CARITÀ CATTOLICA

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1) Vogliamo spezzare una lancia, facciamo due, a favore dei più diversi commentatori di orientamento cattolico, che, dopo la morte di Josè Saramago, hanno espresso dei giudizi, che sono stati fortemente criticati dai Laici e più ancora da quella triste, rancorosa e vendicativa genia dei Laicisti.
Questi ultimi, facendosi forte dell’incontrastata egemonia esercitata nei mass media, segnatamente in televisione, hanno immediatamente stigmatizzato/biasimato energicamente i necrologi di area cattolica.
Confessiamo, per rimanere in tema, di non averli letti tutti; tuttavia, abbiamo un’incrollabile certezza: nessuno può aver raggiunto le insuperabile vette della cattolica carità a Suo tempo ascese da Padre Agostino Gemelli.

2) Egli, infatti, nell’Agosto 1924, nella rivista “Vita e pensiero”, che dirigeva, scrisse:
“Un ebreo, professore di scuole medie, gran filosofo, grande socialista, Felice Momigliano, è morto suicida.
I giornalisti senza spina dorsale hanno scritto necrologi piagnucolosi.
Qualcun ha accennato che era il Rettore dell’Università mazziniana.
Qualche altro ha ricordato che era un positivista in ritardo.
Ma se insieme con il positivismo, il socialismo, il libero pensiero, e con il Momigliano morissero tutti i giudei, che continuano l’opera dei giudei che hanno crocifisso Nostro Signore, non è vero che al mondo si starebbe meglio?
Sarebbe una liberazione, ancora più completa se, prima di morire, pentiti, chiedessero l’acqua del battesimo” [1].
A beneficio dei giovani, ricordiamo che Padre Agostino Gemelli non fu un Cattolico qualunque, bensì il fondatore e Rettore Magnifico dell’Università cattolica del Sacro Cuore, Presidente dell’Accademia pontificia e consigliere di Pio XI.

3) Di fronte ad un così autorevole, misericordioso ed ineguagliabile epitaffio, perché non prendere atto degli indubbi progressi compiuti dagli attuali estensori di cattolici necrologi?
Vogliamo ricordare ai distratti sia che non è trascorso neppure un secolo da quando Padre Gemelli dette fondo alla Sua riserva di umana generosità, sia, e soprattutto, che la Chiesa ama i tempi lunghi.

Comunque, a noi piace pensare che, ormai al riparo da queste umane miserie, il Laico e Comunista mai pentito Josè Saramago cavalchi nelle celesti praterie di Manitù, l’Essere Supremo degli Uomini Rossi.

NOTE
[1] Rivelli Marco Aurelio, “DIO È CON NOI” La Chiesa di Pio XII complice del nazifascismo, nota 18, pp. 318-319, Kaos edizioni, Milano, 2002.
Comunque, il merito, di aver conservato questa “perla” di Padre Gemelli, è di Ernesto Rossi, Nuove pagine anticlericali, pp. 218-219, Kaos edizioni, 2002.

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