Draquila, l’Italia che trema

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Dopo oltre sessant’anni da “Ladri di Biciclette” in Italia siamo rimasti ancora al ragionamento riassumibile nella frase “di certe cose non si deve parlare per non far fare brutta figura al nostro paese”.

E così la Guzzanti rea di aver raccontato come sono andate le cose nella ricostruzione susseguente al terremoto aquilano ha disonorato l’Italia, tant’è vero che il nostro ministro della cultura, il sommo Poeta Bondi, si è sentito in dovere di disertare la croisette per protestare contro la presenza di questo film-documentario.

Ovviamente il tutto sarebbe comico, se non fosse drammatico. Nella penosa situazione culturale del nostro paese il ministero del Poeta citato finanzia come film di “interesse nazionale” i polpettoni di Moccia mentre condanna chi fa inchiesta e informazione.

Sabina Guzzanti, che ormai travarica il suo ruolo comico e diventa una sorta di Michael Moore a cui non ha niente da invidiare, ha così il torto di raccontare le politiche di abbandono del centro storico de L’Aquila per favorire speculazioni edilizie volte a costruire new town tanto care al presidente del Consiglio, e a spendere (almeno) il doppio di quello che sarebbe costato rimettere a posto gli edifici poco danneggiati in “vacanze forzate” dei terremotati negli alberghi delle coste.

Ovviamente il tutto passando attraverso un attenta analisi di quello che è diventata la Protezione Civile con la sua gestione delle “emergenze” e soprattutto dei “Grandi Eventi”.

Si, Grandi Eventi, ovvero tanto per fare esempi, mondiali di nuoto ma anche e soprattutto le visite pastorali del Pontefice in giro per il paese, che essendo “grande evento” ci dobbiamo accollare interamente come spesa.

Si avete capito bene, la Protezione Civile, pagata dagli italiani, si accolla le spese dei viaggi pastorali di un capo di stato estero, con la scusa che sono “grandi eventi”. Ma non c’è da meravigliarsi, sono da tempo noti i legami di Guido Bertolaso con il Vaticano.

Gira che ti rigira quando si parla di soldi, chissà perché i porporati non mancano mai.

Nel frattempo, alla faccia della brutta figura, Cannes ha dedicato applausi scroscianti alla Guzzanti e al suo film.

Facile dire ora chi è che sta facendo fare un’infima figura al nostro paese.

J. Mnemonic

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