I falsi miti dell’evoluzione

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Alzi la mano chi di voi, biechi laicisti, non ha mai sentito un creazionista tentare di confutare la teoria dell’evoluzione con argomenti risibili quali “l’evoluzione è solo una teoria”, “non è stato trovato l’anello mancante fra uomo e scimmia”, “l’evoluzione non può spiegare la complessità di organi perfetti come l’occhio umano”, “l’evoluzione giustifica il razzismo”.

Ovviamente non c’è bisogno di essere dei luminari come Telmo Pievani, per riconoscere subito i puerili tentativi di mistificazione più o meno mascherati da “disegno intelligente” operati dagli impavidi creazionisti.  

Tuttavia bisogna riconoscere che la presenza di falsi miti evolutivi in quello che si potrebbe definire “sapere popolare” spesso non dipende solo dalla mistificazione interessata della corrente creazionista che non ha mai deposto le armi nonostante le innumerevoli sconfitte subite. Spesso questi falsi miti si instaurano a causa di studi di base piuttosto frettolosi e approssimativi o anche a causa di semplificazioni giornalistiche che mirano allo scoop piuttosto che preoccuparsi di diffondere cultura scientifica.

Per porre rimedio a tutto questo è uscito un libro di facile lettura anche per i non addetti ai lavori, estremamente semplice (ma non per questo semplicistico), e di approccio innovativo; il titolo è“I falsi miti dell’evoluzione” (Dedalo Editore, la stessa casa editrice che ha pubblicato il lavoro del nostro amico Maurizio Magnani)  degli autori Cameron M. Smith e Charles Sullivan.

Il libro si propone di smentire i dieci errori più comuni che si commettono quando si parla (spesso a sproposito) di evoluzione, cominciando dal classico “l’uomo discende dalle scimmie” al tristemente noto “il forte sopravvive”.

Un libro che dovrebbe essere letto in primis da chi tenta di smentire l’evoluzione biologica aggrappandosi ad argomenti che nulla c’entrano con essa, e da chi cerca ancora, dopo secoli di miserrime figure, di appellarsi al Darwinismo Sociale per giustificare l’ingiustificabile.

Ma, c’è da scommetterci, costoro non lo leggeranno mai convinti come sono di sapere già tutto (quando in realtà, dell’evoluzione sanno ben poco); quindi cari i miei laicisti, leggetelo voi questo bel libro, soprattutto se avete bisogno di dare una ripassata alle vostre nozioni sull’evoluzione biologica (certo se invece siete degli specialisti può risultare superfluo, ma l’iniziativa resta comunque interessante a livello didattico).

Di certo dopo l’uscita di questo libro i creazionisti avranno ancora meno scuse per restare a crogiolarsi nella loro ignoranza.

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J. Mnemonic

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