Fertilization day

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P1010591BISQuasi ci dispiace parlar male della ministra Lorenzin. Donna di 44 anni e quindi appartenente alla nostra stessa generazione x, schiacciata dai sessantottini (di destra e sinistra) che non vogliono lasciare il potere e le nuove generazioni spregiudicate e senza ideali.

Tuttavia quando si lancia in pompa magna una fesseria colossale come il Fertility day è davvero inevitabile.

Studiata evidentemente da qualche fenomenale maestro di pensiero di quel sedicente movimento della vita che raccoglie lo zerovirgola alle elezioni ma che ha la pretesa di rompere i cabazisi a tutta Italia con i suoi dogmi medioevali, sessuofobi, misogini e omofobi, questa genialata ha raccolto solo dissensi. Eccezion fatta per i soliti noti, ovviamente.

Non c’è molto da dire se non che finanche dagli slogan scelti si vede come la ministra (e ovviamente tutto il suo staff) manchino di quelle nozioni fondamentali che si apprendono facilmente nell’educazione civica e in quei testi sulla democrazia che dovrebbero essere alla base di chi pretende di fare politica.

Esaminiamone qualcuno di questi slogan assurdi e ridicoli.

La fertilità è un bene comune”, ma quando mai? La fertilità è una condizione personale della donna o tutt’al più della coppia in oggetto. Fosse un bene comune allora ci sarebbe da ridere, perché allora dovrebbe essere automaticamente legale, e forse finanche obbligatoria, la pratica della maternità surrogata visto che (in quanto bene comune) anche una donna sterile avrebbe diritto ad aver un figlio suo.

Il rinvio della maternità porta al figlio unico. Se arriva”. Ma quand’è che questi imparano a farsi gli affari propri senza più mettere il naso nelle scelte personali della famiglia? Ma che gli hanno fatto di male i figli unici? Ancora questa storia pseudo-fascista, legata peraltro a un mondo agricolo che non c’è più, che bisogna avere le famiglie numerose? Ma in quale mondo vivono? Lo sa la ministra o fa finta di non saperlo che il pianeta Terra non può sopportare ancora a lungo questo numero di esseri umani, in particolar modo di esseri umani occidentali che inquinano e consumano più di tutti gli altri?

La costituzione tutela la procreazione cosciente e responsabile”. La costituzione forse, ma non certo i governi che da cinquant’anni negano, a causa dei fanatici religiosi che ispirano le loro politiche scolastiche, una sana e necessaria educazione sessuale ai ragazzi. Il nostro Stato lascia ancora il compito di informare ed educare, in un campo così delicato, totalmente alla famiglia che spesso di “certe cose” non parla semplicemente per non far peccato. Così abbiamo ancora adolescenti sicuri che lavando la vagina con la coca cola dopo il rapporto sessuale si evita di rimanere incinta, o che il preservativo non previene le malattie sessualmente trasmissibili o che masturbarsi fa diventare ciechi. Quindi di cosa si fa vanto la ministra se è lei stessa che blocca l’inserimento dell’educazione sessuale nelle scuole?

A giudicare dalle competenze dello staff ministeriale ci permettiamo di suggerire la prossima campagna: il fertilization day. In primo luogo perché richiama il concetto di “braccia rubate all’agricoltura” in secondo luogo perché di materiale fertilizzante ne hanno tanto a disposizione.

Alessandro Chiometti

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