Io ballo da solo, me la canto da solo, me la suono da solo…

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Sono certo che una logica dietro le scelte politiche del “chennediano de noantri” c’è. E confido  nella storia che un giorno ce la svelerà. Allora, forse tutto ci apparirà più chiaro.

Per adesso limitandoci alla sfuggente attualità, non posso che restare sempre più perplesso e interrogarmi sul dilemma: Veltroni c’è o ci fa?

Dopo aver fatto tutto quanto era nelle sue possibilità per destabilizzare il governo Prodi e costringere l’Italia ad una nuova tornata elettorale con la legge “porcellum” che costringe tutti ad allearsi per evitare di scomparire, lui decide di correre con il suo PD da solo consegnando l’Italia alle destre.

Evidentemente la cosiddetta sinistra, non paga di aver evitato accuratamente di risolvere l’annoso conflitto d’interessi berlusconiano durante il suo governo, oggi decide di uscire allo scoperto e lavorare esplicitamente per il miliardario di Arcore.

C’è da chiedersi a cosa serve aspirare a prendere il 30% dei voti quando si sa benissimo che occorre prenderne uno in più dell’avversario per vincere.

C’è da chiedersi che senso ha avuto per la cosiddetta sinistra radicale ingoiare rospi su rospi per mantenere Prodi al governo per vedersi poi abbandonata da un giorno all’altro al proprio destino.

C’è da chiedersi se Bertinotti, tutto felice di essere diventato di nuovo il lider maximo della sinistra radicale (più o meno il 10% dell’elettorato se va di lusso, con possibilità concrete di restare fuori da uno dei due rami del parlamento) ha capito quel che sta per succedere o sia ancora troppo entusiasta di essere la terza carica dello stato per rendersene conto.

C’è da chiedersi, soprattutto, se questi individui politicamente incapaci di tutto, si rendono conto che presentarsi divisi con questa legge elettorale significa regalare a Berlusconi e Fini quella maggioranza parlamentare dei 2/3 che gli consentirà di modificare la costituzione a proprio uso e consumo… così che dal 15 Aprile 2008 l’art. 1 della costituzione reciterà: “L’Italia è una repubblica cattolica fondata sull’impresa e il potere è dei soldi”.

Da notare poi, in questo marasma pre– campagna elettorale il rifiuto del PD verso i radicali che volevano stringere alleanze… che è qualcosa di spiegabile solo con l’appiattimento dell’intero partito sulle posizioni catto-integraliste della “compagna” Binetti… insomma facendo un grosso sforzo si può anche capire il fatto che non si vogliono più stringere alleanze con chi ha idee totalmente diverse su economia, politica estera e ambiente (anche se questo sta a confermare l’evidenza che il PD non è certo un partito di sinistra)… ma perché non con i radicali che hanno le stesse identiche posizioni? Evidentemente nel PD non c’è spazio per le battaglie laiche… è troppa la voglia di essere la nuova Democrazia Cristiana.

È vero, come ho sempre sostenuto, avrei avuto molta difficoltà a tornare a votare chi aveva governato l’Italia in un modo così poco di sinistra e per nulla laico in questi venti mesi… ma non è certo ballando da soli che si recuperano i voti necessari per vincere.

Ah, ma forse il Wally, oramai diventato la caricatura di se stesso, vuole vincere MA ANCHE perdere….

 

Alessandro Chiometti

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