina anche nel pensare che non è la rimozione, ma semmai l’installazione di simboli sacri nelle scuole laiche della Repubblica a dover richiedere esplicite giustificazioni (che comunque non otterrebbero il placet costituzionale), è proprio un inguaribile e vetusto ideologista.

Solo da noi l’imposizione di emblemi cattolici a tutti i cittadini viene percepita come affermazione della libertà religiosa. Ma d’altronde solo da noi inquisiti e condannati ottengono tanti voti da essere eletti in Parlamento o nelle amministrazioni pubbliche. Sandra Lonardo e le statuine mariane della scuola beneventana hanno l’innegabile pregio di sintetizzare, in una sola e marginale vicenda, le abnormi contraddizioni degli italiani.

Cecilia M. Calamani – Cronache Laiche

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