Io mi candido, tu ti candidi, egli lo candidiamo noi

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Lo ripetiamo spesso, certe cose ai nostri amici non italiani non sappiamo come spiegarle. Ci mettiamo tutta la buona volontà ma non ci riusciamo, probabilmente perché siamo i primi a non capirle.

Ci chiedono: perché governa Monti e non uno regolarmente eletto dal popolo?

Perché alla caduta di Berlusconi la “sinistra” che avrebbe vinto le elezioni a mani basse anche se avesse presentato Ciccio di Nonna Papera ha avuto paura di fare il lavoro sporco e ha preferito appoggiare un governo di sedicenti tecnici.

Ma perché ha avuto paura?

Perché avrebbe dovuto governare dimostrando che di sinistra non ha più niente e avrebbe perso tutto il suo elettorato, così invece può parlare di emergenza nazionale e di responsabilità… cose che in realtà non hanno senso, perché dopo tre anni di opposizione in cui il paese è andato letteralmente a rotoli tutto è possibile tranne che le forze all’opposizione non abbiano sviluppato un programma.

Va bene ma attualmente chi è il leader della sinistra e che programmi ha?

Il leader non c’è, devono ancora fare le primarie.

 

Come? Si vota tra meno di un anno e ancora devono fare le primarie? E come pensano di presentare e far capire il loro programma alla popolazione?

Bella domanda, la realtà è che la “sinistra” negli ultimi venti anni non si è mai dovuta preoccupare di dover avere un programma vero, perché bastava lo spauracchio di Berlusconi per spingere milioni di persone a votare per il cosiddetto meno peggio. Oggi che Berlusconi è incandidabile (le sue ultime parole sull’uscita della Germania dall’euro hanno probailmente convinto tutti di questo) e a destra non si sa cosa ci sarà sono costretti a fare i conti con le loro ventennali contraddizioni. Le varie anime del Pd (ex diessini, margheritoni, radicali) e le forze che, forse, vogliono allearsi con loro (Sel, Udc e Idv) devono trovare una linea comune, ma questo come sanno tutti è impossibile. Ed è difficile anche immaginare che chi vince le primarie riesca a tenere le fila di tutte le forze dietro al programma vincente, anche perché a parte forse Renzi, non si conoscono i programmi dei principali candidati.

 

Va bene, dovete fare le primarie per scegliere il leader ma per lo meno sarà chiaro chi sono i candidati a questa carica.

Assolutamente no, anzi non sono chiare neanche le coalizioni che si vogliono presentare

Questa è una battuta vero?

Magari, la realtà è che come dicevo non sappiamo neanche quali partiti si uniranno nella coalizione di centro sinistra; non è assolutamente escluso che alla fine ci sia una coalizione di centro sinistra e una di sinistra a sfidare quella di destra.

Cominciamo dai candidati, attualmente quelli “dati per certi” nella loro discesa in campo sono ben sette: Bersani, Renzi, Tabacci, Vendola, Boeri, Civati e Puppato. Il che significherebbe già un bel caos, tuttavia voci sempre più insistenti dicono che scendano in campo altri candidati del Pd come Fioroni per esempio. Ma, tanto per fare un esempio Vendola non è detto che si candidi, e parliamo di colui che nelle primarie locali ha sempre sbaragliato le previsioni; lui stesso in Puglia per due volte consecutive e con Pisapia a Milano che ha portato fino all’incredibile vittoria finale sulla Moratti. Vendola fino a sei mesi fa era visto come probabile vincitore, oggi invece i sondaggi lo danno in crollo verticale e può ambire al massimo a un terzo posto dietro Bersani e Renzi. Ma Vendola in realtà non ha ancora annunciato ufficialmente la sua candidatura, perché sa benissimo che la sua base (sinistra radicale) vede malissimo l’alleanza con il Pd che sostiene Monti e promette le stesse politiche. E Peggio ancora vede la (quasi certa) alleanza con l’Udc che è forse l’unica forza assolutamente pro Monti che anzi lo vedrebbe anche come candidato ideale.

Il lato comico in tutto questo è che Bersani sta supplicando Vendola di candidarsi perché toglierebbe voti a Renzi che è attualmente il suo sfidante più temuto, ma è chiaro che se Vendola accetta solo per far vincere Bersani questo dovrà dargli una contropartita enorme in cambio, quindi poi come farà a fare alleanze con l’Udc?

Sarebbe tutto molto più chiaro se Vendola rinunciasse alle tentazioni di diventare primo ministro e cominciasse a ricostruire un alleanza a sinistra del Pd, ad esempio con l’Idv e con ciò che resta dei comunisti questo potrebbe aprire le porte a un alleanza Pd-Udc con Monti come candidato. Le cose per lo meno sarebbero più chiare, non è escluso che a questa alleanza partecipi anche il Pdl che è totalmente allo sbando (meno del 20% nei sondaggi) in qualche forma anomala di desistenza magari.

Il fatto è che se si andrà alle votazioni con il classico centro-sinistra contro centro-destra il paese risulterà per l’ennesima volta ingovernabile e quindi prevedibilmente Monti sarà richiamato comunque… anche se poi questa ingovernabilità dipenderà molto dalla legge elettorale.

In che senso?

Nel senso che a meno di un anno dal voto non è chiaro nemmeno con quale legge elettorale si voterà, porcellum, porcellum corretto, maggioritario, proporzionale con premio di maggioranza e sbarramento… tutto è fumoso, stanno ancora litigando sul ripristino delle preferenze!

Adesso capiamo il successo di Grillo!

Anche noi, purtroppo.

Alessandro Chiometti

 

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