Disputa su Dio e dintorni

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[…] Il dramma di noi occidentali è di non avere più una religione all’altezza delle esigenze del nostro tempo. Non vorrei esagerare, ma già i ragazzi si rendono conto che i concetti del catechismo e delle prediche non hanno molto a che fare con la vita reale e si annoiano. Forse per questo la Chiesa cerca rilevanza inventando grandi eventi e giornate mondiali, beatificando e canonizzando come mai prima d’ora, pubblicando a raffica un documento dopo l’altro. Al riguardo la differenza rispetto al passato è impressionante: quando la Chiesa aveva veramente in mano la società, non aveva bisogno di parlare molto e, infatti, per tutti i lunghi secoli della cosiddetta societas christiana, ufficialmente parlava pochissimo. (Vito Mancuso)

[…]Per tutti gli anni della mia giovinezza, una delle idee politiche guida che ho coltivato […] era che la Democrazia Cristiana fosse un flagello; che dal suo abbattimento sarebbe sorta un’Italia migliore, più libera e più avanzata.[…] Ciò che è nato dalla morte della DC lo abbiamo sotto gli occhi e solo oggi ci rendiamo conto di quante cose spaventose quel grande ventre riuscisse a metabolizzare.[…] Il fatto è che la Chiesa tenta di imporre in Italia (altrove non le è consentito) una religione simile a quella delle teocrazie islamiche. La Chiesa gerarchica è diventata un vero partito politico,avido come tutti i partiti soprattutto di denaro.[…] Questa Chiesa ha fatto in pratica sparire l’altra, quella che sta a cuore a lei, ma anche a me non credente. E avendo lei rievocato la figura luminosa di Cardinal Martini, si chieda perché a quell’uomo saggio e pio non è stato consentito di raggiungere le mete che la sua statura intellettuale e morale meritava. Anzi, non se lo chieda proprio, perché tanto la risposta la sappiamo già, noi due e chi ci legge. (Corrado Augias)

[da: "Disputa su Dio e dintorni" – ed. Mondadori 2009] 

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